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La recensione di Keychron Q6 Pro: ci siamo innamorati di una tastiera

Non pensavamo potesse succedere, ma dobbiamo ammetterlo: ci siamo innamorati di una tastiera. Dopo aver passato qualche settimana a battere sui tasti meccanici di Keychron Q6 Pro (su cui stiamo scrivendo anche questa recensione), abbiamo iniziato ad adorare il rumore secco degli switch color Banana. E abbiamo notato una maggiore precisione e velocità durante la scrittura: per chi come noi passa gran parte della giornata sulla tastiera, la qualità della digitazione di questo gioiello di Keychron non ha prezzo. Ma Keychron Q6 Pro un prezzo ce l’ha — e supera i duecento euro. Vale la pena investire in una tastiera “lussuosa” come questa? Vi aiutiamo a capirlo in questa recensione.

La nostra recensione di Keychron Q6 Pro

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Il mondo delle tastiere è estremamente vario. C’è chi le compra per avere le migliori durante le fasi più concitate del gioco, quando ogni frazione di secondo conta. Ma c’è anche chi, come noi, cerca soprattutto un compagno fedele per scrivere durante tutta la giornata di lavoro. Ci sono poi differenze di gusti riguardo i profili: c’è chi preferisce tastiere a bassissimo profilo, che danno un’esperienza simile a quella di un laptop, e chi si trova meglio con tasti che hanno molta corsa e rimbalzano con decisione quando digitate.

Secondo la nostra esperienza, però, la differenza vera la fanno i materiali e la qualità costruttiva: una tastiera ben costruita garantirà un’esperienza di digitazione di livello, anche se dovrete passare qualche tempo ad abituarvi all’altezza dei tasti. Che nel caso di Keychron Q6 Pro (e di tutta la linea di tastiere del brand), sono facilmente sostituibili: potete cambiare sia gli switch che i copritasto con estrema facilità grazie agli accessori inclusi nella confezione.

copri tasto in italiano

Ma andiamo per ordine: prima ancora di raccontarvi perché abbiamo apprezzato questa tastiera, vogliamo spiegarvi perché l’abbiamo scelta. Sperando che questo possa aiutare a scegliere anche voi.

Perché abbiamo scelto Keychron Q6 Pro per questa recensione?

Molti utenti Mac e PC non si pongono nemmeno il problema di quale tastiera acquistare. Utilizzano quella inclusa nel laptop o nella confezione del computer fisso, oppure prendono la meno costosa su Amazon. Ma ci sono diverse tecnologie e layout da tenere presente. Noi abbiamo scelto questa configurazione di Keychron Q6 Pro perché è:

  • Meccanica: le tastiere meccaniche utilizzano uno switch (interruttore) meccanico sotto ogni tasto, che si abbassa e va a toccare il PCB (Printed Circuit Board), che poi manda il segnale elettrico al computer per digitare.
    • L’alternativa sono le tastiere a membrana, che utilizzano uno strato di materiale plastico per chiudere il circuito elettrico. Di solito sono più silenziose ed economiche, ma offrono una digitazione meno “cliccante” e soprattutto è più difficile fare upgrade successivi.
  • Switch Tattili (color Banana): le tastiere meccaniche hanno diversi switch, che Keychron identifica con diversi colori. Gli switch tattili offrono una resistenza maggiore quando arrivate al punto di attivazione, e quelli color Banana necessitano di una maggior forza per attivare la digitazione. Questo riduce la quantità di errori: se sfiorate un tasto, non digita. Sono pensati soprattutto per chi scrive o lavora.
    • Gli switch lineare (Rossi per Keychron) offrono una pressione uniforme, senza un feedback tattile o resistenza all’attivazione. Di solito sono i preferiti dei giocatori, ma anche di chi vuole battere a macchina più velocemente e non teme qualche pressione accidentale. Ci sono anche switch più “Clicky”, che oltre alla resistenza fanno un suono più forte quando digitate.
switch banana keychron q6 pro recensione
  • Tastiera al 100%: Il layout al 100% include uno spazio dedicato alle frecce direzionali (sotto a Ins, Home, PgUp, Canc, Fine e PgDn) e il tastierino numerico. Noi lo troviamo comodo durante la scrittura, per esempio per fare le È accentate (Alt+212) o la linea lunga — (Alt+0151). Inoltre, offre tasti in più per la personalizzazione.
    • In alternativa, potete scegliere altre tastiere della linea Q Pro di Keychron al 96% come Q5 Pro (con tastierino numerico ma freccie in basso e Canc e Home in colonna), fino al 60% come Q4 Pro (niente frecce o tastierino numerico). Dipende soprattutto dalla vostra comodità e da quanto spazio avete in scrivania.
  • Layout ISO: Abbiamo preferito utilizzare ISO (International Organization for Standardization), il più comune in Europa, che prevede un tasto Invio/Enter che occupa due file file di tasti e ha un tasto Shift sinistro più corto.
    • Il layout ANSI (American National Standards Institute), invece, ha un tasto Enter orizzontale e uno Shift sinistro più lungo. Di solito si usa negli Stati Uniti.
  • Copritasti KSA in italiano: Ci siamo fatti spedire anche copritasti in italiano (potete trovarli qui, facendo attenzione a ordinare la versione ISO-IT). In questo modo, possiamo vedere le lettere accentate e i simboli sopra i tasti numerici cui siamo abituati. Potete anche evitare questo passaggio, ma pensiamo sia più semplice.
    • Il profilo KSA è specifico di Keyuchron e prevede una prima fila di tasti (quelli delle funzioni) alti e inclinati in avanti, per poi curvare fino al centro e tornare a sollevarsi leggermente alla fine (come in figura). Non l’avevamo mai provato, eravamo curiosi di farlo.
keychron ksa min

