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Google celebra 25 anni di ricerca, la storia di un successo

Google compie 25 anni, durante i quali ha rivoluzionato continuamente la ricerca online: una storia tecnologica dall’impatto enorme. In un quarto di secolo, Google è diventato talmente importante da trasformarsi in un verbo. Lo usiamo per risolvere discussioni informali ma anche per fare ricerca scientifica (con le dovute attenzioni). Ma ha anche innovato moltissimo: sempre più persone ricercano per immagini o usando un’assistente vocale.

La ricerca su Google è una rivoluzione tecnologica che ha un peso sociale enorme: abbiamo quindi voluto ripercorrere la storia del motore di ricerca, provando anche a guardare al futuro.

Google, 25 anni di ricerca online

Google nasce nell’Università di Stanford, con Larry Page e Sergey Brin che svilupparono un motore di ricerca capace di indicizzare i tantissimi siti web che troviamo online. Non era l’unica soluzione di questo tipo all’epoca (siamo nel 1998), ma l’efficacia con cui riusciva a trovare quello che stavamo cercando la porta a un successo immediato.

Oggi, Google (o meglio la società madre Alphabet) è una delle cinque società con una capitalizzazione di oltre mille miliardi di dollari (quarta per valore dopo Apple, Microsoft e il fondo Saudi Aramco). Come ricorda nella sua lettera il CEO Sundar Pichai, ha ben sei servizi che superano i due miliardi di utenti nel mondo: fra cui Google Ricerca continua ad avere un ruolo fondamentale.

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Per raggiungere questi risultati, Google ha saputo destreggiarsi tanto sul piano tecnico che su quello finanziario. Ma da appassionati di tecnologia, troviamo le continue innovazioni apportate al motore di ricerca molto interessanti. Perché ci fanno capire come Google è passato da essere un indicizzatore di pagine a un servizio che tutti, dai bambini agli anziani, utilizzano con semplicità

Google e 25 anni di ricerca

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Come ricorda la stessa Google, tutto inizia nel 1996, Page e Brin sviluppano l’algoritmo PageRank: si tratta del loro progetto di ricerca per Standford. I due studenti capiscono che analizzare quantità e qualità dei link sia la strada per capire il valore di un sito. Nel 1997 registrano il dominio “Google.com”, Nel 1998 arriva il primo Doodle, un omino stilizzato che comunica agli utenti che il team non sarebbe stato in ufficio. Ma la nascita ufficiale arriva a settembre 1998, con il motore di ricerca che mostra pagine con 10 link blu, indicizzando 26 milioni di pagine.

Da quel momento, seguono continue innovazioni:

  • Nel 2001, nasce Google Immagini, spinto dalla popolarità dell’abito di Jennifer Lopez ai Grammy Awards del 2000, che ispirò il team a creare una pagina a sé stante.
  • Nello stesso anno arriva “Forse cercavi” per suggerire la corretta grafia delle parole.
  • Nel 2002, Google News debutta per fornire notizie in tempo reale da diverse fonti.
  • Nel 2003, Google lancia il primo easter egg, che ha risposto alla domanda sulla vita, l’universo e tutto quanto (citando Douglas Adams) e diventa un fenomeno culturale.
google ricerca 25 anni min min
  • Nel 2004, Google introduce in ricerca il completamento automatico, noto inizialmente come “Google Suggest,” che mostra suggerimenti di ricerca mentre si digita, risparmiando il 25% del tempo di digitazione.
  • Nel 2004, arriva Google Local, fornendo informazioni locali sulle attività commerciali, mappe, indicazioni e recensioni.
  • Nel 2006, Google Traduttore traduce online testi tra diverse lingue.
  • Nel 2006, Google Trends analizza le tendenze di ricerca con dati aggregati.
  • Nel 2007, nasce Universal Search, che ha migliorato la ricerca integrando risultati di vari formati.
  • Nel 2008, arriva la prima app mobile Google per iPhone, con funzionalità come il completamento automatico e la geolocalizzazione.
  • Nel 2008, debutta la ricerca vocale sull’app mobile Google, estesa ai computer nel 2011, diventando popolare in India.
  • Nel 2009, Google introduce la casella per la linea diretta antiveleno nella pagina dei risultati di ricerca per emergenze come la prevenzione dei suicidi.

