Gli Stati Uniti e l’Unione Europea hanno trovato un accordo sul trasferimento dei dati informatici attraverso l’Atlantico. Una notizia che fa festeggiare aziende americane come Meta e Google. Ma manca ancora un testo di legge per chiarire cosa succederà.
Trasferimento dati UE-USA, l’accordo “in principio” ora c’è
La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, e il presidente americano Joseph Biden hanno trovato un “accordo in principio” sul trasferimento dei dati. Che dovrebbe garantire “flussi di dati affidabili e prevedibili, bilanciando la sicurezza, il diritto alla privacy e alla protezione dei dati“.
La precedente norma riguardo il trasferimento dei dati raccolti sui social o sui browser dei cittadini europei era Safe Harbor. Che però era stata annullata nel 2015 dalla Corte di Giustizia Europea perché incompatibile con le norme sulla privacy. Già all’epoca si era trovato un accordo politico che aveva portato al Privacy Shield, invalidato però dalla Corte di Giustizia UE nel 2020.
Quindi al momento non c’è una normativa chiara. Tanto che Meta (la società madre di Facebook, Instagram e WhatsApp) aveva addirittura prospettato di lasciare l’Europa per non cadere in sanzioni, solo qualche mese fa.
Difficile trovare un bilanciamento fra le esigenze di aziende come Meta e Alphabet (parent company di Google), che devono ‘importare’ i dati in America, e la richiesta di privacy da parte dell’UE.
Ora c’è un vuoto normativo che va colmato. E anche se UE e USA hanno trovato un “accordo in principio”, sembra difficile possa bastare per le corti.
Biden ha commentato l’accordo sottolineando come “aiuteranno a facilitare 7,1 miliardi di dollari nelle relazioni economiche tra USA ed UE”. Ma anche che “questo nuovo quadro sottolinea il nostro impegno condiviso perla privacy, la protezione dei dati e lo stato di diritto”.
Resta da valutare cosa si perderà passando dal quadro alla legge, e cosa ne penseranno i gruppi per la privacy e i giudici che dovranno confrontarlo con il GDPR. Vi terremo informati.
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