Se tutte queste informazioni vi sembrano troppe, non preoccupatevi: non dovete prenderle subito tutte. Ciò che conta è capire se volete una tastiera meccanica, quale percentuale di tasti deve avere e se preferite il layout ISO o ANSI. Il resto, dagli switch ai copritasti, potete deciderlo in seguito. E non dovete nemmeno utilizzare per forza i prodotti di Keychron: questo è il bello delle tastiere meccaniche di questo tipo, rispettano standard costruttivi che permettono di sostituire switch e copritasti in maniera davvero semplice.

Design e materiali di qualità, dentro e fuori dalla tastiera

Quando abbiamo iniziato i test per questa recensione, la prima cosa che abbiamo notato sollevando la confezione di Keychron Q6 Pro è il peso. Parliamo di più di due chili, per un prodotto in solido alluminio davvero ben realizzato. Con questo peso e i piedini in gomma, non si corre il rischio che si muova durante la digitazione. Ma dall’altro lato, non abbiamo nemmeno provato a portarla con noi nello zaino: è una tastiera “da casa o ufficio”, non mobile.

spessore tasti meccanici keychron q6 pro

L’inclinazione della tastiera invita alla scrittura, anche se consigliamo di utilizzare un poggiapolsi: è piuttosto alta.

Keychron ci ha inviato per questa recensione una versione già assemblata della tastiera Q6 Pro, anche se potete scegliere di ordinarla “barebone” e inserire voi gli switch e i copritasti. Noi abbiamo cambiato i copritasto per metterli in italiano e abbiamo giocato un po’ togliendo e rimettendo gli switch. Con il kit di strumenti in dotazione, risulta davvero semplicissimo.

Oltre ai tasti, trovate una manopola per il volume fra F12 e il tasto per gli screenshot, che potete anche premere per silenziare il PC.

In alto a sinistra trovate due interruttori per passare dalla connessione Bluetooth a quella a cavo (c’è un cavo USB-C/USB-C incluso nella confezione). E anche quelli per passare da Mac a Windows (trovate dei tasti sia per Start di Windows che per Command in Mac). Anche se in realtà potete connettere fino a tre dispositivi contemporaneamente, fra cui anche smartphone e tablet (sia Android che iOS/iPadOS) che computer Linux.

flessibilità windows mac keychron

Cura nei dettagli

La struttura esterna solida in alluminio, lavorata in CNC, è davvero ben realizzata. La colorazione Carbone nero che abbiamo testato ci piace molto, ma potete anche trovare la versione Grigio argento e Conchiglia Bianca, che forse è quella che si sposa meglio con i copritasti che abbiamo scelto. Tutti i tre colori ci sembrano ottime basi per personalizzazioni future.

La qualità nel design, tuttavia, si sente soprattutto all’interno (e svitando la base, potete vederla). Come già detto, gli switch sono facilmente intercambiabili senza aprire la tastiera (mentre dovrete farlo per gli stabilizzatori sotto i tasti più grandi come Invio o la barra spaziatrice). Sotto di loro e alla parte superiore della scocca, trovate una piastra in policarbonato, che stabilizza gli switch e distribuisce la forza della pressione e una superfice in schiuma fonoassorbente. Questo materiale evita che la pressione dei tasti generi eco e vibrazioni in tutta la struttura. Questi due livelli sono separati da guarnizioni, che li separano.

Sotto tutto questo, troviamo il PCB, la scheda elettronica della tastiera, sotto la quale c’è una copertura in spugna e delle guarnizione in silicone prima di arrivare alla parte inferiore della scocca. La doppia guarnizione permette di ridurre il rumore generato dai due metalli che si toccano.

illuminazione

In tutti questi livelli ben studiati, Keychron ha anche trovato spazio per inserire un’illuminazione RGB, che da subito ha 22 diversi effetti per combinare i colori. Ma potete espanderli tramite il software QMK o VIA, che come vedremo, serve anche per programmare i tasti.

Recensione Keychron Q6 Pro: una gioia per le dita (e le orecchie)

Tutta questa cura nei dettagli servirebbe a gran poco se non portasse a un’esperienza di digitazione di alto livello. Ma Keychron Q6 Pro non ci ha deluso. I tasti rimbalzano bene sotto le nostre dita, con un suono chiaro che “clicca” al punto giusto: non è troppo rumoroso, ma da un feedback davvero piacevole.

