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The Book of Boba Fett: com’è il primo episodio della nuova serie Star Wars

Il primo episodio di The Book of Boba Fett è disponibile dal 29 dicembre su Disney+.

A poco più di un anno dal clamoroso ritorno del più celebre cacciatore di taglie dell’universo di Star Wars durante la seconda stagione di The Mandalorian, debutta su Disney+ The Book of Boba Fett, nuova serie del franchise dedicata a questo iconico personaggio. Uno show che eredita dalla serie di cui è tecnicamente spin-off la grande attenzione al design e alle sfumature di stampo western, nel difficile intento di narrare allo spettatore sia il passato del personaggio sia le sue nuove avventure dopo l’incrocio con il Mandaloriano. Il primo episodio di The Book of Boba Fett, intitolato Stranger in a Strange Land, porta avanti la narrazione proprio attraverso questo duplice binario, riallacciando i fili rimasti in sospeso dai tempi de Il ritorno dello Jedi e delineando lo scenario in cui avranno luogo i prossimi eventi.

The Book of Boba Fett: la nuova serie Star Wars in salsa gangster

Fin dal suo esordio nel corso del mai dimenticato The Star Wars Holiday Special, Boba Fett si è distinto in un universo estremamente manicheo per la sua moralità costantemente in bilico fra il bene e il male. Troppo cinico per fare parte del gruppo degli eroi (è lui a consegnare Han Solo a Darth Vader e Jabba the Hutt), troppo bizzarro per essere odiato. La sua armatura rovinata è seconda solo a quella del fu Anakin Skywalker nell’immaginario dei fan della saga, la sua toccante storia personale (nasce come clone non modificato del suo stesso padre) lo rende una vittima dell’Impero al pari di gran parte degli abitanti della galassia lontana lontana.

Con queste premesse, The Book of Boba Fett deve confrontarsi con un fondamentale interrogativo: sul cacciatore di taglie è già stato detto tutto quello che c’era da dire (non dimentichiamo le sue apparizioni in The Clone Wars) o c’è ancora spazio per un’evoluzione? Il primo episodio lascia sostanzialmente immutati i nostri dubbi iniziali. Mentre il passato di Boba Fett è esplorato con dovizia di particolari e con la giusta epica (finalmente sappiamo cosa gli è successo dopo la caduta fra le fauci del sarlacc), la sua parabola nel periodo di ambientazione della serie resta per ora abbastanza fumosa. A lasciare perplessi è in particolare la performance del protagonista Temuera Morrison, poco espressivo e prestante dal punto di vista fisico, ma soprattutto un personaggio abbastanza diverso dal misterioso cacciatore di taglie che avevamo conosciuto.

Consci di questi limiti, Jon Favreau e Robert Rodriguez, rispettivamente sceneggiatore e regista dell’episodio, si rifugiano in un funzionale fanservice, scaldando il cuore dei fan con ripetuti omaggi alla trilogia classica accompagnati dalle evocative musiche di Ludwig Göransson, che continua l’ottimo lavoro svolto per The Mandalorian.

La forza dei personaggi secondari

The Book of Boba Fett

Mentre The Book of Boba Fett lascia a desiderare nel continuo andirivieni fra le due linee temporali e nella coreografia di alcune scene d’azione, la nuova serie del franchise di Star Wars lascia intravedere qualche spunto potenzialmente interessante nei personaggi secondari e nelle sue riflessione sul potere e sul rispetto, che aprono a una svolta del racconto in direzione del gangster movie. Boba Fett è infatti letteralmente cresciuto nel dolore, che lo ha accompagnato dalle guerre dei cloni alle viscere del sarlacc, passando poi per la spietatezza dei tusken. Come nei capolavori del cinema gangster di Martin Scorsese e Francis Ford Coppola, la strada per il rispetto passa necessariamente per la violenza nei confronti degli avversari, che porta Boba Fett a ereditare il ruolo di comando che fu di Jabba The Hutt.

Alla bidimensionalità del protagonista, si contrappongono dei personaggi secondari femminili degni di nota e dalle ottime potenzialità. Ci riferiamo soprattutto alla Fennec Shand di Ming-Na We, costantemente in bilico fra il ruolo di cinica consigliera e spietata eroina action, e alla twi’lek Garsa Fwip interpretata dalla star di Flashdance Jennifer Beals, pronta a lasciare il segno nel destino di Boba Fett. In attesa di sciogliere la nostra riserva su un racconto la cui direzione non è ancora delineata, non possiamo che accogliere con entusiasmo e rinnovata fiducia questa appendice di The Mandalorian, a cui spetta il compito di riempire parte degli spazi narrativi liberi fra Il ritorno dello Jedi e Star Wars: Il risveglio della Forza.

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Marco Paiano

Tutto quello che ho imparato nella vita l'ho imparato da Star Wars, Monkey Island e Il grande Lebowski. Lo metto in pratica su Tech Princess.

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