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Microsoft: presto 11.000 licenziamenti. Maxi tagli anche per Amazon

L’annuncio sarebbe imminente

Microsoft, coi suoi 11.000 licenziamenti che dovrebbero essere annunciati quanto prima, si appresta a fare come Twitter.

È in effetti l’azienda dei cinguettii a far parlare di sé da quando è stata rilevata da Elon Musk, e raramente per novità positive.

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I tagli di Twitter sono avvenuti un po’ da tutte le parti. Prima la riduzione del personale: 4 top manager e circa 3.700 dipendenti, la metà della forza lavoro, sono stati lasciati a casa. Poi è stata la volta dell’80% dei collaboratori esterni a contratto, con serie ripercussioni sulla moderazione dei contenuti (perché di questo, tra le altre cose, si occupavano).

A ciò si aggiungano le fughe di altri dipendenti, costretti a ritmi lavorativi estremi. Senza dimenticare l’esodo degli utenti, specie di quelli più attivi, verso altre piattaforme.

Insomma: non sembrava facile imitare il Twitter dell’era Musk. Eppure, con ogni probabilità Satya Nadella si appresta a fare altrettanto.

Microsoft

Microsoft verso 11.000 licenziamenti

A dare la notizia in anteprima è stata Sky News, nella serata di martedì 17 gennaio.

A detta dell’emittente, Microsoft sarebbe pronta a ufficializzare ben 11.000 licenziamenti. E la cosa sarebbe clamorosa per almeno due motivi. Intanto, per la rapidità dell’operazione, che dovrebbe essere resa pubblica già nelle prossime ore.

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E poi per l’entità stessa del taglio. Ricordiamo che Microsoft può contare a livello globale su circa 220.000 dipendenti. Dunque, se è vero che percentualmente si tratterebbe di un numero dieci volte inferiore a quello di Twitter (resterebbe a casa il 5% del personale, contro il 50% dell’azienda di Elon Musk), come numero complessivo si tratterebbe di una cifra imponente: ben 11.000 dipendenti rimarrebbero senza occupazione.

Imminente la notizia

L’annuncio del taglio di 11.000 dipendenti da parte di Microsoft sarà, dunque, imminente.

E dovrebbe arrivare prima del 24 gennaio, giorno in cui l’azienda (che attualmente ha un valore di mercato di 1.780 miliardi di dollari) dovrebbe rendere noti gli utili del secondo trimestre.

Gli investimenti di Microsoft

La drastica riduzione del personale arriva in un periodo di grandi investimenti per Microsoft.

Ricordiamo la maxi operazione da 69 miliardi di dollari per l’acquisizione di Activision Blizzard. Operazione, però, per la quale l’azienda sta combattendo una battaglia legale con le autorità di regolamentazione.

Ci sono poi i 10 miliardi di dollari di investimento per OpenAI, che produce il chiacchieratissimo chatbot conversazionale ChatGPT. Chatbot che non è scandaloso additare a uno dei “colpevoli” di una riduzione così drastica del personale.

Il (non) commento di Microsoft

Dopo l’anteprima di Sky News sugli 11.000 licenziamenti, Microsoft ha preferito non ribattere.

Un suo portavoce ha semplicemente fatto sapere che l’azienda “non commenta voci o speculazioni”.

Ricordiamo tuttavia che una prima tranche di licenziamenti, per cui hanno perso il posto circa 1.000 dipendenti, è già avvenuta lo scorso ottobre, in occasione della chiusura di Google Stadia.

Periodo di tagli per big tech

Non è noto quali settori dell’azienda con sede a Redmond subiranno maggiori decurtamenti dell’organico.

Di certo, Satya Nadella ha recentemente dichiarato che il prossimo biennio sarà particolarmente impegnativo per l’azienda.

Ma questo è un periodo di contrazione per tutti i colossi tech. Oltre al già citato Twitter, un taglio analogo a quello di Microsoft (11.000 dipendenti) è stato operato lo scorso novembre da Meta.

E il fornitore di software cloud Salesforce ha a sua volta annunciato un imminente taglio di 8.000 posti di lavoro.

Ai problemi legati al rallentamento dell’economia globale, si è sommato quello causato dai cospicui investimenti in assunzioni durante la fase acuta della pandemia, per rispondere al boom di richiesta di materiale tecnologico.

Via ai tagli di Amazon: a casa 18.000 dipendenti

Mentre redigiamo l’articolo, mercoledì 18 gennaio, partirà il mega licenziamento di Amazon, che taglierà ben 18.000 dipendenti, pari al 6% della sua forza lavoro.

Ad annunciarlo è stato il Ceo Andy Jassy in una nota ufficiale. Nella quale si può leggere: “Siamo profondamente consapevoli che questi allontanamenti sono difficili per le persone. Di conseguenza, non prendiamo queste decisioni alla leggera, né sottovalutiamo quanto potrebbero influenzare la vita di coloro che ne sono colpiti.

Stiamo lavorando per supportare coloro che ne sono colpiti e stiamo fornendo pacchetti che includono un’indennità di separazione, prestazioni di assicurazione sanitaria transitoria e supporto per l’inserimento lavorativo esterno”.

Fatto sta che, dopo i 152.000 licenziamenti nel comparto tech nel 2022, oggi Amazon inaugura la poco lieta ondata di licenziamenti del 2023.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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