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I taxi volanti sono pronti al decollo entro il 2023

Di recente, NASA ha effettuato i primi test sul eVTOL di Joby Aviation. E non è l'unico progetto pronto a prendere il volo

Le auto volanti sono nell’immaginario fantascientifico e nei piani utopici degli ingegneri già dall’inizio del Novecento. Ma nei prossimi anni il mercato dei veicoli elettrici a decollo verticale (eVTOL) sta per prendere il volo. Non perché acquisteremo in massa dei piccoli elicotteri domestici ma perché il business dei taxi volanti è davvero alle porte. Alcune aziende, come la californiana Joby Aviation, hanno già iniziato i test ufficiali. Ed entro il 2040 questi “Uber del cielo” varranno ben 1.500 miliardi di dollari.

I taxi volanti stanno per decollare

Già dal 1917 gli ingegneri di tutto il mondo hanno iniziato a pensare all’automobile volante, con il Curtiss Autoplane (che non prese mai il volo). Ma negli ultimi dieci anni la tecnologia ha fatto passi da giganti, non tanto nell’aerodinamica o nelle modalità di decollo previste, quanto nella maggiore autonomia e potenza dei motori elettrici. I grandi investimenti che stiamo vedendo nel campo della mobilità elettrica hanno dato la giusta base su cui costruire un’auto volante degna di questo nome.

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I taxi volanti di Lilium, startup tedesca

Ma per molto tempo i prezzi resteranno proibitivi, sebbene alcune aziende si stiano già muovendo per commercializzare prodotti di questo tipo. Per i primi anni, le auto volanti saranno un servizio: taxi elettrici a decollo verticale. Dapprima si muoveranno in zone particolarmente ricche ma al contempo con molti spazi vuoti, per questioni di sicurezza. Pensate ai deserti accanto alle superstrade di Dubai, per passare da un grattacielo all’altro. Oppure fra le isole che costellano il maro attorno al Giappone. Oppure anche sulle coste americane o australiane. Ma nel giro di pochi anni le grandi metropoli avranno più di un servizio taxi volante, con aziende come Toyota, Hyundai, Uber, Airbus e Boeing che stanno già pensando a questi veicoli.

Quanto veloce voleranno questi eVTOL? E a che altezza?

Evitare il traffico per passare dalla casa di periferia all’ufficio in centro, o viceversa, ha un potenziale enorme per gli spostamenti. Anche perché questi mezzi, pur non veloci come jet, potranno volare a velocità difficilmente raggiungibili nell’ora di punta. Nessuna compagnia ha rilasciato dati ufficiali su modelli in prova, per non dare standard irraggiungibili durante la fase di test. Ma sembra alcuni studi danno un range di velocità superiore ai 290 km/h, che in linea d’aria permettono di coprire grandi distanze a un ritmo mai visto.

Alcuni studi riguardo questi eVTOL prospettano un range di altezza che va dai 300 ai 600 metri circa, ben al di sotto dell’altezze di altri velivoli più potenti. Sono i taxi per spostamenti interni, non c’è bisogno di superare le nuvole. Ma la NASA pensa che possano arrivare fino a 1500 metri nelle giuste condizioni.

A che punto siamo? Quando arrivano i primi taxi volanti

A gennaio Toyota ha investito 394 milioni di dollari nell’azienda californiana Joby Aviation, che sembra essere molto avanti nella progettazione di eVTOL pronti a scendere sul mercato dei taxi volanti. Di recente ha annunciato che la NASA sta iniziando i primi test sul loro prototipo. Prima di essere attivi devono convincere anche la FAA, l’agenzia che regolamenta il traffico areo negli Stati Uniti. Ma superare i test della NASA dovrebbe dare una marcia in più ai procedimenti, facendo arrivare l’approvazione l’anno prossimo. E con gli stabilimenti Toyota su cui contare per la produzione, potremmo vedere i primi servizi taxi già nel 2023 (anche se al momento non hanno ancora chiarito se intendono lanciare questi servizi anche in Europa).

