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Il Diavolo veste Prada festeggia il suo quindicesimo anniversario

Il cast della pellicola si riunisce: scopriamo curiosità e altri dettagli

Il Diavolo veste Prada si appresta a festeggiare il suo quindicesimo anniversario in grande stile. In occasione di questo incredibile traguardo, il cast della celebre pellicola si è riunito di recente e ha raccontato al pubblico curiosità e aneddoti riguardanti le giornate passate sul set. Ripercorriamo il film e scopriamo insieme che cosa hanno rivelato gli attori principali.

15 anni de Il Diavolo veste Prada – si festeggia con stile

Di commedie che ci hanno fatto trascorrere piacevoli serate a suon di risate ne abbiamo a bizzeffe ma una che, di certo, non abbandonerà mai la nostra mente è Il Diavolo veste Prada. Uno degli aspetti principali della pellicola che l’ha resa popolare, è il personaggio di Miranda Priestly. Il regista, quindi anni fa, è riuscito a mostrare al pubblico un personaggio senza filtri, pungente e in grado di rimanere, nel bene e nel male, nella mente dello spettatore.

Il personaggio di Miranda è uno di quelli che difficilmente si scorda, non solo perché è stato realizzato ispirandosi alla realtà ma anche perché è stato interpretato dalla meravigliosa Meryl Streep. Sarà per l’espressione che ha avuto quando ha visto, per la prima volta, Andy o per l’eleganza che mostra in ogni minuto della pellicola (anche da struccata) ma Miranda è un personaggio iconico.

È riuscito a costruirsi un nome nella cultura popolare ed è ancora qui, in bella vista, anche dopo quindici anni. Miranda è un capo particolare, costruito su una base fortemente realistica – e anche terrificante. Il suo sguardo gelido e pungente, il modo in cui sottopone i suoi dipendenti a stress psicologico e fisico straziante la rendono un tiranno.

Allo stesso tempo però, sotto spessi strati di ghiaccio e rancore, troviamo un cuore che difficilmente è pronto a fuoriuscire – almeno non senza un motivo plausibile.

Un altro aspetto che ha permesso al film di riscuotere una certa popolarità, è il modo in cui rappresenta esattamente ciò che accade sul posto di lavoro e le sue dinamiche sociali, con un tocco di elegante ironia.

Il personaggio di Miranda è infatti fortemente ispirato su Anna Wintour di Vogue. Il regista e gli attori hanno confermato questo aspetto più e più volte. Ciò che però è necessario comprendere è che Miranda Priestly non è Anna Wintour perché Meryl Streep è riuscita, nonostante le varie difficoltà, a rendere suo il personaggio, a plasmarlo secondo il suo volere e ciò che lei voleva trasmettere al pubblico.

La Streep infatti disse che non era interessata a realizzare un film autobiografico sulla Wintour. Lei voleva rappresentare la donna e la sua posizione all’interno di Vogue, portando sulle sue spalle i fardelli e le difficoltà che la donna era costretta a sorreggere ogni giorno sul posto di lavoro. Allo stesso tempo, doveva anche mantenere un aspetto fresco, piacevole alla vista del pubblico, senza far trasparire incertezze e paura.

Analogamente a ciò, la pellicola ci mostra anche che cosa significa essere una donna a capo di un’azienda. Si tratta di una posizione complicata, difficile da portare avanti, in particolare quando si è a contatto con uomini che non riconoscono le abilità e capacità della donna. Su questo aspetto, Il Diavolo veste Prada, ha quasi previsto il futuro poiché è un argomento estremamente attuale.

Al giorno d’oggi, sebbene le cose stiano lentamente cambiando, ci sono ancora situazioni in cui alle donne non è riconosciuta la posizione che ricoprono. Inoltre, nonostante il loro impegno e i loro successi, vengono ancora trattate come dipendenti “inferiori” o non vengono prese seriamente.

Mettere un capo donna e una protagonista fresca e piena di iniziativa come Andy, offre alla pellicola un altro elemento interessante: il punto di vista. Fino ad ora siamo sempre stati abituati, in un certo senso, ad osservare argomenti di vario genere dal punto di vista degli uomini. Con Il Diavolo veste Prada abbiamo finalmente una prospettiva differente, in grado di offrirci numerosi spunti e novità.

