Il Parlamento americano propone un test esteso del dollaro digitale, portando l’e-cash nelle ‘tasche’ di moltissimi cittadini. La proposta prevede l’uso sperimentale per quattro anni delle valute digitali, che a differenza delle criptovalute avrebbero un valore legato direttamente a quello del dollaro. Un’alternativa all’utilizzo dei contanti fisici e delle carte di credito più di una vera cripto. Ma sembra probabile che la discussione in Parlamento sia accesa.
Dollaro digitale, l’America pronta a un test da quattro anni
Il deputato democratico Stephen Lynch ha presentato l‘Electronic Currency and Secure Hardware (E-CASH) Act. Una proposta di legge che chiede al Segretario del Tesoro di testare una “versione elettronica” del dollaro americano. Inoltre, la legge prevede l’istituzione del Electronic Currency Innovation Program (ECIP). Che supervisionerà una serie di test su quelli che la proposta chiama e-cash.
La valuta sarebbe ‘stampata’ direttamente dal Dipartimento del Tesoro, senza intermediari privati come banche o agenzie di carte di credito. Il primo test inizierebbe dopo 90 giorni dall’approvazione, con una serie di trial pubblici durante i quattro anni successivi.
Non sono criptovalute
Sebbene il primo istinto sia quello di collegare il dollaro alle criptovalute, in realtà il concetto e il meccanismo di utilizzo sono completamente diversi. L’e-cash dovrebbe avere “proprietà di generazioni di dati transazionali minime”. Quindi non sfrutterà la blockchain per tenere un report pubblico dei passaggi della valuta. Un sistema per pagamenti peer-to-peer verso altri utenti che non passa “da un registro comune o distribuito” come la blockchain.
L’obiettivo sarebbe quindi quello di creare un sistema elettronico con la privacy e la stabilità in valore delle classiche banconote di dollari. Solo senza la parte fisica. Ma distinguendosi dai pagamenti tramite servizi finanziari per la mancanza di costi aggiuntivi per le transizioni o il possesso.
Dollaro digitale, un processo ancora lungo
La proposta di legge ha già quattro altri firmatari democratici. Ma potrebbe richiedere la necessità di almeno tre proof-of-concept che testimonino la funzionalità del sistema. Sembra che possa servire la collaborazione diretta con università e istituzioni finanziare per provare diverse tecnologie da mettere in piedi nel caso del passaggio della norma.
Almeno uno di questi test sembra possa utilizzare una carta fisica che faccia da portafoglio dell’e-cash, mentre un altro utilizzerebbe la scheda SIM o un’app sullo smartphone. Dopo questi primi test, entro quattro anni dovrebbe trovare spazio un test pubblico ma con un numero di utenti limitato.
Le valute di Stato virtuali sono sempre più in considerazione
La cautela quindi sembra elevatissima. Ma negli Stati Uniti il concetto di valuta virtuale non è nuovo. La Federal Reserve, banca centrale statunitense, ha rilascio un rapporto preliminare a riguardo in cui spiega che gli americani senza servizi bancari potrebbero trarre giovamento da questa novità. Più di recente l’amministrazione Biden ne ha parlato nel suo ordine esecutivo riguardo le criptovalute. Questa iniziativa sarebbe distaccata dagli sforzi dell’esecutivo, ma nella stessa direzione.
L’Europa sembra voglia proporre un euro digitale entro il 2023 e la Cina guida il cambiamento con un progetto pilota per lo yuan digitale da questo gennaio.
Ma questo non significa che le monete fisiche scompariranno a breve. Il deputato Garcia, firmatario della legge, spiega: “il contante resta il nostro più forte strumento per promuovere l’inclusione finanziaria tutelando privacy e sicurezza. I nuovi strumenti digitali lo simuleranno, non lo sostituiranno”.
Secondo molti commentatori in America, la legge non passerà senza una lunga discussione in aula. Ma sembra evidente che il sentimento generale vada verso l’introduzione di questa alternativa. Vi terremo aggiornati sullo sviluppo di questa tecnologia.
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