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The IT Crowd: inglesi e tecnologia – Perché guardarla?

"Pronto, IT. Ha provato a spegnere e riaccendere?"

Se leggete techprincess e amate le serie TV, avete trovato il vostro nuovo amore, che vi terrà compagnia per i prossimi giorni. Stiamo parlando di The IT Crowd, comedy britannica (profondamente britannica oseremmo dire) che si incentra proprio sul mondo della tecnologia. Non parliamo però delle follie di startup e big companies, come quelle raccontate in Silicon Valley o di quelle del gaming su cui si focalizza Mythic Quest. No, in questo caso la tecnologia è quella di tutti i giorni, di una normale azienda e della difficoltà dei rapporti tra chi è fin troppo esperto e chi non ha idea di come accendere un PC.

The IT Crowd, di cosa parla?

Al centro di questo show troviamo tre personaggi. La prima è Jen, una donna alla disperata ricerca di un lavoro, necessità che la spinge a mentire spudoratamente sul proprio curriculum, dichiarandosi un’esperta di tecnologia. Fin dal colloquio, la prima scena a cui assistiamo, ci rendiamo conto che non ha assolutamente queste competenze. Il problema è che neanche il boss della compagnia Denholm Reynholm ha idea di come funzioni questo mondo. Per questo motivo resta impressionato dalle millantate capacità di Jen e la pone a capo del reparto IT.

Così la donna si trova a dirigere la sezione, posizionata in un triste e cupo scantinato. Qui trova i suoi due colleghi Roy e Moss, due giovani esperti di informatica, annoiati dalle richieste dei vari dipendenti della compagnia. I due svolgono il proprio lavoro in maniera svogliata, tanto che uno dei tormentoni della serie è proprio “Pronto, IT, ha provato a spegnere e riaccendere?“. Una frase che gli informatici di tutto il mondo conosceranno bene.

the it crowd roy moss jen

Questo è lo spunto che da origine a innumerevoli sequenze comiche che mostrano il meglio della comicità inglese. Nelle puntate si ironizzerà spesso sulle differenze tra Jen e i suoi due colleghi (e piano piano amici), con una doppia prospettiva. Da una parte c’è la totale incompetenza della prima in tutto ciò che è informatica. Dall’altra c’è invece la difficoltà dei due informatici a relazionarsi con il mondo esterno, tra timidezza e immaturità.

Su tutto questo si innestano altri elementi, che spaziano dall’esagerazione (soprattutto quando entrerà in scena Douglas Reynholm) al completo nonsense. Situazioni bizzarre che danno una spinta eccezionalmente comica a The IT Crowd. Perché parliamoci chiaro: al di là di qualsiasi riflessione che può nascere sul rapporto tra uomo comune e tecnologia o sull’inadeguatezza di alcuni reparti delle aziende in merito, attuale anche a 10 anni dalla conclusione della serie, questo show fa soprattutto ridere e tanto.

La comedy inglese ideale

the it crowd moss fire

The IT Crowd è uno show profondamente british, con tutto quello che comporta. A partire da una lunghezza perfetta, che sfrutta tutto il potenziale del progetto senza andare troppo lunghi. L’intero show è costituito da ventiquattro episodi (praticamente una stagione normale di una comedy americana) a cui si aggiunge un doppio episodio conclusivo che in qualche modo tira tutti i fili della trama, inserendo riferimenti a quanto visto nel corso delle quattro stagioni.

È il classico prodotto che si può consumare in un week-end o poco più, tuffandosi a pieno nelle vicende della Reynholm Industries. Si scopriranno quindi personaggi che, pur essendo piuttosto caricaturali e semplici nelle proprie caratteristiche, restano convincenti. Alla fine è la formula che funziona sempre nelle cosiddette comedy da ufficio, da The Office a Camera Cafè. Per quanto messi sotto una lente d’ingrandimento, offrono tutti gli elementi per dire: “Ehi, questo è proprio Perozzi dell’Amministrazione, uguale“.

Vale la pena poi ricordare quanto questa serie mostri le eccezionali capacità comiche della scrittura britannica. Ballando sul filo del nonsense e dell’equivoco, in ogni episodio si incastrano le diverse linee narrative, creando situazioni esplosive. Il risultato è uno show che, al di là delle rare battute sul mondo dell’informatica, offrirà grandi risate a chiunque.

Si potrebbe passare ore a elencare sequenze diventate iconiche, fruibili anche per chi non si è ancora immerso nella visione dello show. Come dimenticare ad esempio la pubblicità antipirateria che Roy e Moss si trovano a guardare? O ancora, l’annuncio del nuovo numero di telefono britannico per le emergenze? Oppure la reazione che Moss ha davanti a un incendio scoppiato nell’ufficio? Prendete queste clip come brevi assaggi di ciò che vi aspetta, se ancora avete bisogno di convincimento.

The IT Crowd, risate tra informatica e vita sociale

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Insomma, questo show saprà senza dubbio conquistare ogni tipo di appassionato. Si tratta di una di quelle perle che pur non avendo avuto un successo travolgente come altri show, ha il diritto di essere considerato un pilastro del mondo della serialità moderna. Una sequenza di episodi uno più curato dell’altro, che fanno divertire a ogni visione e che offriranno innumerevoli possibilità di citazioni nella vita quotidiana, quasi come un linguaggio comprensibile solo tra appassionati. Non potete perdervela.

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Mattia Chiappani

Ama il cinema in ogni sua forma e cova in segreto il sogno di vincere un Premio Oscar per la Miglior Sceneggiatura. Nel frattempo assaggia ogni pietanza disponibile sulla grande tavolata dell'intrattenimento dalle serie TV ai fumetti, passando per musica e libri. Un riflesso condizionato lo porta a scattare un selfie ogni volta che ha una fotocamera per le mani. Gli scienziati stanno ancora cercando una spiegazione a questo fenomeno.

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