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Galindo e Blue Whale: TikTok ritiene che le sfide mortali siano bufale

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Si parla molto delle sfide mortali che spopolano tra i giovanissimi su TikTok, ma il social vuole vederci chiaro e ordina un’indagine approfondita.

Lo 0,3% degli utenti ha rischiato la vita con sfide estreme su TikTok

Blue Whale, Momo e Jonathan Galindo sono solo alcuni dei trend tanto discussi quanto pericolosi del web. Si tratta di fenomeni in cui il confine tra bufala e sfida mortale è pericolosamente labile. L’esistenza di challenge pericolose sui social è però qualcosa di reale e da non sottovalutare, al di là delle eventuali leggende metropolitane in merito. Sfide che rischiano di interessare soprattutto i più giovani e, di conseguenza, il social più utilizzato da questi ultimi: TikTok.

La piattaforma, amatissima dagli adolescenti, ha voluto fare chiarezza indagando sul fenomeno delle sfide mortali per contrastarne la diffusione e la viralità. Lo scopo di TikTok è anche verificarne la veridicità, per capire quali potrebbero essere i reali trend e quali sono invece semplici bufale. Per farlo la società ha commissionato una ricerca globale che, come riporta ansa, ha coinvolto oltre 10 mila persone tra adolescenti, genitori ed educatori. L’indagine è stata condotta dall’agenzia indipendente Praesidio Safeguarding. Questa rivela che lo 0,3% degli utenti intervistati, tra i 13 e i 19 anni, ha dichiarato di aver preso parte ad una sfida che considerava pericolosa. 

Per quasi la metà (48%), le numerose challenge individuate sull’app sono state percepite come sicure e divertenti. Il 32% ha invece individuato un certo rischio, ma ritiene che questo sia relativamente basso. Ad aver riscontrato la presenza di sfide estreme, potenzialmente pericolose, è “solo” il 14% degli utenti intervistati. La percentuale si restringe ancora di più se si tiene in considerazione che il solamente il 3% ritiene le sfide molto pericolose. Un dato rassicurante arriva da coloro che hanno preso parte a queste challenge, che dall’indagine sembra essere solo lo 0,3% dei rispondenti. Dati che lasciano ben sperare ma che comunque ci confermano che le sfide presenti su TikTok non sono solo balletti di tendenza.

Molti degli adolescenti intervistati hanno ammesso che, prima di partecipare a queste tipologie di challenge, hanno valutato eventuali rischi. Per farlo hanno guardato video online di altri partecipanti e ricercato commenti in rete. Inoltre, il 46% di questi, ha dichiarato di volere “maggiore disponibilità di informazioni valide sui rischi.

Secondo il social Galindo, Blue Whale e Mom sono solo bufale

Secondo TikTok, che ha analizzato i dati e tratto le relative conclusioni, fenomeni come Galindo, Blue Whale e Momo sono solo bufale da rete. Ecco come il social ha definito le sfide mortali appena citate:

“Galindo, Blue Whale e Momo sono sfide bufala. Queste propagano un’informazione falsa, su un soggetto malintenzionato che spinge i bambini a svolgere una serie di attività dannose. Queste terminano con atti di autolesionismo o suicidio. In realtà, sono storie costruite per diffondere e perpetuare la paura e l’ansia, senza alcun elemento autentico di partecipazione”.

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