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Huawei Smart City Tour: al via oggi il roadshow dedicato alle città del futuro

Arriva l'accordo per lo sviluppo di progetti Smart Healthcare con l'Ospedale San Raffaele

MILANO – È stata inaugurata ufficialmente la prima tappa dello Smart City Tour di Huawei, dal titolo “Smart City for Intelligent Life”, che toccherà sei città italiane, con l’obiettivo di stimolare un confronto fra pubblica amministrazione locale, associazioni, università e aziende sulle prospettive e le nuove tecnologie abilitanti per le future Smart City.

Smart City Tour, I punti fondamentali del 5G

Fabrizio Pascale, Telco, Media & Technology Mediterranean Leader di EY, Thomas Miao, CEO Huawei Italia e l’ingegner Elena Bottinelli, Amministratore Delegato IRCCS Ospedale San Raffele, hanno tenuto una conferenza stampa per l’inaugurazione del tour.

Elemento principale di questo incontro è l’accordo che hanno stipulato Huawei e la struttura del San Raffaele di Milano, sancendo così l’avvio ad una collaborazione finalizzata allo sviluppo di città sempre più smart e sempre più healthy.

Thomas Miao sottolinea l’importanza di quattro punti fondamentali che bisogna seguire per rendere il processo ottimale:

Il primo è lo sviluppo; “notiamo che c’è un’accelerazione generale in varie direzioni sia in termini di servizi che il 5G sta cominciando ad offrire e che offrirà, che nei servizi delle infrastrutture senza le quali questi servizi non possono esistere” afferma subito Miao, “Un altro punto da considerare riguarda gli smartphone 5G; La previsione per quanto riguarda gli smartphone entro il 2021 è che almeno il 50% siano compatibili e pronti per il 5G, e che ci sia anche un abbassamento dei prezzi che raggiunga un costo medio di circa 200 dollari”.

Il secondo punto riguarda i servizi; il 5G sarà un abilitatore tecnologico delle Smart City insieme ad altre tecnologie avanzate, come l’intelligenza artificiale e quindi aiuterà nel loro sviluppo non solo da un punto di vista economico (generando dei guadagni) ma anche in termine di servizi.

Miao sottolinea che “vi devono esserre tre elementi importanti per quanto riguarda l’infrastruttura che abilita lo sviluppo del 5G: dev’essere affidabile, efficiente e dai costi affrontabili”.

Il terzo punto comprende la legislazione; “è essenziale che la legislazone, il golden power o altre tipologie di decreti che siano volti a regolamentare questo ambito si muovano a dovere, senza rischiare di poter portare incertezza verso gli investitori o ritardo verso gli operatori. I costi possono crescere fino a oltre 4 miliardi di dollari e io credo che i nostri clienti e operatori di telecomunicazioni non siano in grado di affrontare un aggravio di costi così influente”.

Il quarto e ultimo punto si collega infatti all’impatto economico nel nostro paese; Miao garantisce che il 5G può influire sul PIL italiano fino a 80 miliardi di euro in 15 anni. “Oltretutto dobbiamo considerare che la competizione per quanto riguarda il 5G non è solo a livello italiano, ma è una competizione  internazionale con altri paesi europei. E quindi se l’Italia sarà in grado di sviluppare in maniera adeguata il 5G, sarà anche in grado di avere una posizione di rilevanza economica all’interno dello scenario internazionale”.

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La collaborazione con il San Raffaele

“Abbiamo deciso di collaborare con il San Raffaele  per trovare un modo innovativo di portare la tecnologia in questo settore” continua Thomas Miao “non solo a livello farmaceutico, ma anche per migliorare l’efficienza degli ospedali e per portare avanti con innovazione la ricerca e lo svilupo in modo efficiente e costante”.

Grazie a questo accordo Huawei si impegna a contribuire allo sviluppo dei progetti di ricerca del Centro per Tecnologie Avanzate per la Salute e il Benessere del San Raffaele in ambito Smarter and Healthier City. L’azienda condividerà inoltre il proprio know-how per creare un ecosistema digitale tecnologico vantaggioso, collaborando alla creazione e al consolidamento di una rete di ricerca europea e internazionale;

“Il programma Smarter and Healthier City” spiega l’ing. Alberto Sanna, direttore del Centro “prevede lo sviluppo sostenibile delle città e dei comportamenti degli abitanti. Tecnologie come l’Internet of Things, la robotica e la connettività pervasiva possono diventare, se opportunamente utilizzate, motore di uno straordinario cambiamento: promuovere stili di vita più sani ed ecosostenibili sia a livello individuale che collettivo”.

“Il know-how di Huawei, unito all’esperienza decennale del “living lab” del San Raffaele – un vero e proprio ecosistema cittadino in miniatura, dove si sviluppano servizi innovativi per la salute ed il benessere – possono contribuire in modo concreto a costruire una nuova cultura sociale, in cui le persone e l’ambiente in cui vivono sono al centro” ha affermato l’ing. Elena Bottinelli.

‘Il futuro naturalmente ci riserva delle incertezze’ conclude Thomas Miao ‘utilizzare soltanto la nostra immaginazione e la nostra visione non è comunque sufficiente. C’è da creare un ecosistema in cui collaboriamo tutti insieme, di modo che questa immaginazione si trasformi in azioni concrete. Noi, come il San Raffaele, siamo molto impegnati non solo nel settore sanitario, ma anche nella parte del 5G proprio perché questo sia un elemento che possa permettere all’Italia di ricoprire nuovamente un ruolo importante all’interno dell’Europa, un ruolo di leader tecnologico. E fare in modo che non solo l’Italia, ma le singole città abbiano la loro importanza nell’immaginario Europeo’.

Lo Smart City Tour si articolerà in una serie di conferenze che riuniranno rappresentanti delle istituzioni locali e del mondo accademico, protagonisti dell’industria ICT e professionisti del settore, al fine di illustrare i progetti di città intelligenti in corso, le opportunità che queste offriranno e le tecnologie abilitanti che porteranno benefici concreti ai cittadini e all’economia.

Dopo il primo appuntamento di Milano (23 Settembre), il tour proseguirà verso Torino (25 settembre), Genova (1° ottobre), Roma (3 ottobre), Bari (8 ottobre) e Cagliari (15 ottobre).

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Enrico Natalini

il suo DNA è composto al 100% di cultura trash e underground. Che siano libri, film, fumetti, serie tv, spettacoli teatrali, mostre o televendite è un segugio per tutte quelle chicche che sopravvivono all'insaputa del mainstream. Di lui dicono che è come un cartone animato, non ha capito bene se sia un complimento o meno, ma a lui piace.

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