Dalla Ricerca per immagini fino a oggi

  • Nel 2011, arriva il servizio di Ricerca tramite immagine, consentendo di cercare con immagini anziché testo.
  • Nel 2012, debutta il Knowledge Graph per fornire informazioni rapide su persone, luoghi e oggetti correlati.
  • Nel 2015, Google introduce gli “orari di punta” su Ricerca e Maps per individuare i momenti più affollati dei luoghi.
  • Nel 2016, arriva il feed personalizzato Discover per esplorare contenuti basati sugli interessi.
  • Nel 2017, nasce Google Lens, che analizza oggetti nelle immagini per effettuare ricerche visive.
  • Nel 2018, il team di Google sviluppa modelli di previsione di inondazioni basati sull’IA per fornire allarmi inondazioni in 80 paesi.
  • Nel 2019, nasce BERT (Bidirectional Encoder Representations from Transformers) per migliorare la comprensione del linguaggio nella Ricerca.
  • Nel 2020, arriva Shopping Graph, un dataset basato sull’IA per migliorare lo shopping online.
  • Nel 2020, arriva la funzionalità “Canta e cerca” nell’app di Google per identificare canzoni tramite canto o fischio.
  • Nel 2021, Google aggiunge “Informazioni su questo risultato” per fornire contesto sui risultati di ricerca.
  • Nel 2022, arriva la “Ricerca Multipla” che consente di cercare sia tramite testo che immagini contemporaneamente.
  • Nel 2023,nasce il Search Labs per testare esperimenti e la “Search Generative Experience” (SGE) per migliorare la Ricerca con l’IA generativa.

Il futuro del motore di ricerca

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Negli ultimi 25 anni, Google ha introdotto tantissime novità – pur scartandone altrettante. Ma ha intenzione di continuare a innovare e in occasione dei 25 anni di ricerca su Google, lo ha voluto ribadire. Non solo nell’accuratezza degli algoritmi o nelle funzionalità, ma anche filtrando i risultati illegali e offensivi, scartando fake news e informazioni poco circostanziate. Il potenziale tecnologico degli strumenti di Google implica forti responsabilità, dalle quali l’azienda non può esimersi. E guardando al futuro, l’azienda sembra metterlo in chiaro.

Autorevolezza e comprensione

L’algoritmo PageRank originale ha rivoluzionato il ranking dei risultati, valutando anche l’autorevolezza dei siti. Ma negli ultimi anni, abbiamo visto come trovare siti autorevoli diventi ancor più importante, per affrontare nuove sfide, come la disinformazione. Questo è uno dei motivi per cui Google effettua regolarmente aggiornamenti, inclusi “core update“, per mantenere elevati standard di qualità. Affronta anche la carenza di contenuti con avvisi e strumenti per valutare le fonti e ottenere contesto. Una sfida complessa, ma importante

Google ha investito notevolmente nel comprendere meglio il significato delle query degli utenti nel corso degli anni. Inizialmente, si basava principalmente sulla corrispondenza delle parole, ma ha evoluto i suoi sistemi per comprendere sinonimi e contesto. L’uso di innovazioni come il Knowledge Graph ha permesso di migliorare la comprensione delle relazioni tra persone, luoghi e oggetti. Modelli linguistici avanzati come BERT hanno contribuito a fornire risultati più pertinenti e migliori in molte lingue. Inoltre, strumenti come Google Traduttore sono stati sviluppati per superare le barriere linguistiche. L’IA generativa e modelli linguistici di grandi dimensioni stanno trasformando ulteriormente la Ricerca, consentendo nuovi tipi di domande e nuove organizzazioni delle informazioni attraverso esperimenti come Search Labs. Un settore in rapidissima espansione.

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Google spiega inoltre che ha sviluppato diverse tecnologie per comprendere informazioni non testuali e rendere la ricerca più naturale. Nel 2008, per esempio, ha introdotto la ricerca vocale, mentre nel 2015 ha lanciato Lens, che permette di cercare ciò che si vede con la fotocamera. Nel 2022, la ricerca multipla ha migliorato ulteriormente queste funzionalità, consentendo ricerche visive con testo aggiunto. Inoltre, ha usato l’intelligenza artificiale per comprendere la semantica dei video e identificare automaticamente momenti chiave.

Più sicurezza

Google ha anche investito nella lotta contro lo spam nei risultati di ricerca, utilizzando tecniche basate sull’IA e protezioni avanzate per mantenere la qualità dei risultati di ricerca e proteggere gli utenti dai contenuti indesiderati. L’azienda assicura che questo impegno rimane costante, poiché gli spammer continuano ad adattarsi e cercare di eludere le protezioni.

Google si impegna a rendere la Ricerca sicura, aiutando gli utenti a trovare informazioni legali e di alta qualità. Ha introdotto protezioni per rimuovere informazioni personali sensibili, ridotto la visibilità di contenuti espliciti indesiderati e migliorato il ranking per limitare siti con pratiche abusive. Hanno anche lanciato strumenti per il controllo delle informazioni personali.

Di innovazioni Google sembra averne per i prossimi 25 anni di ricerca. Anche se resta da capire dove andrà questo settore: dopotutto, cose che oggi ci sembrano normale (come scattare una fotografia e cercare immagini simili online) erano fantascienza un quarto di secolo fa.

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Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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