Ormai da tempo, ci siamo abituati a parlare del metaverso come il futuro di Internet e dei social network. Un posto virtuale da esplorare con il nostro avatar, alla ricerca di esperienze sempre più appaganti e immersive. Una sorta di Oasis di Ready Player One alla portata di tutti (e con esiti possibilmente meno catastrofici). Nonostante la conversazione sempre più fitta intorno al metaverso e i numerosi investimenti su esso, oggi fatichiamo ancora ad avere prove tangibili e concrete di quello che vedremo. A offrirci una piccola ma estremamente interessante anteprima di ciò che sarà è The Sandbox con la sua Alpha Season 2, che abbiamo avuto l’onore di provare insieme a Arnaud Kamphuis, Content Producer & Community Manager.
Ma cos’è precisamente The Sandbox? Basta una rapida occhiata al sito ufficiale per farsi un’idea. The Sandbox è semplicemente il più avanzato metaverso attualmente in circolazione, che mette a disposizione una mappa incredibilmente ampia su cui comprare i terreni (i cosiddetti land, che stanno già andando a ruba per cifre esorbitanti), sui quali prende e prenderà vita un mondo sconfinato da vivere ed esplorare. Un universo dalla grafica vagamente somigliante al celebre Minecraft, che nel corso del tempo sarà sempre più immersivo e variegato, al punto da diventare una vera e propria prosecuzione del mondo reale, in cui trovare concerti e mostre o fare sano shopping.
Fino a qui, si potrebbe pensare di essere di fronte a qualcosa di già visto e metabolizzato. Non è affatto così. The Sandbox si prefigge infatti l’obiettivo di fondere un’esperienza alla cui base c’è la gamification di ogni contenuto con una vera e propria economia virtuale, pensata e sviluppata in modo tale da portare reali guadagni a chi investirà tempo o denaro in essa.
La nostra esperienza con The Sandbox
Come già sappiamo, criptovalute e metaverso saranno un binomio inscindibile nel prossimo futuro. A differenza di altre piattaforme basate su un sistema pay to play to earn, che consiste in un piccolo investimento iniziale con il quale giocare e trarre profitto, The Sandbox si propone come un più equo e intrigante play to earn, realizzato in modo tale da consentire agli utenti di essere ripagati dal tempo passato nel metaverso. Alla base di The Sandbox c’è SAND, criptovaluta su cui è basata l’economia del gioco. Dopo aver creato un wallet in una delle tante piattaforme compatibili, gli utenti sono in grado di spendere o ricevere SAND. Nel metaverso si può fare compravendita di NFT (fra cui quelli della WoW Foundation), si possono comprare e rivendere oggetti con cui rendere più accattivante il proprio avatar e si può avere la possibilità di partecipare a veri e propri eventi digitali.
Per avere un antipasto del metaverso che verrà, bastano un wallet di criptovalute (ottenibile gratuitamente in pochi click), la registrazione sulla piattaforma (anch’essa gratuita) e il client di The Sandbox, scaricabile liberamente dal sito e compatibile con PC e MAC. Una volta creato il nostro avatar, si può cominciare a esplorare il metaverso, che presenta alcuni inevitabili bug ma è decisamente sorprendente per fluidità e velocità di caricamento. Le esperienze dell’Alpha Season 2 (disponibile fino al 31 marzo) sono ancora semplici e limitate (qui l’elenco completo), ma quello che abbiamo avuto l’opportunità di provare ci ha entusiasmato. In mezzo a brand come Adidas, Atari e The Walking Dead, fa capolino anche il leggendario Snoop Dogg, che possiede una sua mansion all’interno di The Sandbox, dove ci siamo immediatamente teletrasportati.
A casa di Snoop Dogg
Dopo aver supplicato la guardia all’ingresso, ci siamo addentrati nella villa di Snoop, dando il via a un mini-game dal retrogusto nostalgico. Con un misto di astuzia e spirito di esplorazione, abbiamo dato nuova linfa alla storia d’amore fra Carla e l’ubriaco DeAndre, abbiamo recuperato ossa di dinosauro per un bizzarro ospite di Snoop e abbiamo fornito un provvidenziale panino a una guardia in palese difficoltà, guadagnandoci così l’accesso completo al futuro Snoopverse.
In mezzo a splendide opere d’arte e altre mini quest, abbiamo esplorato anche un mondo ispirato all’antica dinastia Tang cinese e il club di Blond:ish, saggiando le potenzialità di The Sandbox. La sensazione più forte che abbiamo avuto perdendoci nei meandri di un mondo ancora piccolo, ma in rapida crescita davanti ai nostri occhi, è quella di essere dei pionieri di un nuovo mondo dalle altissime potenzialità. In mezzo a splendide costruzioni e a scorci di tanti mondi, c’erano tanti altri esploratori come noi, intenti a correre, arrampicarsi sugli edifici e testare le varie possibilità che questo mondo offre, grazie a comandi di mouse e tastiera decisamente intuitivi e funzionali.
Anche se in fase embrionale, il metaverso è già qui e si sviluppa in maniera decentralizzata dallo stesso The Sandbox, con regole e dinamiche stabilite dagli stessi giocatori. A voi la scelta su come vivere questa esperienza: da semplici turisti e giocatori, da veri e propri trader di NFT o addirittura da creator, grazie ai programmi gratuiti e utilizzabili anche da chi non ha fatto studi informatici Game Maker e Vox Edit, con i quali creare rispettivamente esperienze di gioco e NFT collezionabili, contribuendo così al meccanismo virtuoso e autoalimentato di questo mondo virtuale. Il metaverso è già qui: sta a noi viverlo, costruirlo e migliorarlo.
- Stone, Henry D. (Autore)
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