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Il velivolo di Joby Aviation

Secondo il costruttore, il “velivolo di Joby Aviation è progettato per trasportare un pilota e quattro passeggeri. Può viaggiare per oltre 150 miglia in una sola ricarica ed è 100 volte più silenzioso di un elicottero nel decollo e atterraggio, e quasi silenzioso in volo”. La NASA sta testando anche l’inquinamento acustico, per confermare o smentire queste parole.

Ma anche Uber ha trovato un partner asiatico per questi taxi del cielo: Hyundai. Al CES dell’anno scorso hanno mostrato un prototipo del servizio Uber Elevate. Un PAV (Personal Air Vehicle) elettrico capace di viaggiare per oltre 60 miglia a una velocità prossima ai trecento all’ora, volando a circa 600 metri dal suolo. Hyundai ha assicurato di poter ricaricare il mezzo in “minuti” ma non ha voluto specificare quanti, o come. I test interni sono già iniziati da un anno e l’azienda punta a debuttare il servizio nel 2023 a Dallas, Los Angeles e Melbourne.

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E queste non sono le uniche aziende in lizza per lanciare il primo servizio di “air taxi”. Boeing sta lavorando per lanciare un modello di taxi per il progetto Uber Elevate, la startup tedesca Lilium ha fatto il viaggio inaugurale e sta completando i test sul suo taxi da cinque posti. E poi c’è Volocopter, sostenuta da Intel, Daimler e Geely.

Quali saranno i costi del servizio? Sono davvero il futuro della mobilità?

La “mano invisibile” del mercato può dire la sua solo dopo il lancio di questi servizi, quindi fare previsioni affrettate può essere difficile. Ma almeno all’inizio, con pochi rivali in campo per l’altissimo costo di ingresso nel mercato (visti gli anni di ricerca necessari), il servizio sarà limitato e i prezzi necessariamente alti. Uber Elevate dovrebbe costare 200-225 dollari per un volo dall’aeroporto JFK al centro di Manahattan. Un prezzo comprensibile per i grandi manager, meno per gli impiegati che vanno in vacanza.

Ma Lilium (che prospetta un ingresso nel mercato nel 2025) pensa che per lo stesso viaggio il costo potrebbe abbassarsi a 70 dollari. Sempre nella fascia della mobilità “premium” urbana. Ma non poi così alto rispetto a un transfer in automobile. Con il vantaggio che il tragitto durerebbe solo sei minuti invece che circa mezz’ora.

Il confine in termini di prezzi è sottile. E importante. Secondo il giornalista di Flight International Dominic Perry, potrebbe fare la differenza per il futuro degli air taxi. “Se avranno un prezzo corretto, i taxi volanti potranno democratizzare i viaggi in città dove non ci sono alternative del trasporto pubblico o dove il traffico e la grandezza dell’aerea urbana (San Paolo in Brasile è l’esempio classico) sono enormi. Se, tuttavia, diventeranno semplicemente un altro servizio di elicotteri per i ricchi, allora trasformeranno la mobilità solo per i benestanti, aumentano ancora il divario economico. Allevierà il traffico? Quasi certamente no“.

I taxi volanti quindi stanno per arrivare: non è più un ipotesi ma un futuro prossimo. Tuttavia, la commercializzazione di quei primi servizi potrebbe fare al differenza. Se riusciranno ad attrarre l’attenzione del pubblico con prezzi concorrenziali, diventeranno un investimento interessante per tante nuove società. Soprattutto i grandi nomi dell’auto europea ed americana, oltre alla Silicon Valley. Che entrando in un mercato affermato potrebbero di nuovo contribuire ad abbassare il prezzo dei servizi, con il mercato che fa il lavoro di livellamento.

La tecnologia per velocità e sicurezza, l’economia per il posizionamento sul mercato. Entrambi devono funzionare alla perfezione perché gli air taxi suscitino fiducia e abbiano successo. E noi incrociamo le dita: vorremmo davvero fare un giro su un’auto volante.

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Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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