fbpx
AttualitàCultura

Airbnb: dipendenti in smart working per sempre

I contenuti della mail dell’ad Brian Chesky

La pandemia non solo ha imposto a molti di noi di lavorare per un lungo periodo da casa. Ma ha anche sollevato un problema globale: quali i vantaggi e quali gli svantaggi del cosiddetto lavoro agile?

È uno dei lasciti del Covid, che ci ha obbligati a rivedere la nostra esistenza da un punto di vista… maggiormente virtuale. Abbiamo imparato ad acquistare, a comunicare e persino a fruire di eventi culturali e a visitare luoghi dalla nostra abitazione.

Per quanto riguarda nello specifico il lavoro, c’è stata una moltitudine di sondaggi sul grado di soddisfazione nello svolgere la propria attività da casa, o da altro luogo a propria scelta. E di solito il campione di intervistati ritiene che lo smart working non solo garantisca i piaceri e l’intimità della vita domestica, ma faccia anche produrre di più.

Lo smart working e due problemi (risolvibili)

Certo, perché il lavoro da casa si diffonda capillarmente occorre superare due tipi di ostacoli. Il primo concreto, tecnologico, è traducibile nella domanda: siamo in grado di garantire a tutti i dipendenti gli strumenti e il collegamento Internet adeguati a svolgere in modo proficuo la propria attività?

Il secondo problema è di ordine psicologico, e corrisponde a una prospettiva distorta del rapporto tra datore di lavoro e dipendenti, basato non sulla fiducia reciproca ma sulla necessità di un continuo monitoraggio della produttività, che produce ansie e sospettosità da ambo le parti.

Airbnb

Airbnb e lo smart working

Ma sono problemi che sembrano non riguardare Airbnb. L’azienda ha infatti adottato lo smart working senza mezze misure. E lo ha comunicato ai propri dipendenti con una mail che lascia poco spazio a dubbi (e a recriminazioni).

In sintesi, i dipendenti di Airbnb potranno lavorare in smart working per sempre, quasi in qualunque luogo e senza decurtazione nel proprio stipendio. Scopriamo meglio i contenuti di questa nuova politica aziendale.

La mail di Brian Chesky

A introdurre questa novità è stato il CEO dell’azienda, Brian Chesky. La comunicazione ai dipendenti è stata pubblicata per intero sul sito ufficiale di Airbnb il 28 aprile scorso.

L’amministratore delegato della società la prende, per così dire, alla larga. Ma l’inizio della comunicazione ne inquadra alla perfezione il senso. “Due anni fa, il mondo è stato capovolto. I nostri uffici hanno chiuso e ci siamo ritrovati a lavorare dalle nostre camere da letto, scantinati e uffici domestici. Nonostante tutto, abbiamo avuto il biennio più produttivo della nostra storia. Anche se sono stati due anni incredibili per Airbnb, so che è stato difficile per molti di voi.”

“Dove sta andando il mondo?”

La mail prosegue con una domanda fondamentale: “Dove sta andando il mondo?” La risposta è articolata, ma la direzione è certamente quella della flessibilità e del decentramento. Perciò, ecco arrivare l’annuncio: lo smart working sarà il futuro di Airbnb, che in questo modo potrà “assumere e trattenere le persone migliori del mondo (come te).”

Smart working significa fiducia

E non manca nemmeno la soluzione del secondo problema da noi individuato. Scrive Chesky: “Ora, capisco l’ansia di non vedere le persone in un ufficio: come fai a sapere se i tuoi dipendenti stanno facendo il loro lavoro quando non puoi vederli? Per me è semplice: mi fido di te e la flessibilità funziona solo quando ti fidi delle persone del tuo team. Hai mostrato quanto puoi ottenere da remoto.

Negli ultimi due anni, abbiamo affrontato la pandemia, ricostruito l’azienda da zero, siamo diventati pubblici, abbiamo aggiornato il nostro intero servizio e registrato guadagni record, il tutto lavorando da remoto. È chiaro che la flessibilità funziona per Airbnb.”

L’annuncio: massima libertà organizzativa

Quindi, ecco l’annuncio: a parte un ristretto numero di persone che necessariamente dovrà lavorare in ufficio, tutti gli altri dipendenti di Airbnb potranno fruire dello smart working. A patto che lavorino all’interno del Paese di residenza. Non ci sarà alcuna modifica retributiva, anzi a giugno in ogni Paese sarà introdotto un livello retributivo unico.

Da settembre, poi, decade anche (parzialmente) il vincolo di lavorare nel proprio Stato. Si potrà vivere e lavorare in oltre 170 Paesi per un massimo di 90 giorni all’anno in ciascuno di essi.

Offerta
Smart working mind. Strategie e opportunità del lavoro...
  • Editore: Il Mulino
  • Autore: Nicola De Pisapia , Michela Vignoli
  • Collana: Farsi un'idea

Il calendario aziendale unico

Non mancheranno, naturalmente, le riunioni periodiche in presenza. Nella mail leggiamo che “l’anno prossimo, ci riuniremo molto di più. La maggior parte di voi dovrebbe aspettarsi di riunirsi di persona ogni trimestre per circa una settimana alla volta. Ci si aspetta che alcuni ruoli, in particolare quelli senior, si riuniscano più spesso”.

Brian Chesky è certo della buona riuscita che in Airbnb avrà lo smart working pressoché illimitato. Perché sarà importante mantenere alla massima efficienza il coordinamento aziendale. “La spina dorsale del nostro modo di operare continuerà a essere il nostro calendario aziendale unico con la nostra tabella di marcia pluriennale”.

Un modo di lavorare basato su fiducia e soddisfazione reciproca è possibile. E, così a naso, viene da aggiungere che questo modello non ansiogeno può portare solo benefici.

Da non perdere questa settimana su Techprincess

✒️ La nostra imperdibile newsletter Caffellattech! Iscriviti qui 
 
🎧 Ma lo sai che anche Fjona ha la sua newsletter?! Iscriviti a SuggeriPODCAST!
 
📺 Trovi Fjona anche su RAI Play con Touch - Impronta digitale!
 
💌 Risolviamo i tuoi problemi di cuore con B1NARY
 
🎧 Ascolta il nostro imperdibile podcast Le vie del Tech
 
💸E trovi un po' di offerte interessanti su Telegram!

Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

Ti potrebbero interessare anche:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button