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IKEA contro il videogioco horror The Store Is Closed

The Store Is Closed è un gioco di sopravvivenza in cooperativa ambientato in un negozio di mobili

Con una mossa inaspettata, il gigante dell’arredamento IKEA ha inviato a uno sviluppatore indipendente una lettera di diffida chiedendogli di apportare modifiche al suo gioco survival horror inedito ambientato in un negozio di mobili, The Store is Closed.

IKEA contro il videogioco horror The Store Is Closed

Gli avvocati che rappresentano IKEA sostengono che il gioco stia violando il marchio perché alcuni organi di stampa hanno fatto paragoni tra il loro marchio ufficiale e il gioco. L’azienda svedese ha dato allo sviluppatore Jacob Shaw solo dieci giorni di tempo per “cambiare il gioco”.

The Store Is Closed è un gioco di sopravvivenza cooperativo inedito, giunto all’ultima settimana di una campagna Kickstarter di successo che ha raccolto poco più di 49.000 dollari. Creato da uno sviluppatore solitario, che si fa chiamare Ziggy, il gioco si descrive come “ambientato in un infinito negozio di mobili”.

“Dovrete fabbricare armi e costruire fortificazioni per sopravvivere alla notte”, continua il trafiletto. “Esplorate i laboratori SCP sotterranei e costruite torri verso il cielo per trovare una via d’uscita”. Come in un vero negozio IKEA? Il fatto è che in nessun materiale promozionale del gioco, su Steam, oppure durante la campagna Kickstarter, è stata mai pronunciata la parola “IKEA”.

Nonostante questo, e nonostante il gioco non sia attualmente in vendita da nessuna parte, gli avvocati di IKEA a New York, hanno scritto allo sviluppatore chiedendogli di cambiare completamente qualsiasi cosa nel gioco che possa ricordare il loro marchio.

“Il nostro cliente è venuto a conoscenza del fatto che lei sta sviluppando un videogioco che utilizza, senza l’autorizzazione del nostro cliente, gli elementi associati ai famosi negozi IKEA”.

La lettera poi prosegue elencando gli aspetti del gioco di Shaw che costituiscono una violazione.

Il vostro gioco utilizza un’insegna blu e gialla con un nome scandinavo sul negozio, un edificio blu simile a una scatola, camicie gialle a righe verticali identiche a quelle indossate dal personale IKEA, un percorso grigio sul pavimento, mobili che assomigliano a quelli IKEA e una segnaletica dei prodotti che assomiglia a quella IKEA. Tutto ciò suggerisce immediatamente che il gioco si svolge in un negozio IKEA.

Il problema però è sorto a causa della stampa che ha associato inutilmente il titolo ai negozi di IKEA. Parlando di The Store is Closed, alcuni hanno scritto “qualcuno ha creato un gioco horror di sopravvivenza ambientato in IKEA”. Altri, invece, scrivono “The Backrooms incontra Sons of the Forest nel nuovo gioco horror di IKEA”.

Questi sono solo alcuni dei titoli che si trovano su internet ed è probabile che ce ne siano molti altri.

La lettera degli avvocati include anche i sottotitoli di queste storie come parte delle prove. Afferma infatti: “Inoltre, numerosi commenti dei lettori di queste storie fanno un’associazione con i negozi IKEA”.

“Il videogioco deve cambiare”, parola di IKEA

In poche parole a Shaw è stato detto che il suo “uso non autorizzato degli indizi IKEA costituisce concorrenza sleale e falsa pubblicità ai sensi della Sezione 43(a) della Legge sui marchi degli Stati Uniti, 15 U.S. C § 1125(a), e delle leggi statali sulla concorrenza sleale e sulla falsa pubblicità”.

Gli avvocati di IKEA hanno poi concluso in questo modo:

È ovviamente possibile realizzare facilmente un videogioco ambientato in un negozio di mobili che non somigli ad un negozio IKEA. Può facilmente apportare modifiche al suo gioco per evitare questi problemi, soprattutto perché non prevede di rilasciare il gioco prima del 2024.

Infine sottolineano di nuovo che Shaw ha “dieci giorni lavorativi dalla data di questa lettera” per apportare tutte queste modifiche, rimuovendo tutti i loro presunti “indizi”.

“Avrei passato l’ultima settimana del mio Kickstarter a preparare un aggiornamento per tutti i nuovi alpha tester”, ha dichiarato Shaw a Kotaku. “Ma ora devo disperatamente rinnovare l’intero aspetto del gioco per non essere citato in giudizio”.

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Source
Kotaku

Veronica Ronnie Lorenzini

Videogiochi, serie tv ad ogni ora del giorno, film e una tazza di thé caldo: ripetere, se necessario.

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