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Gruppi WhatsApp di classe, la guida di GoStudent

La piattaforma di ripetizioni online spiega come sopravvivere nelle chat di gruppo

Come gestire (senza impazzire) i gruppi di classe su WhatsApp: la piattaforma di e-learning e ripetizioni online GoStudent ci offre un vademecum di sopravvivenza. Per scoprire i dieci tipi di genitori su WhatsApp. Ma anche per dirsi cosa fare e cosa NON fare per una buona convivenza digitale.

Gruppi di Classe su WhatsApp, la guida di GoStudent

La scuola nel 2022 richiede una discreta dose di alfabetizzazione digitale. Non per gli studenti, che l’hanno già. Ma per i genitori che devono destreggiarsi fra registri elettronici e i temutissimi gruppi WhatsApp di classe.

GoStudent ci spiega che i genitori sulla piattaforma si distinguono in diverse categorie:

  • I polemici, che non smettono di fare domande e se nessuno risponde all’istante si innervosiscono. Una lamentela dopo l’altra, minano la pazienza del gruppo intero
  • Gli esibizionisti, che inviano foto private e non pertinenti
  • I ninja, che leggono tutto, ma non interagiscono
  • I segretari, che gni giorno chiedono i compiti, il materiale da portare
  • Gli ansiosi, che amano creare drammi e sono sempre in modalità emergenza
  • Gli onniscienti, che recitano a memoria tutte le date scolastiche dell’intero anno e condividono continuamente informazioni. Senza che nessuno chieda loro di farlo
  • Gli ignari, che sono l’esatto contrario: senza il gruppo sarebbero persi
  • I factotum, che tengono in equilibrio lavoro, casa, scuola e vita sociale. E vogliono farlo notare
  • I nevrotici, sommersi dalle attività. Ma trovano sempre il tempo per lamentarsene
  • I virali, sempre pronti a condividere meme e GIF. E, spesso, fake news.
WhatsApp GoStudent classe gruppo min

Che vi riconosciate o meno in una di queste categorie, come potete gestire questi gruppi senza impazzire? GoStudent consiglia di stabilire fin da subito regole chiare sull’utilizzo del gruppo e su quali contenuti condividere. E nominare un amministratore che si occupi di moderare i toni e i contenuti condivisi.

Importante però utilizzare sempre toni pacati e gentili, provando a essere collaborativi: per esempio offrirsi di condividere riassunti delle riunioni. Essenziale inoltre condividere casi Covid o di altre patologie, per aiutare la prevenzione: ma senza creare allarmismi. E ricordatevi di rispondere in privato a domande che non riguardano tutti.

Cosa NON fare

Ancora più importante, almeno a nostro modo di vedere, è dirsi chiaramente cosa bisogna evitare su questi gruppi classe su WhatsApp: quindi mettiamo i consigli di GoStudent come elenco puntato. E vi consigliamo di tener presente alcuni di questi consigli anche su ogni altro tipo di gruppo “ufficiale”:

  • Non chiedete sempre i compiti per il figlio. Se non è assente, invitate lo studente a scriversi i compiti durante le lezioni. E poi c’è il registro elettronico
  • Non trattate argomenti di tipo personale, religioso, politico (e noi aggiungiamo calcistico). Non è una chat fra amici, qualcuno potrebbe trovare i commenti offensivi. La maggior parte li troveranno fastidiosi
  • Evitate di criticare l’insegnante, gli altri bambini e i genitori. Potete discutere dei problemi faccia a faccia
  • Niente risposte a catena. Se non richiesto, gli “ok”, “Va bene” e i pollici in su disturbano soltanto
  • Non pubblicare contenuti che non hanno a che fare con la scuola. No ai meme, no alle catene, no alle barzallette.

Se tutti seguissero queste indicazioni, i gruppi di classe WhatsApp sarebbero un mondo migliore. Siate il cambiamento che volete vedere nel mondo, o almeno nelle chat di gruppo.

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Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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