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smart Concept #1, è un SUV elettrico tecnologico e compatto la prima della nuova era

Che smart stia cambiando molto velocemente non è di certo un segreto. La Casa svizzero-tedesca è infatti stata la prima Casa termica a diventare 100% elettrica, nel 2020. Ed oggi finalmente possiamo vedere la prima vettura della nuova generazione smart, la Concept #1. Questo prototipo di SUV elettrico compatto all’esterno ma spazioso all’esterno condensa gli oltre 20 anni di storia smart in un nuovo formato, più moderno e totalmente elettrico. Vediamo allora cosa si nasconde dietro le originali linee di smart Concept #1.

L’estetica di smart Concept #1: immediatamente riconoscibile come smart, unisce vecchio e nuovo (e tanti trattai Mercedes)

Trattandosi di una concept car, ovvero di un prototipo non ancora pronto per la messa su strada, i dettagli tecnici sono pochi, e l’estetica è di certo molto estrema e personale. Da qui, però, Gorden Wagener, il Chief Design Officer del Gruppo Daimler, ci ha detto che possiamo già vedere il futuro del brand smart. “Il nuovo Concept #1 è una ridefinizione del brand e della cifra stilistica smart in una maniera più cool e matura: smart Concept #1 è la prima smart della nuova era”, e non solo perchè è la prima costruita in collaborazione con la Casa cinese Geely, proprietaria della metà di smart, alla pari con Mercedes-Benz.

L’estetica di smart Concept #1 è infatti riconoscibile subito come smart per la bocca frontale, ripresa dalle attuali fortwo e forfour elettriche, il tetto a contrasto che cita la cellula di sicurezza Tridion, marchio di fabbrica smart fin dal 1998, e la coda alta e tozza. Grazie alla piattaforma studiata fin dall’inizio per essere elettrica, poi, gli sbalzi anteriori e posteriori sono minimi, in puro stile smart. Ma è anche un’auto totalmente diversa da qualsiasi altra smart mai vista sul mercato. Le dimensioni, ovviamente, sono da… vettura normale: parliamo infatti di 4,23 metri di lunghezza. La larghezza, in realtà, è davvero generosa, da 1,91 metri, così come l’altezza, di ben 1 metro e 70.

Siamo quasi 50 cm più lunghi della prima smart forfour, ancora oggi la smart più “grande” mai prodotta. I cerchi poi sono molto grandi, da ben 21″, e danno all’auto insieme ai passaruota in plastica e a una linea di cintura alta un look molto aggressivo, diverso da quello a cui siamo abituati. A questo look si aggiungono i montanti del parabrezza verniciati in argento, che fanno un po’ effetto “tetto flottante”.

In un quadro che mostra Concept #1 come un’auto tipicamente smart, ma più cresciuta, trovano poi posto i fari anteriori e posteriori a LED, uniti entrambi da una sottile striscia luminosa. Qui si vede chiaramente la mano di Mercedes, che ha riportato gli stilemi tipici delle auto elettriche della gamma EQ anche sulla piccola smart Concept #1. Su smart però i fari sono un po’ più giocosi ed estrosi: alle estremità, ad esempio, danno l’impressione di dissolversi. La luce a LED si spezza in tanti piccoli triangolini, che danno, secondo i designer smart, un effetto simile ai fuochi di artificio.

Infine, a dare spettacolo sono anche le portiere. Senza cornice, come da tradizione su smart fortwo, le quattro portiere hanno l’apertura ad armadio. Gli sportelli posteriori sono infatti incernierati dietro, e rivelano un’apertura completamente libera. Manca infatti il montante B centrale, e l’apertura che si forma è davvero ampia e scenografica. Ultimo appunto sulle maniglie, totalmente assenti. Su smart Concept #1 la parola d’ordine è infatti digitalizzazione, che inizia già entrando in auto. Le maniglie non sono infatti fisiche, ma a sfioramento: sono solamente indicate da un fascio di luce sulla portiera, che indica dove toccare per aprire l’auto.

L’interno di smart Concept #1, minimal e tecnologico: influenza Mercedes, un grande tablet e tanta luce

Se fuori smart Concept #1 conferma i tratti stilistici tipici della Casa tedesca (anzi, ormai sino-tedesca), dentro ci sono nuovi stilemi da portare sul modello di serie, tanta tecnologia e, aguzzando l’occhio, tanti rimandi al mondo Mercedes. Iniziamo dal vero protagonista, il party piece dell’interno, il tetto completamente in vetro chiamato Halo Roof. Già sulla prima MCC smart, la prima serie del 1998, si poteva optare per un tetto in vetro che regalava tanta luce all’abitacolo. Qui però siamo ad un livello superiore, con un tetto totalmente in vetro che corre dal parabrezza fino al lunotto.

Ma la luce arriva anche dalle tantissime strisce luminose sparse tra i sedili, la plancia, le bocchette dell’aria, le portiere, il pavimento e persino sul tetto in vetro. Queste parti luminose, inoltre, sono in grado di andare a tempo di musica, collegate con il sistema audio Beats presente all’interno. Per il resto, l’ambiente interno è estremamente minimal e pulito, quasi a creare una piccola lounge personale. Il prototipo ha una configurazione a 4 posti, ma smart ha già comunicato che la versione di serie avrà i classici 5 posti. Chissà che comunque la versione a 4 posti possa trovare la via della realtà, in qualche modo.

