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La tua vita digitale è stata cancellata

La nostra quotidianità si basa sull'esistenza di servizi IT e questo potrebbe essere un grave rischio

A fine luglio Garmin International, il colosso del fitness digitale, ha subito un attacco ai propri server. Questo ha comportato l’interruzione di diversi servizi online della compagnia, sia quelli rivolti all’esterno e quindi ai clienti, sia all’interno e quindi alle comunicazioni interaziendali. Stando alle informazioni emerse, si sarebbe trattato di un ransomware, cioè di un attacco hacker che ha bloccato l’accesso ai file della compagnia che avrebbe quindi dovuto pagare un riscatto multimilionario per riaverli indietro. Una cifra enorme che però sparisce in confronto al danno che sarebbe derivato dalla perdita dei dati degli utenti, perché oggi come non mai la nostra vita dipende dalla nostra proiezione digitale.

L’attacco a Garmin è uno spunto per riflettere

attacco garmin vita senza server

Per quanto gli argomenti di discussione in merito a questi eventi siano molti, dal tema della cybersecurity e della protezione dei dati personali al problema etico che deriva dai pagamenti di riscatti (cosa che peraltro secondo alcuni sarebbe in contrasto con le disposizioni del Governo americano), quello che emerge fortemente da questa vicenda è il nostro stato di completa dipendenza dalla tecnologia.

Nel Cloud, la misteriosa nuvola elettronica che è entrata a far parte della nostra quotidianità, vivono i nostri ricordi, i nostri pensieri e le  foto di almeno un decennio della nostra vita. È lì che sono custoditi i nostri risparmi, il nostro stato di salute, i nostri ristoranti preferiti, gli indirizzi dei nostri amici e pure quel progetto a cui lavoriamo da mesi. Perderli da un giorno all’altro creerebbe disagi incredibili.

Si, perché giorno dopo giorno la nostra vita si è resa dipendente dalla tecnologia e dall’interconnessione. Questo stesso articolo non è su carta ma lo state leggendo dallo schermo di un PC o da uno smartphone connesso a Internet, forse dopo aver cliccato su un link sui social network. Magari in sottofondo avete una canzone riprodotta da un servizio di streaming musicale. Ora sullo schermo potrebbe comparire una notifica, con un messaggio degli amici che vi chiedono conferma per la cena di sabato.

E non si tratta solo di divertimento. Per tantissime persone nel mondo l’utilizzo di servizi online è fondamentale per le attività lavorative e oltre. E-mail, documenti condivisi, videoconferenze sono strumenti che in molti utilizzano ogni giorno in ufficio. I ritmi operativi si basano sul loro funzionamento e sarebbe difficile rinunciarvi.

Anche perché c’è tutto un sottobosco di servizi che non sfruttiamo direttamente, ma che sono fondamentali per la nostra vita. Pensate ai pagamenti digitali, ai servizi di navigazione e coordinamento necessari per i mezzi di trasporto, all’accesso all’informazione e molto altro ancora.

E se domani non ci fossero più?

Con il tempo, il progresso tecnologico ci ha offerto sempre più comodità e noi lo abbiamo seguito di corsa, lasciando alle spalle il passato. Così facendo, piano piano, stiamo oltrepassando una soglia importante, che fa da punto di non ritorno. I servizi IT non sono sempre e solo dei facilitatori per determinate attività, ma in alcuni casi sono diventati l’unico metodo con cui è possibile che si svolgano.

Insieme ai tanti altri casi avvenuti negli ultimi mesi, l’attacco a Garmin deve metterci in guardia. Il pericolo non riguarda semplicemente le attività della vita quotidiana. Possiamo rinunciare ai servizi di navigazione satellitare, sebbene con qualche difficoltà e ritardo aggiuntivo. Lo stesso vale per chat e tanti altri strumenti.

Tuttavia, c’è una gran parte della nostra società attuale che farebbe una fatica enorme a tornare indietro a un sistema analogico, anche temporaneamente. Con il tempo la nostra struttura si è evoluta proprio a partire da questi servizi, nella convinzione che siano sempre a disposizione. La loro assenza potrebbe creare ostacoli, se non del tutto insormontabili, decisamente complessi da aggirare per determinati settori. Un blocco generale, anche solo per poche ore o peggio giorni, potrebbe causare disastri irreparabili.

Provate solo a immaginare lo scenario che si verificherebbe se improvvisamente tutti dovessero pagare ogni transazione solamente con i contanti, senza neanche la possibilità di prelevare agli sportelli automatici. Ed è solo uno degli innumerevoli problemi che potrebbero verificarsi.

“Mille e non più mille” quindi? No, ma bisogna prestare attenzione

attacco garmin vita senza server

Nessuno qui vuole invitarvi a farvi prendere dal panico e dare fuoco a ogni strumento connesso in vista di ipotetici scenari apocalittici. L’attenzione alla cybersecurity continua a crescere e fortunatamente un crollo totale del sistema appare abbastanza irrealistico allo stato attuale. Non c’è quindi bisogno di dire addio alle comodità offerte dalla tecnologia solo per il timore che possano sparire un domani.

Quello che bisogna fare è però assumere una maggiore consapevolezza nel nostro uso quotidiano. Non sfruttare gli strumenti che abbiamo a disposizione in maniera passiva, ma imparare a conoscerli ed eventualmente avere un’idea di come reagire qualora non fossero a disposizione. Una coscienza che ci ricordi di quanto sia importante proteggerli al meglio e che ci porti ad avere soluzioni alternative (a partire dalle copie di back-up per i nostri documenti più importanti) qualora ci fossero problemi.

Ventuno anni fa il mondo era vicino al culmine del panico da Millennium Bug. Già allora l’idea che i servizi IT di tutto il mondo potessero entrare in crisi era vista con orrore. Le conseguenze effettive furono però decisamente contenute e il merito di ciò fu anche quella grande attenzione posta sul problema, che ha permesso di prepararsi al meglio. Una lezione da non dimenticare, neanche oggi.

Gli eventi degli ultimi mesi sono stati fondamentali per comprendere quanto gli strumenti tecnologici siano importanti. Durante il periodo di lockdown sono stati per la maggior parte di noi un mezzo fondamentale per accedere all’intrattenimento, per poter lavorare, studiare, informarsi e soprattutto per tenersi in contatto con i propri cari. Senza questo supporto, l’esperienza sarebbe stata ancora più difficile da superare, Dobbiamo quindi fare di tutto per difenderli, senza mai darli per scontati.

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Mattia Chiappani

Ama il cinema in ogni sua forma e cova in segreto il sogno di vincere un Premio Oscar per la Miglior Sceneggiatura. Nel frattempo assaggia ogni pietanza disponibile sulla grande tavolata dell'intrattenimento dalle serie TV ai fumetti, passando per musica e libri. Un riflesso condizionato lo porta a scattare un selfie ogni volta che ha una fotocamera per le mani. Gli scienziati stanno ancora cercando una spiegazione a questo fenomeno.

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