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Vita da Carlo: com’è la serie con Carlo Verdone

Vita da Carlo è disponibile su Amazon Prime Video.

«Ovvio, il medico dice “sei depresso”, nemmeno dentro al cesso possiedo un mio momento», cantava Francesco Guccini nella sua immortale L’avvelenata, sintetizzando lo stress fisico ed emotivo a cui è costantemente sottoposto un artista di successo. Una frase che si adatta perfettamente alla prima serie ideata, scritta e diretta da Carlo Verdone Vita da Carlo, disponibile nel catalogo di Amazon Prime Video. In questo progetto, il celebre attore e regista romano mette infatti in scena un fetta consistente della sua stessa vita, ritrovando la verve appannata nei suoi precedenti lavori con un’efficace rappresentazione di uno dei suoi personaggi più riusciti, ovvero se stesso.

Nel corso di 10 episodi della durata di circa 30 minuti ciascuno (ideati dal comico con la collaborazione di Nicola Guaglianone e Menotti), esploriamo le ansie, le nevrosi e i contrattempi del Carlo Verdone pubblico e privato. Dalle velleità artistiche immancabilmente smorzate dal produttore di turno, desideroso invece di assistere alle ennesime rivisitazioni dei personaggi che hanno reso celebre il comico, all’affetto esagerato e incontenibile dei fan, passando per le più disparate disavventure legate alla quotidianità romana, quello che ci viene restituito è un microcosmo caotico e chiassoso, che Verdone subisce costantemente. Non aiutano a sbrogliare la matassa neanche la situazione familiare del protagonista, segnata dalla rottura fra la figlia e il suo disagiato fidanzato, e la proposta, bizzarra ma non troppo, che gli cade improvvisamente addosso, cioè correre per la carica di Sindaco di Roma.

Un esilarante viaggio nell’esistenza di Carlo Verdone

Vita da Carlo

Lontano dai ritmi serrati del cinema e della commedia, Verdone ha la possibilità di prendersi tutto il tempo necessario per approfondire i personaggi e le loro motivazioni, lavorando su un umorismo meno legato alla battuta secca e più alle assurde situazioni in cui il protagonista si ritrova. Tutto questo ovviamente non sarebbe stato possibile senza la scelta da parte di Verdone di rappresentare se stesso, con tutto il carico di esperienze e presa sull’immaginario collettivo che il regista si porta dietro. Lampante in questo senso l’episodio in cui il protagonista accetta di fare visita a una sua fan malata terminale, evento da cui nasce una sottotrama in perfetto equilibrio fra dramma e autoparodia. Non da meno la spassosa corsa al Campidoglio, con Verdone che si destreggia fra la commedia degli equivoci e il tangibile (e reale) imbarazzo con cui si approccia ai suoi sostenitori.

Vita da Carlo mette poi in scena una serie dentro la serie fra le mura di casa Verdone, dove convivono un’irascibile domestica, una figlia con cui il protagonista fatica a mettersi in sintonia, un figlio in bilico fra la propria indipendenza e la figura paterna e soprattutto Chicco (un ottimo Antonio Bannò), presenza inizialmente sgradita nell’abitazione, ma che col passare degli episodi trova un inaspettato e sincero feeling con il regista. Fondamentale anche l’apporto al racconto di tanti personaggi secondari, come l’amico Max Tortora (che interpreta se stesso), l’ex moglie Sandra (la perfetta Monica Guerritore) e la farmacista Annalisa (Anita Caprioli), con cui Verdone può esplorare il suo lato più sensibile e romantico. Imperdibili poi le caricaturali apparizioni nei panni di loro stessi di Alessandro Haber, Morgan e Massimo Ferrero, protagonisti di brevi ma esilaranti duetti con lo stesso Verdone.

Vita da Carlo: aspettando la seconda stagione

Nell’intimità della sua esistenza e del suo rapporto con la sua amata Roma, Carlo Verdone ritrova la sua comicità più vera e brillante, senza farsi mancare lucide riflessioni sul degrado romano e sui meccanismi più opachi della politica e dello spettacolo, e trovando punte di malinconia che hanno sempre contraddistinto la sua carriera (come sottolinea lui stesso nel corso di una discussione sulla sua filmografia) ma che nelle ultime uscite al cinema sembravano irrimediabilmente sopite. Vita da Carlo diventa così l’emblema di una possibile nuova fase televisiva della carriera di Verdone, che potrebbe proseguire con la seconda stagione di questa stessa serie, su cui l’epilogo lascia una porta spalancata. In attesa di saperne di più, salutiamo il ritorno ad alti livelli di un maestro della commedia italiana che, citando ancora L’avvelenata di Guccini, ha tante cose ancora da raccontare, per chi vuole ascoltare.

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Marco Paiano

Tutto quello che ho imparato nella vita l'ho imparato da Star Wars, Monkey Island e Il grande Lebowski. Lo metto in pratica su Tech Princess.

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