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L’Oscar istituisce un’unità di crisi… anti schiaffi

Dopo il gesto di Will Smith, una task force “pronta a tutto”

L’Accademia degli Oscar istituisce un’unità di crisi anti schiaffi.

E no, non è il soggetto di uno di quei film d’azione, leggeri e brillanti, che magari qualche anno fa avevano per protagonista Eddie Murphy nel ruolo del poliziotto un po’ svitato (ma capace di risolvere positivamente, seppur con metodi poco ortodossi, le situazioni).

Stavolta è tutto vero.

La cerimonia di consegna degli Oscar, fissata per la sera del prossimo 12 marzo, si avvicina. E siccome lo scorso anno non è che sia andato esattamente tutto liscio (ne riparleremo), l’Academy ha reagito… da Oscar. Istituendo nientemeno che un’unità di crisi “pronta a tutto”.

Cosa sappiamo di questa task force?

meme will smith homer

La cerimonia degli Oscar e Bill Kramer

La notizia è apparsa nientemeno che sul Time.

Dove Bill Kramer, amministratore delegato dell’Academy of Motion Picture Arts and Sciences (l’Academy, insomma) ha fatto sapere che quest’anno durante la premiazione non ci dovranno essere fuori programma.

Durante una lunga intervista, Kramer ha parlato di tutti gli aspetti della cerimonia del 12 marzo. Ha spiegato le novità, il maggior coinvolgimento dei media, e tutte le iniziative per ridare lustro a un appuntamento che sembra aver perso un po’ del suo antico smalto.

Kramer in precedenza ha guidato il lancio dell’Academy Museum, che ha attirato oltre 1 milione di visitatori dall’apertura, nel settembre del 2021.

E ora è stato chiamato per riportare in alto la notte degli Oscar. Anche, ebbene sì, con una task force anti crisi.

L’unità di crisi degli Oscar

L’Academy non ha certo ignorato i problemi relativi all’ultima cerimonia di assegnazione degli Oscar, in primis quello che è stato ribattezzato (ah, gli americani) slapgate.

In questo senso, Bill Kramer ha spiegato al Time che “abbiamo un intero team di crisi, qualcosa che non abbiamo mai avuto prima, e molti piani in atto. Abbiamo valutato molti scenari. Quindi la nostra speranza è quella di essere preparati per tutto ciò che potrà accadere. Non possiamo anticipare nulla in questo momento, ma stiamo pianificando tutto, nel caso in cui accada.

A causa dell’anno scorso, abbiamo aperto le nostre menti alle molte cose che possono accadere agli Oscar. Ma questi piani di crisi (i team e le strutture di comunicazione di crisi che abbiamo in atto) ci consentono di dire che questo è un gruppo che dobbiamo riunire molto rapidamente.”

I due scandali

L’unità di crisi degli Oscar si è resa necessaria dopo due fatti accaduti di recente.

Ultima in ordine di tempo, la coda di polemiche suscitata dall’inattesa nomination a migliore attrice protagonista di Andrea Risenborough per la sua interpretazione nel film To Leslie di Michael Morris. Candidatura che è costata l’esclusione dalle nomination di Viola Davis, tra le favorite.

To Leslie non è stata una pellicola di enorme successo, ma sui social diversi vip (da Gwyneth Paltrow a Edward Norton) hanno messo in piedi una campagna mediatica a suon di post, che ha evidentemente avuto i suoi effetti concreti.

L’Academy ha avviato un’indagine sulla liceità della campagna, grazie (o per colpa) della quale sono peraltro state escluse dalle nomination due attrici nere, Viola Davis per The Woman King e Danielle Deadwyler per Till.

Lo slapgate

Ma diciamoci la verità: questo scandaluccio accaduto a inizio anno è acqua fresca rispetto a quanto capitato la notte del 27 marzo 2022.

Quando Chris Rock si è lasciato andare a battute non troppo gradevoli su Jada Pinkett Smith, moglie di Will Smith, colpita da alopecia.

Will Smith, che non l’ha presa troppo bene, è salito sul palco e – con l’andatura da bullo di tanti suoi personaggi – ha avvicinato Rock e gli ha mollato un sonoro ceffone in faccia.

Tralasciando ciò che è stato scritto per giorni, e che ha anche fatto produrre meme in grande quantità, Will Smith non è stato allontanato con prontezza dalla sala. Anzi, dopo pochi minuti è tornato alla ribalta per ricevere l’Oscar per King Richard-Una Famiglia Vincente.

Solo successivamente, dopo l’autoesclusione di Smith dall’Academy, è arrivata la decisione: l’attore non potrà concorrere alla vittoria degli Oscar per i prossimi 10 anni.

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  • Trofeo premio d'oro in piedi su supporto in plastica rossa
  • Dimensioni di 10 pollici / 25,5 cm
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Nel frattempo, gli Oscar…

Al di là dell’unità di crisi, la macchina degli Oscar è da tempo in moto per la serata del prossimo 12 marzo.

La notizia che negli ultimi giorni ha fatto il giro dei media, però, non riguarda le candidature alle statuette. Ma l’ufficializzazione della presenza della cantante Rihanna che, incinta, canterà durante la premiazione.

Da più parti si è reputato importante far sapere che l’ultima a essersi esibita in gravidanza era stata Catherine Zeta-Jones nel 2003.

Insomma: l’atmosfera degli Oscar, dove tutto viene spettacolarizzato, è piombata su di noi.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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