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THE PASSENGER: il magazine che racconta la vita di un paese

Per conoscere con occhi diversi i luoghi e le persone che li vivono, imparando ad apprezzare la storia e le contraddizioni che caratterizzano ogni angolo di mondo

Tutti siamo amanti del viaggio, delle belle parole e delle fotografia. Ma quanti saprebbero davvero racchiudere l’essenza di un luogo con scatti e parole? THE PASSENGER è una serie di libri-magazine che raccolgono long read, inchieste, reportage letterari e saggi narrativi. L’obiettivo è raccontare la vita di un paese e dei suoi abitanti per capirne la cultura, l’identità, i discorsi. Una raccolta di frammenti che vuole comunicare la vera essenza di un popolo, di un luogo, i legami e le sensazioni di lo vive. Brevi guide pensate più per i viaggiatori che per i turisti.

Il progetto THE PASSENGER

Con i numeri di THE PASSENGER si cerca di narrare il punto di vista dei nativi, le difficoltà e le caratteristiche di una cultura. Il racconto si snocciola attraverso rubriche, infografiche suggestive e inaspettate, illustrazioni originali, «consigli d’autore» di un libro, un disco e un film particolarmente rappresentativi del paese. Un tentativo di sfatarne i «falsi miti» e altre ancora. Non dovete immaginare la guida che vi segnala i monumenti da visitare. Con THE PASSENGER si cerca di guardare oltre, più in profondità per spiegare ai viaggiatori cosa significa essere local in quel determinato posto.

Viaggiare significa imparare e cambiare, tornare a casa diversi. Lo diceva Todorov, ne era l’esempio Álvar Núñez, conquistatore spagnolo che fece ritorno in patria come una persona “ibrida”: dopo 7 anni vissuti tra gli indigeni nel ruolo di sciamano non sentiva più l’appartenenza ad una sola delle due culture. Così dovrebbe essere ogni viaggio, dovrebbe cambiare il viaggiatore, fare entrare in lui un qualcosa delle cultura locale, dargli nuove abitudini , chiavi di lettura diverse, nuovi punti di vista.

THE PASSENGER: un esperimento ben riuscito

A rendere THE PASSENGER ancora più prezioso è la collaborazione con il collettivo di fotografi Prospekt. Come raccontava Samuele Pellecchia a Max&Douglas a #fotointerviste, è stata fatta una scelta un po’ azzardata, un esperimento che si è poi rivelato vincente. Ogni numero del magazine ospita un progetto fotografico originale, prodotto in esclusiva per THE PASSENGER. Viene selezionato un fotografo internazionale e inviato nel paese a documentare le storie più significative. Questo rende ogni edizione unica e con uno stile fotografico distinto dalle altre, coerente dalla prima all’ultima pagina. Una grossa differenza dalle classiche guide turistiche che si è abituati a vedere.

I numeri del Magazine THE PASSENGER sono piccoli pezzi d’arte, libri-magazine che attraverso immagini e racconti fanno emergere la vera essenza di un luogo e dei suoi abitanti. Un progetto dalle mille sfaccettature: giornalismo, ma anche fotografia, sociologia, storia. A livello editoriale il magazine è curato da Iperborea.

I numeri di THE PASSENGER

Ogni numero del magazine THE PASSENGER è dedicato ad un Paese o una città. Tra le pagine si cerca di darne un’immagine autentica. Una sorta di «guida di viaggio» sui generis, un qualcosa che si distacca dalle classiche guide per turistiche, che va più in profondità. Per ciascun luogo si cerca di raccontare la vita, le abitudini e le ferite storiche. Questo sia attraverso i contenuti scritti che le immagini. Una collezione che racconta il mondo attraverso le caratteristiche uniche degli abitanti e degli spazi che lo compongono. Una breve guida che cerca di fare viaggiare il lettore attraverso le usanze e i sentimenti che solo i nativi vivono. Un percorso che cerca di cambiare l’impostazione mentale e gli occhi con cui si guardano le mete dei propri viaggi, non luoghi di passaggio per le vacanze, ma spazi abitati, vissuti, sofferti, amati. THE PASSENGER aiuta nella comprensione della cultura locale.

magazine the passenger

È diventato sempre più importante guardare all’altro con apertura mentale e rispetto e non in funzione a sè. Bisogna sradicare la convinzione che il modo in cui abbiamo vissuto e siamo stati educati sia il più corretto, o addirittura l’unico. Per imparare si deve sporcarsi le mani, lasciare a casa i preconcetti e godersi il mondo da viaggiatori e non da turisti. Si può iniziare leggendo The Passenger.

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Martina Ferri

Laureata in filosofia, gattara, vegetariana e vesto sempre di nero. Ora che vi ho elencato i motivi per cui potrei sembrare noiosa, posso dirvi che amo la musica, i libri, la fotografia, la pizza, accamparmi in tenda vicino al main stage di qualche festival! Che dite, ho recuperato?

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