fbpx
AttualitàCulturaTech

Svelato il progetto Apple GPT. E il titolo schizza a Wall Street

Ecco l’IA dell’azienda di Cupertino

La sfida a colpi di intelligenze artificiali generative (cioè in grado di produrre nuovi contenuti) si fa sempre più interessante e variegata. Specie per quanto riguarda i chatbot conversazionali.

Sul modello linguistico più avanzato di OpenAI, GPT-4, si basano i chatbot ChatGPT e Bing Chat, quest’ultimo utilizzato da Microsoft. Mentre Google Bard si basa su una versione ottimizzata e più leggera di LaMDA.

Ed ecco la recentissima notizia: Meta ha reso disponibile (gratuitamente) il suo modello linguistico. Si chiama Llama 2 ed è pronto a sfidare l’omologo di OpenAI.

In questo agone, è facile notare come manca un altro gigante del tech, Apple. Tuttavia dovremmo usare l’imperfetto, mancava. Perché l’azienda di Cupertino starebbe lavorando al progetto Apple GPT, il cui nome non ha un eccessivo bisogno di spiegazioni.

apple prime day 2023 offerte min 1

Apple GPT

Come giustamente riportano diverse testate, il silenzio di Apple in materia di intelligenza artificiale generativa è sembrato “sospetto”.

Scartata l’idea che un simile colosso del comparto (spesso, anzi, quello più incline alle sperimentazioni e alle alzate d’ingegno) potesse sottrarsi alla sfida, rimaneva solo un’altra ipotesi. E cioè che l’azienda di Tim Cook stesse lavorando in gran segreto a un proprio prodotto.

E così pare sia stato. A rivelarlo in anteprima è stato Bloomberg, in un articolo pubblicato mercoledì 19 luglio. Cosa sappiamo?

Nessuna data di lancio ufficiale

Non abbiamo molti dati da offrire. Per una volta, Apple si è trovata a inseguire. Sul terreno dell’IA generativa, in effetti, la casa di Cupertino non è stata pionieristica, ma semmai ha dovuto guardare gli sviluppi dei prodotti altrui, più avanzati dei propri: ChatGPT di OpenAI, Google Bard e Bing AI di Microsoft.

Il sospetto però, come da tradizione in casa Apple, è che anche Apple GPT sarà un prodotto fortemente innovativo e peculiare. L’attesa è molta, ma non sappiamo ancora quando potrà essere soddisfatta: non c’è ancora una data ufficiale di lancio.

Anche il nome del prodotto non è ufficiale, ma è stato dato per somiglianza con quelli esistenti.

Secondo Bloomberg, il modello linguistico sviluppato per Apple GPT si chiama Ajax e si basa su Google Cloud e Google JAX.

Il titolo vola in Borsa

Che l’attesa di Apple GPT sia molta lo dimostra anche la reazione dei mercati a quello che, più che un annuncio, è un rumor, per quanto provenga da una fonte autorevole.

Alla notizia di una prossima intelligenza artificiale generativa targata Apple, infatti, il titolo è volato in borsa, raggiungendo il massimo storico di 198,23 dollari.

La cautela di Tim Cook

Il “ritardo” di Apple GPT potrebbe non essere casuale. In diverse occasioni il CEO dell’azienda, Tim Cook, si è mostrato guardingo nei confronti dell’intelligenza artificiale generativa. Che, come abbiamo ripetuto in diversi articoli, è vero che offre svariate e sorprendenti opportunità. Ma d’altro canto, se utilizzata in modo incongruo o non normata, espone a una serie di rischi non banali.

In un intervento dello scorso maggio, Cook ha definito l’IA “molto interessante”, ma ha aggiunto che contiene ancora “una serie di problemi che devono essere risolti.”

Ed è difficile dargli torto: si tratta di una tecnologia potenzialmente rivoluzionaria ma ancora acerba, e non è infrequente leggere di topiche clamorose prese dai vari chatbot conversazionali.

La suggestione è quella che Apple voglia entrare nella partita con un prodotto più compiuto e maturo rispetto a quelli dei competitor. Il prezzo inevitabile da pagare, va da sé, è rappresentato dai tempi più lunghi.

L’IA e Siri

L’intelligenza artificiale è già applicata in diversi prodotti Apple. Pensiamo ad esempio a Siri, l’assistente vocale. Che potrebbe essere stato proprio preso come esempio da Tim Cook, nel suo predicare prudenza. Non solo perché la tecnologia di Siri è oggi in evidente ritardo rispetto a quelle delle altre aziende che stanno sviluppando l’IA. Nonostante, aggiungiamo, ChatGPT sia ora integrabile con l’assistente vocale di Apple.

Ricordiamo inoltre che già lo scorso marzo il New York Times aveva fatto trapelare indiscrezioni su una possibile intelligenza artificiale prodotta a Cupertino. E, come vi abbiamo riportato in un articolo, l’ipotetico Apple GPT dovrebbe applicarsi proprio a Siri.

Ma purtroppo, finché l’azienda di Tim Cook non rilascerà dichiarazioni ufficiali al riguardo, possiamo solo attendere. O fare ipotesi.

Da non perdere questa settimana su Techprincess

🚪 La pericolosa backdoor di Linux, disastro sventato da un solo ricercatore
 
🎶Streaming Farms: il lato oscuro della musica, tra ascolti falsi e stream pompati
 
✈️Abbiamo provato DJI Avata 2: sempre più divertente!
 
✒️ La nostra imperdibile newsletter Caffellattech! Iscriviti qui 
  
🎧 Ma lo sai che anche Fjona ha la sua newsletter?! Iscriviti a SuggeriPODCAST!
  
📺 Trovi Fjona anche su RAI Play con Touch - Impronta digitale!
  
💌 Risolviamo i tuoi problemi di cuore con B1NARY
  
🎧 Ascolta il nostro imperdibile podcast Le vie del Tech
  
💸E trovi un po' di offerte interessanti su Telegram!

Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button