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Apple, la causa a Fruit-Union Suisse e l’ossessione per la mela

Sotto accusa un logo troppo simile

Non sappiamo se questa notizia sia più divertente o angosciante, ma di certo sappiamo come si potrebbe intitolare questo articolo: il pomo della discordia.

Si tratta in effetti di una vicenda legata al copyright, e ha al centro… una mela. Di un fatto simile ci siamo occupati pochi giorni fa, ma lì le forze in campo erano contrapposte. In quel caso Apple, il gigante Tech, era stato messo sotto accusa da Alisea, un’azienda di Vicenza. Che, vestendo i panni di Davide contro Golia, ha fatto causa all’azienda di Cupertino, rea di aver creato un prodotto (Apple Pencil 2) troppo simile alla matita Perpetua, messa appunto in commercio da Alisea.

Un’azione molto coraggiosa intrapresa da  Susanna Martucci, Ceo e fondatrice di Alisea, “stanca di vedere i piccoli, come la sua Pmi, sottostare all’arroganza delle multinazionali”.

Ma oggi che Apple ha fatto causa a Fruit-Union Suisse, ci sembra che alla base ci sia tutt’altro atteggiamento: megalomania e non desiderio di equità. Cerchiamo anzitutto di inquadrare meglio la vicenda.

mele

Apple fa causa a Fruit-Union Suisse

Stavolta Apple passa dal ruolo di accusato a quello di accusatore. E se la prende con Fruit-Union Suisse, ovvero la maggiore organizzazione di coltivatori di frutta in Svizzera.

Fruit-Union Suisse esiste da 111 anni, e ha come logo una mela rossa con una croce bianca, con un chiaro riferimento alla bandiera Svizzera.

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Il logo è stato rivisto nel 2011, in occasione del centenario dell’organizzazione, ma anche prima raffigurava lo stesso disegno. Insomma: per Apple, il logo di Fruit-Union Suisse è troppo simile alla celebre mela nera con una porzione mancante sulla destra. Da qui la causa.

L’azione di Apple contro Fruit-Union Suisse

Francamente non è facile sommare le notizie provenienti da diversi media, e che non riportano informazioni sempre del tutto coincidenti.

Si comprende comunque il fatto che l’azione di Apple si è sviluppata su due livelli. Nello specifico della Svizzera, l’azienda con sede a Cupertino avrebbe cercato di proteggere il suo marchio all’IPI, Istituto federale per la proprietà intellettuale, che ha respinto la richiesta. Allora il gigante tech ha presentato ricorso presso il tribunale amministrativo federale, il ricorso è in atto e la decisione è attesa nei prossimi mesi.

La mela? È di tutti

C’è poi un secondo e più generale livello, che sembra onestamente derivare da un atteggiamento megalomane di Apple.

La società americana pretenderebbe infatti di avere una sorta di esclusiva sull’utilizzo della mela come logo. Richiesta contro cui c’è stato l’altolà dell’IPI, forte di un principio legale “che considera le immagini generiche di beni comuni (come le mele) di pubblico dominio“.

Tuttavia, nel 2022 sempre l’IPI ha parzialmente accolto la richiesta di Apple di ottenere il controllo su un marchio specifico, che riproduce una mela Granny Smith.

Azioni di protezione del logo-mela sono state avanzate da Apple in altri Paesi come Giappone, Turchia, Israele e Armenia.

Il commento della Fruit-Union Suisse

Sulla querelle tra Apple e Fruit-Union Suisse è intervenuto Jimmy Mariéthoz, che dell’associazione svizzera è presidente.

Mariéthoz ha detto: “Fatichiamo a comprendere la posizione di Apple, perché non stanno cercando di tutelare la loro mela morsicata. L’oggetto è la rivendicazione dei diritti su una mela che, per noi, è qualcosa di quasi universale e che dovrebbe essere disponibile per tutti.

Siamo preoccupati che qualsiasi rappresentazione di una mela, visiva o collegata a nuove tecnologie o media, possa esserne interessata. Si tratterebbe per noi di una limitazione molto significativa.

Teoricamente, entreremmo in un territorio scivoloso ogni volta che promuoviamo qualcosa con una mela.”

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L’ossessione di Apple per la mela

La causa di Apple contro Fruit-Union Suisse rientra in una più ampia attenzione al proprio logo, ai confini con… l’ossessione.

Nel corso degli anni, come ci ricorda un articolo di Wired pubblicato lunedì 19 giugno, l’azienda oggi guidata da Tim Cook ha perseguito, per esempio, un’applicazione per la preparazione dei pasti con il logo di una pera, un percorso ciclistico tedesco, una coppia di produttori di articoli di cancelleria, un distretto scolastico. E, udite udite, un cantautore reo di chiamarsi Frankie Pineapple.

Un’indagine del 2022 ci dice che nel triennio 2019-2021 Apple ha presentato più opposizioni ai marchi di Microsoft, Facebook, Amazon e Google messe insieme.

A noi, i loghi di Apple e Fruit-Union Suisse non sembrano nemmeno così uguali. Sono due mele, sì: ma di mele è pieno il mondo.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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