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600 anni di prigionia a Tamriel

The Elder Scrolls Oblivion torna a far parlare di sé grazie ad una bizzarra disavventura di un utente. Il quarto capitolo della saga di The Elder Scrolls, uscito nel 2006,  rappresenta uno dei migliori giochi di ruolo mai pubblicati e nonostante gli anni, gli utenti continuano ad esplorare le possibilità del titolo.

Uno di questi ha voluto spingere al limite le possibilità del gioco ed è stato condannato ad oltre 600 anni di prigionia. Il videogioco presenta infatti un sistema legislativo che obbliga il giocatore, colto in flagrante di reato, ad espiare le sue colpe pagando una multa o passando un determinato periodo di tempo in carcere. La pagina Twitter The Unofficial Elder Scrolls Pages, che raccoglie le storie più interessanti sulla saga, ha diffuso la notizia. Un giocatore ha deciso di modificare il codice sorgente del gioco e commettere un tal numero di reati da essere condannato per ben 225001 giorni, pari a 616 anni.

Da un punto di vista storico, il giocatore ha passato tutta la Terza Era della terra di Tamriel in prigione. Non solo gli eventi di The Elder Scrolls IV si sono conclusi, con la chiusura dei cancelli dell’Oblivion e la sconfitta di Mehrunes Dagon, ma anche tutto ciò che è successo in The Elder Scrolls V: Skyrim è passato durante la sua detenzione. L’arrivo dei draghi in Skyrim, infatti, è avvenuto 200 anni dopo gli eventi di Oblivion.

Come se non bastasse, dopo aver scontato la sua pena, quasi tutte le abilità del giocatore si sono come “atrofizzate” diminuendo inesorabilmente di livello.

Un interessante esperimento conclusosi con un lunghissimo periodo lontano dalle avventure che Tamriel ha da offrire. Sicuramente una divertente vicenda che ha fatto parlare di sé un gioco poco recente ma validissimo che ha rappresentato un nuovo inizio per la saga realizzata da Bethesda.

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