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Facebook Papers: la compagnia promuove odio e disinformazione?

I Facebook Papers, una vasta raccolta di documenti forniti dall’informatore Frances Haugen, sono stati pubblicati dalle redazioni di Reuters, Bloomberg, The Washington Post e molte altre. I documenti dipingono un’azienda che ha ripetutamente cercato di dare priorità al monopolio del mercato e trarre profitto a discapito della sicurezza degli utenti. Pare che Facebook fosse infatti consapevole di stare mettendo a rischio i suoi utenti anche nella vita reale tramite l’odio e la disinformazione.

Facebook Papers: la piattaforma era consapevole dell’odio e della disinformazione

Stando a quanto emerso nei documenti, Facebook era ben consapevole che il problema dell’hate speech era molto più ampio di quanto dichiarato pubblicamente. Il social network ha rimosso meno del cinque percento degli episodi di hate speech sulla piattaforma e i dirigenti, incluso Zuckerberg, erano ben consapevoli che il social stava polarizzando le persone.

Particolarmente importante in questo senso è una ricerca interna della compagnia, che mostra come le funzioni Like e Share, elementi fondamentali del funzionamento della piattaforma, hanno accelerato la diffusione dell’hate speech. Un documento, intitolato What Is Collateral Damage, afferma che il fallimento di Facebook nel rimediare a questi problemi ha portato l’azienda a “promuovere attivamente (se non consapevolmente) questo tipo di attività“, danneggiando i suoi utenti.

Una presa di posizione parecchio preoccupante, qualora si rivelasse vera. Come c’era da aspettarsi, le affermazioni sono già state confutate dall’azienda, anche se non è chiaro in che modo, dato che il CEO si è per ora limitato a dire che i documenti sono stati travisati.

Peraltro, proprio in questo contesto, la piattaforma è stata accusata di aver alimentato i disordini in paesi in via di sviluppo, come nel caso del Myanmar, in cui Facebook potrebbe essere responsabile per aver amplificato i disordini locali che sono poi sfociati nella guerra civile. Insomma, accuse degne di nota, e che probabilmente metteranno la piattaforma di Zuckerberg nell’occhio del ciclone per ancora molti mesi.

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Francesco Castiglioni

Incallito videogiocatore, appassionato soprattutto di Souls e Monster Hunter, nonché divoratore di anime e manga. Scrivere di videogiochi è la mia vocazione e la porto avanti sia qui su Tech Princess che sul mio canale YouTube.

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