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Dipendenza da Internet: ecco i 99 centri specializzati in Italia

Presentata la prima mappa a cura dell’Iss

In un altro articolo vi avevamo raccontato cos’è il vamping. Ovvero la tendenza di molti giovani a restare svegli di notte (proprio come i vampiri, appunto) per giocare, chattare o guardare serie TV allo schermo di smartphone o computer.

Il fenomeno è stato analizzato in diversi sondaggi e ricerche. Uno recente, che aveva come campione i ragazzi di un istituto superiore di Conegliano, dava risultati poco incoraggianti: il 35,7% dei 367 intervistati ha dichiarato di chattare, navigare sui social, guardare video o serie televisive dopo la mezzanotte.

Sulla dipendenza da Internet è intervenuto con un’iniziativa meritoria il Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell’Iss (Istituto superiore di sanità). Che ha presentato la prima mappatura delle strutture socio-sanitarie che nel nostro Paese si occupano dei disturbi legati all’uso (o meglio all’abuso) della Rete.

L’annuncio è stato dato attraverso un comunicato stampa apparso nella giornata di venerdì 18 febbraio (e poi modificato martedì 22) sul sito dell’Iss. Scopriamo di cosa si tratta.

dipendenza da Internet

Dipendenza da Internet: la mappatura dei centri specializzati

La prima mappatura nazionale dei centri specializzati nella dipendenza da Internet è stata presentata in occasione del webinar “Disturbi da Internet”.

La mappa geolocalizzata e interattiva, a oggi aggiornata al dicembre del 2021, permette agli operatori di censirsi.

La guida online consente di trovare rapidamente le strutture in grado di prendere in carico chi ha problemi legati a un uso scorretto o eccessivo della Rete. E l’ha realizzata il Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell’ISS nell’ambito del progetto “CCM Rete Senza fili: tante connessioni possibili”.

I dati del primo censimento

La prima mappatura nazionale ci dà un dato importante: le strutture socio-sanitarie che si occupano di dipendenza da Internet sono 99. Di queste, 83 fanno riferimento al Servizio Sanitario Nazionale e 16 al privato sociale.

Bisogna però fare due considerazioni. A oggi l’offerta di questi centri non è ancora omogenea: la Lombardia per il Nord, le Marche per il Centro e la Sardegna per il Sud e le Isole sono le regioni con la presenza più massiccia di centri specializzati nella dipendenza da Internet.

Questo, però, può anche significare che questa prima mappatura sia ancora parziale. Infatti non sono pervenuti aggiornamenti da Abruzzo, Basilicata, Calabria, Friuli Venezia Giulia e Molise.

Il trattamento dei disturbi da dipendenza da Internet

L’intervento maggiormente proposto in caso di problemi da dipendenza da Internet è il sostegno psicologico al paziente (93% dei casi), seguito dalla psicoterapia individuale (91%) e dall’intervento di sostegno psicologico ai familiari (82%). Seguono l’intervento psicoeducativo individuale (73%) e la psicoterapia familiare (66%).

Le figure professionali che offrono trattamenti integrati per chi soffre di dipendenza da Internet sono 347. A mettere a disposizione le proprie competenze sono soprattutto psicoterapeuti (29%), assistenti sociali ed educatori professionali (entrambi 16%), medici specialisti in psichiatria o neuropsichiatria (15%). In percentuali minori troviamo psicologi clinici, infermieri professionali, medici specialisti in neuropsichiatria infantile, stagisti, borsisti e volontari.

La dipendenza da Internet

Nella pagina del sito dell’Iss che ospita la mappa delle strutture italiane che gestiscono i problemi da dipendenza da Internet, leggiamo che quest’ultima “è oggetto di un’attenzione crescente da parte degli esperti: riguarda un super investimento delle attività online, che occupa gran parte del tempo della giornata, accompagnandosi a incapacità di controllo, alterazioni dell’umore, progressivo abbandono dei compiti e degli interessi precedenti e, talvolta, a fenomeni di ritiro dalla vita sociale.”

Ecco poi spiegata la modalità di intervento: “Oltre a suggerire l’importanza di un precoce intervento educativo dello strumento digitale, i clinici rivolgono il loro interesse a comprendere le difficoltà personali e relazionali che si celano dietro tali manifestazioni, in modo tale da aumentare la consapevolezza del soggetto e a favorire soluzioni più adattive e creative.”

Per Roberta Pacifici, direttrice del Centro Nazionale Dipendenze e Doping, “offrire agli utenti un aiuto per indentificare subito il servizio più idoneo può favorire un più facile accesso alla presa in carico e al trattamento di questa dipendenza e prevenire così la cronicizzazione del disagio”.

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La guida del Centro Nazionale Dipendenze e Doping

Il Centro Nazionale Dipendenze e Doping opera per prevenire e contrastare le dipendenze da sostanze, comportamentali e il doping.

Nella prevenzione rientrano anche una serie di mosse per mettere la popolazione a conoscenza dei rischi delle dipendenze. Una di queste azioni è stata la realizzazione di una guida alle risorse territoriali per le problematiche legate all’uso di Internet, per ora aggiornata al dicembre del 2021.

Per ogni centro inserito nella guida sono riportati indirizzo e numero telefonico, referente ed équipe, modalità di contatto. E tipologia di valutazione, offerta assistenziale e informazioni sull’accessibilità.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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