La reunion del cast: cosa hanno detto gli attori?

La reunion de Il Diavolo veste Prada ha visto gli attori principali riuniti, virtualmente, dopo quindici anni. Ognuno di loro ha parlato della propria esperienza sul set, di ciò che la pellicola ha lasciato loro e altri interessanti dettagli. Per riagganciarci al personaggio di Miranda, riteniamo necessario dare spazio alla Streep.

Meryl Streep ha svelato alcuni retroscena riguardo la sua preparazione in merito al personaggio di Miranda e alcuni di essi sono scioccanti. Il Diavolo veste Prada, per la Streep, è stata la prima volta in assoluto in cui un uomo è andato da lei e le ha detto: “So come ti senti”.

Per la prima volta in assoluto l’attrice ha dovuto portare sullo schermo un personaggio mai visto prima d’ora e che, fino a quel momento, raramente era stato portato al cinema. Inoltre, rivela l’attrice, per lei è stato estremamente difficile calarsi nei panni di Miranda. Uno degli aspetti più importanti, secondo quanto rivelato dalla sceneggiatrice Aline Brosh McKenna, era quello di non banalizzare il personaggio.

In merito a ciò, la Streep ha rivelato che quel periodo sul set è stato uno dei più stressanti della sua vita. In fin dei conti l’attrice doveva calarsi nei panni di un personaggio, come abbiamo accennato, nuovo, mai portato prima sullo schermo. Allo stesso tempo questo personaggio era estremamente disumano, sotto alcuni punti di vista. Per questo la Streep ha avuto difficoltà.

L’attrice ha rivelato di essersi affidata al metodo Strasberg. Si tratta di una tecnica che permette all’attore di calarsi perfettamente nei panni del personaggio che vuole interpretare. Questa tecnica permette anche di incarnare ogni minimo sentimento percepito dal personaggio per poi offrirlo, realmente, al pubblico. L’aspetto difficile è il trovare dentro di sé quel particolare sentimento e farlo proprio e tipico della propria quotidianità.

Analogamente a ciò, per rendere il personaggio ancora più di ghiaccio e privo di sentimenti, la Streep non rivolgeva la parola alle sue co-protagoniste Emily Blunt e Anne Hathaway fuori dal set. Il suo scopo era proprio quello di rafforzare la supremazia e l’atteggiamento distaccato del personaggio di Miranda.

La Streep ha infatti rivelato: “Per me è stato orribile! Ero infelice nella mia roulotte. Sentivo tutti che ridevano e se la spassavano mentre io ero solo depressa! Ho pensato: questo è il prezzo da pagare per essere il capo”. Per lei è stata un’esperienza quasi traumatica.

Per quanto riguarda la Hathaway, l’attrice ha commentato il comportamento della Streep sul set. “Mi sono sentita intimidita, ma anche tutelata da lei”, ha rivelato, “Sapevo che qualunque cosa stesse facendo, era solo per rendere più naturale quella paura. L’ho apprezzata perché sapevo che in quel modo si stava anche prendendo cura di me”.

Potrebbe esserci un sequel?

Come potete immaginare, durante la reunion si è parlato di un possibile sequel. Ci sarà mai un seguito della pellicola? Nonostante Lauren Weisberger abbia scritto un secondo capitolo, la produzione ha affermato di non avere in programma un sequel.

Il regista ha rivelato che si tratta di una storia che hanno già raccontato e che quindi seguire i personaggi non sarebbe più lo stesso. Inoltre il regista ha sottolineato che le riviste e l’editoria sono cambiate molto in quindici anni. “Nel film”, rivela il regista, “Si racconta un periodo in cui Andy portava una rivista fisica a casa di qualcuno ogni giorno in modo che potesse sfogliarla. Forse lo fanno ancora ma ne dubito. Insomma, ha avuto il suo momento”.

Quindi un sequel è escluso ma l’essenza e la personalità spiccata de Il Diavolo veste Prada rimarrà un cult per molti altri anni. Se siete curiosi di vedere o rivedere la pellicola, potete trovarla su Star di Disney+.

Il diavolo veste Prada
  • Weisberger, Lauren (Autore)

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Veronica Ronnie Lorenzini

Videogiochi, serie tv ad ogni ora del giorno, film e una tazza di thé caldo: ripetere, se necessario.

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