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Tom Clancy’s The Division 2: l’abbiamo provato all’E3 2018

Tom Clancy's The Division 2 ha sorpreso un po’ tutti all’E3 2018 con un reveal davvero spettacolare alla conferenza stampa Xbox, seguito da una serie di anticipazioni sul nuovo sparatutto in terza persona di Ubisoft che uscirà per PS4, Xbox One e PC il 15 marzo 2019. Nell’ultimo giorno dell’E3 abbiamo avuto la possibilità di provare questo promettente titolo, giocando in una squadra di quattro agenti e sperimentando la stessa missione vista durante il reveal.

Una storia avvincente…

Washington D.C., la città più protetta del mondo non è riuscita a contrastare l’attacco del virus che aveva già devastato New York nel primo episodio della serie di The Division. Dopo 28 giorni (mi ricorda qualcosa…) dall’inizio dell’epidemia, la città è in ginocchio e iniziano gli scontri che trasformeranno la capitale statunitense in un campo di battaglia. Qui si affrontano varie fazioni in uno scenario da vera guerriglia urbana.

Il gioco inizia 6 mesi dopo questi eventi e ci vede nuovamente nei panni di un agente della Divisione, una squadra di agenti super segreti che entra in campo in situazioni disperate. Le premesse sono molto simili a quelle del primo episodio, ma non è necessariamente un male visto che la campagna single player era uno dei punti di forza del gioco. Ubisoft ha dichiarato che l’intera città di Washington D.C. è stata riprodotta fedelmente in ogni dettaglio, compresi gli edifici più iconici della capitale. Naturalmente il nostro compito sarà quello di cercare di capire cosa è successo e liberare la città.

… e poi l’endgame

Una volta finita la storia, inizia tutto un altro gioco, il vero End Game di The Division 2. La prima novità sono le 3 specializzazioni: esperto di sopravvivenza, esperto di demolizioni e occhio di falco. Ogni specializzazione ha delle abilità uniche e delle armi speciali, rispettivamente arco di precisione, lanciagranate e, ovviamente, fucile di precisione.

Nell’hands-on abbiamo giocato nei panni di un’esperta di sopravvivenza. All’inizio della missione, e questo vale per tutte le specializzazioni, non si hanno a disposizione munizioni per l’arma speciale, che vengono droppate uccidendo i nemici più forti. Da subito abbiamo invece potuto provare l’abilità caratteristica della nostra agente, una speciale pistola che lanciava a distanza un gas infiammabile, che prendeva fuoco quando un qualsiasi membro della squadra gli sparava. L’utilizzo coordinato delle abilità, lo sfruttamento di tutti i possibili luoghi di riparo e, in generale, la comunicazione nel team e l’applicazione di una tattica ben coordinata sono degli elementi essenziali per avere successo in The Division 2.

Nell’hands-on abbiamo potuto intravedere il sistema aggiornato di gestione delle armi che eleva all’ennesima potenza un altro elemento vincente di The Division 2: il loot. La ricerca di un’arma più potente o comunque più adatta al nostro stile di gioco continuerà a dominare l’endgame e ci spingerà a svolgere le attività più difficili del titolo.

Una ricetta vincente

Questo primo assaggio di The Division 2 ci ha confermato che il nuovo titolo sviluppato da Massive è davvero sulla buona strada. Storia iniziale avvincente e grande attenzione all’endgame sembrano gli elementi giusti di una ricetta vincente. Se a quanto abbiamo visto aggiungiamo che nel primo anno dal lancio ci saranno 3 nuovi episodi, inclusi nel prezzo di acquisto del gioco senza necessità di acquistare a parte un season pass, i raid da 8 persone, la promessa di aggiungere costantemente nuovi contenuti e naturalmente la famigerata zona nera, non sarà facile aspettare fino a marz Nel frattempo possiamo iscriverci alla Beta a questo link e sperare di rientrare fra i fortunati che potranno provare in anticipo le novità di The Division 2.

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