Il profilo KSA sembra pensato su misura per le nostre dita, tanto che ci sembra di scrivere più velocemente, e con meno errori di battitura di quanti ne facciamo solitamente (almeno, stando a quelli di cui ci siamo accorti). Sono, tuttavia, piuttosto alti, costringendoci a movimenti più ampi con le dita, che si stancano più velocemente rispetto a tastiere a basso profilo. Potete in ogni caso cambiare copritasti e switch, ma noi ci siamo trovati davvero molto bene. Sebbene le dita si stanchino prima, commettiamo meno digitazioni accidentali e scriviamo più velocemente — un compromesso gradito.

tasti recensione keychron q6 pro tastiera

Ci piace testare nuove tastiere e cambiare di tanto in tanto, ma faticheremo a staccarci da questa Keychron Q6 Pro: l’esperienza di digitazione è davvero ottima. Anzi, ci viene voglia di provare altri switch e copritasti per vedere le differenze — ma senza rinunciare alla struttura solida e al design interno di qualità, che rende davvero piacere usare questa tastiera.

Personalizzazione software: per rendere la tastiera davvero vostra

Keychron utilizza un chip ARM Cortex-M4 32-bit STM32L432 per la propria tastiera, con un rilevamento a 1000 Hz via cavo, ottimo per i giocatori (arriva a 90Hz in modalità wireless). Giocatori che vorranno senza dubbio personalizzare la propria tastiera con delle Macro nei vari giochi. Ma anche chi, come noi, gioca solo raramente e per svago può personalizzare la propria tastiera.

Per farlo, potete sfruttando QMK (Quantum Mechanical Keyboard), un firmware open source che permette una grande personalizzazione. Noi abbiamo usato VIA, un’interfaccia web che permette di personalizzare l’RGB e i tasti della vostra tastiera. Farlo, però, non è immediato come con altri produttori. Dovete infatti andare nelle impostazioni della web app, abilitare le modifiche al design e caricare un JSON da scaricare da GitHub. Keychron spiega come farlo dal suo sito, e tutto sommato sono solo un paio di passaggi.

Una volta, fatto questo passaggio, tutto diventa semplice: cliccate su un tasto e associate la funzione o la macro che volete abilitare. I tasti sopra il tastierino numerico, che hanno i simboli della PlayStation, sono particolarmente comodi per questo. Se poi volete resettare tutto, c’è un comodo interruttore sotto la sbarra spaziatrice, da raggiungere con un cacciavite: in questo modo non dovrete smontare nulla per tornare alle condizioni di fabbrica.

tasti programmabili keychron q6 pro recensione

Se, invece, volete solo regolare l’illuminazione RGB, ci sono combinazioni di tasti utili, senza bisogno di nessun software. Usando Fm+Tab (oppure FN+ il pulsante con la lampadina sopra PgUp) potete accendere/spegnere l’RGB, mentre con FN+Q potete passare da un effetto all’altro. Potete cambiare la velocità con Fn+T o Fn+G, e la luminosità con Fn+W o FN+S (ma potete usare anche Fn+ F5 o F6).

Recensione di Keychron Q6 Pro: vale la pena?

Come avrete senza dubbio intuito dalla nostra dichiarazione iniziale e dalla quantità enorme di parole che abbiamo scritto per questa recensione, questa Keychron Q6 Pro ci è piaciuta molto. Non ci sogneremmo mai di portarla con noi o di tenerla sulle ginocchia per usarla con la TV. Ma per scrivere le tante (troppe?) parole dei nostri articoli, è davvero perfetta.

La qualità costruttiva è ottima, gli switch e i copritasti offrono un’esperienza di digitazione davvero lussuosa. E se domani ci stancassimo, potremmo cambiare entrambi e conservare questa splendida base — che siamo certi possa resistere più a lungo di qualsiasi computer con cui la useremo. Vale i 205 euro che troviamo sul sito ufficiale? Secondo noi sì: abbiamo provato tastiere con prezzi simili che ci sono piaciute decisamente meno. E Keychron Q6 Pro ci sembra un investimento anche per il futuro: potrete modificarla a lungo, comprando altri switch e cambiandoli con estrema semplicità.

Il punto non è se questa tastiera vale più di duecento euro: li vale. Il punto è se per voi vale la pena spenderli. Un’alternativa potrebbe essere la serie K della stessa Keychron, che in diversi modelli offre la possibilità di cambiare al volo gli switch, di collegare più dispositivi via wireless o wired. Ma non ha la stessa struttura in alluminio. Potrebbe essere un ottimo primo salto nel mondo delle tastiere meccaniche: se siete curiosi, fatecelo sapere nei commenti e proveremo a recensirne una. Per ora, quello che possiamo dirvi con certezza è che la Keychron Q6 Pro è una tastiera di cui ci si innamora.

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Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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