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Supernova, arriva il social network ‘etico’

I like sotto i post diventano soldi che vanno in beneficenza

Arriva per su iOS e in test su Android una nuova app che si propone come “alternativa etica” a social network come Instagram e Facebook: Supernova. Un app che ricompensa i like dando soldi in beneficenza e promette di monitorare i post in modo da non dare spazio a odio e fake news. Ma ha la possibilità di avere successo?

Supernova, il primo social network che punta sull’etica

Gli strumenti tecnologici non nascono di solito con un intento negativo. Sono strumenti. I social network in particolare sono nati con l’obiettivo di sfruttare la rete internet per potenziare al massimo i nostri contatti con le altre persone e, quando ben utilizzati, lo sanno fare benissimo. Ma fra studi sugli effetti dei social sui minori, cause e udienze al Senato degli Stati Uniti, l’opinione popolare in questo periodo non è certo la migliore.

Negli anni sono nati diversi social media che puntano su principi etici ben chiari (come Path qualche tempo fa) e in questi giorni su iOS e Android ne arriva una nuova di zecca: Supernova. Che prova un approccio nuovo che punta ad attrarre molti investitori e soprattutto pubblicità, che permettono di far diventare i social network più famosi come Instagram o TikTok delle potenze economiche. Ma in maniera diversa, puntando sulla beneficienza.

Pubblicità e beneficienza

Il fondatore di Supernova Dominic O’Meara crede che la forza della nuova app possa stare in una pubblicità di tipo diverso, sfruttando la grande attenzione che i Millennials e la Gen Z hanno nei confronti delle cause benefiche. Le aziende possono pubblicizzare i propri prodotti, pagando lo spazio online. Ma i soldi raccolti vanno verso cause benefiche: i like dei post si convertono in denaro che va verso l’associazione scelta dall’utente.

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O’Meara spiega che: “la nostra tecnologia e accessibilità rende possibile aiutarsi l’un l’altro usando i social media e la pubblicità. E vedere in maniera trasparente come e dove il nostro aiuto va ad aiutare” le associazioni benefiche.

Il modello di business è chiaro e trasparente. Il 60% degli introiti pubblicitari vanno ad associazioni umanitarie. La distribuzioni va in base alle preferenze degli utenti, in diversi ambiti. Dalla prevenzione del riscaldamento globale alla emergenze sanitarie/ambientali, dalla salute alla protezione animali, dai diritti umani alla salute mentale, passando per l’aiuto alla povertà estrema e la pulizia degli oceani.

O’Meara spiega che, se anche dovesse conquistare solo l’1% del mercato dei social media, Supernova potrebbe donare fino a 600 milioni di sterline all’anno. Se arrivasse ai livelli stratosferici di mercato di Instagram e Facebook, si arriverebbe fino a 51 miliardi di sterline ogni dodici mesi.

Un approccio che secondo il team di Supernova può funzionare. Come spiega O’Meara a TechCrunch, “secondo Deloitte l’80% dei Millennials vuole fare acquisti solo da brand che mettono gli interessi della collettività sopra i propri. I grandi pubblicisti sono stanchi dello status quo dei social media: ieri ho incontrato un’azienda con un budget marketing di oltre 10 miliardi di dollari che mi ha detto proprio questo”. Investitori come ASICS e MQ Mental Health hanno già deciso di investire nel nuovo social.

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Supernova: funzioni viste in altri social, ma con la beneficienza al centro

L’app in sé si presenta in molti aspetti simile a Instagram. Potete postare video e fotografie che avete scattato. Potete commentare sotto i post altrui. E messaggiare con chi conoscete, aggiungendo follower in maniera già vista. Potete anche creare Gruppi di interesse come avviene su Facebook. Gli utenti possono anche navigare in privato, per esplorare senza lasciare traccia ma anche per bloccare utenti non desiderati, funzioni non inedite nel mondo dei social.

Ma cambia la struttura sottostante. Innanzitutto, gli utenti non devono solo settare la propria foto profilo e una descrizione. Scelgono anche un campo benefico che vogliono sostenere fra quelli presentati da Supernova. In questo modo, tutti i Like raccolti dai vostri post andranno ad aumentare la percentuale di denaro destinato a quella causa. I post possono anche ricevere Superlike, che valgono come dieci like.

Funzionalità come i Superlike si sbloccano attraverso i Karma Points, che servono a incentivare l’uso della piattaforma (per esempio sostenendo una causa, compilando il proprio profilo, ecc).

Focus sulla moderazione

Oltre a donare il 60% dei propri proventi in beneficienza, incentivando gli utenti a sostenere la propria causa, Supernova vuole distinguersi dagli altri social per la moderazione. Infatti O’Meara ha spiegato che sarà effettuata da “un team specializzato basato negli UK che copre turni da 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Sono giovani, intelligenti, soprattutto dottorandi o studenti di informatica. E la nostra intenzione è di sviluppare il gruppo mentre cresciamo, in modo che il nostro team abbia affinità ed empatia con gli utenti da subito”.

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Sebbene, mentre l’azienda cresce, sfrutteranno anche l’intelligenza artificiale, O’Meara pensa che la maggiore attenzione ripagherà. “Supernova sarà libero dai contenuti tossici e radicalizzati che sono promossi attivamente dagli algoritmi di altre piattaforme. Quindi Supernova non sarà certamente per tutti, ed è una scelta deliberata”.

Supernova sembra un social netowork che parte con le migliori intenzioni. Ma per funzionare, i social devono avere un largo pubblico che li accoglie, non c’è alternativa. Quindi resta da valutare se potrà trovare spazio in mezzo a giganti come TikTok, Twitter, Snapchat e i social di Meta. Ma il fatto che novità di questo tipo stiano provando a farsi strada nel mondo dei social non può che essere una buona notizia.

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Source
TechCrunch

Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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