Non vedremo quindi il lungo tunnel centrale che divide i 4 posti, nè le poltroncine singole, nè probabilmente la finitura in oro di tunnel e plancia. Molto probabilmente invece rivedremo la disposizione dei vani portaoggetti, il volante e le bocchette per il clima, tutte e tre le soluzioni di chiarissima ispirazione Mercedes-Benz. Oltre a questi tocchi di classe con la Stella, però, a dominare l’ambiente interno è la presenza di un unico, enorme schermo touch per l’infotainment. Misura 12,8 pollici, ed è l’unico mezzo per interagire con l’auto. Manca infatti un classico quadro strumenti: tutto dovrebbe essere demandato al touch centrale a sbalzo.

Tecnologia e meccanica: aggiornamenti wireless, oltre 420 km in ciclo WLTP e sistema con interfaccia unica

E attorno a lui quindi si concentreranno tutte le funzioni dell’auto, dalla consultazione di mappe, musica e intrattenimento alle informazioni su velocità istantanea, posizione del selettore del cambio e così via. Lo schermo ha poi un’altra sorpresa al suo interno, ovvero il debutto del nuovo e inedito sistema operativo UIUX. Questo sistema è stato sviluppato parallelamente al nuovo e apprezzatissimo MBUX di Mercedes-Benz. Da questo riprende qualche dettaglio estetico e funzionale, come la posizione fissa dei comandi del clima in basso, ma se ne discosta quasi completamente a livello di interfaccia e sistema operativo.

L’UIUX è infatti molto colorata, user-friendly, facile e quasi cartoonesca. Per aiutare il conducente, oltre all’assistente vocale abbiamo infatti anche un’intelligenza artificiale che impara il nostro modo di parlare, le funzioni più comuni e la nostra routine per essere personalizzata proprio su di noi. In più, per navigare tra le opzioni non ci sono dei menù, quanto un enorme globo in 3D, da ruotare per selezionare ciò che stavamo cercando, come la navigazione o la musica. Non manca poi un’app companion per lo smartphone, che servirà non solo da chiave digitale ma potrà dare accesso a diversi servizi e funizoni connesse.

A livello meccanico e tecnico, le novità sono state ben celate. Sappiamo che l’automobile è stata costruita e sviluppata su una piattaforma totalmente dedicata alle auto elettriche. La stessa smart, in passato, aveva poi svelato che si trattasse della piattaforma SEA del Gruppo Geely, già usata su altre elettriche del colosso cinese. Non abbiamo informazioni sulla quantità e la potenza dei motori, nè sulla tecnologia di batterie e ricarica. I vertici smart hanno però parlato di un’autonomia di circa 435 km nel ciclo misto WLTP, un ottimo risultato sulla carta. Infine, la digitalizzazione che è mantra di questa smart Concept #1 si vede anche per un’ultima innovazione.

Il nuovo modello smart ha infatti un unità di controllo centrale dall’enorme potenza che semplifica molto l’elettronica di controllo dell’auto. Al posto di avere tante centraline, infatti, smart Concept #1 ha un solo computer di controllo centrale, che da solo controlla i quattro principali componenti: infotainment, sistemi di sicurezza alla guida, funzioni specifiche sull’elettromobilità (tipo ricarica, ricerca di colonnine,…) e l’ultima che monitora motore, trasmissione e batterie. Grazie a questa centralità e alla potenza del sistema di aggiornamenti OTA, praticamente ogni componente e aspetto dell’auto può essere aggiornato da remoto. Per esempio, fino al 75% di tutte le unità di controllo motore possono essere aggiornate da remoto.

Infine, da sempre smart ha puntato tantissimo sulla sicurezza. Per convincere il pubblico che infatti le proprie auto erano eccezionalmente sicure seppur minuscole la Casa ha investito tanto nella sua cellula di sicurezza Tridion, diventata marchio di fabbrica smart. Perciò, anche il Concept #1 punta tanto sulla sicurezza, passiva ma soprattutto attiva. Di serie infatti ci saranno l’assistente al parcheggio, alla guida in autostrada, al superamento di corsia e un sistema di “sterzata evasiva automatica”. Secondo smart, Concept #1 sarà al vertice della sua categoria per sicurezza attiva e passiva.

Quando arriverà sul mercato smart Concept #1?

E quando la categoria dei SUV elettrici potrà vedere il debutto di un SUV smart? Non sono stati comunicati in questa sede dei dati certi, ma i rumours parlano di un lancio atteso per il 2022. Non dovremo attendere quindi più di un anno per vedere smart Concept #1 nella sua veste definitiva. I contenuti tecnici e tecnologici sembrano essere davvero interessanti. Resta ovviamente la grande curiosità per scoprire la parte meccanica ed elettrica, soprattutto su potenza e autonomia.

In ogni caso, comunque, il SUV elettrico smart ci ha stupiti. Sportivo, elegante e capace di evolvere lo stile smart senza sembrare troppo giocattoloso, grazie al posizionamento del brand e all’appeal che ancora ha il brand smart potrebbe sorprendere tutti i rivali a zero emissioni. Tutto starà nell’estetica del prodotto finale, soprattutto dentro, e nel prezzo, che in smart non è mai stato piccolo come le loro auto. Le potenzialità per fare bene però, secondo noi, ci sono tutte. E voi? Cosa ne pensate? Vi piace questo nuovo modello smart così diverso da ciò a cui siamo abituati? Oppure preferite ancora le care, vecchie fortwo? Fatecelo sapere nei commenti: è il vostro momento.

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Giulio Verdiraimo

Ho 22 anni, studio Ingegneria e sono malato di auto. Di ogni tipo, forma, dimensione. Basta che abbia quattro ruote e riesce ad emozionarmi, meglio se analogiche! Al contempo, amo molto la tecnologia, la musica rock e i viaggi, soprattutto culinari!

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