fbpx
CulturaPerché guardarlaRubricheSpettacoli

Veleno: il Satanic Panic all’italiana – Perché guardarla?

Dal podcast di Pablo Trincia e Alessia Rafanelli, una miniserie che racconta una storia incredibile

Se siete appassionati di podcast, sicuramente avete sentito parlare di Veleno. Si tratta di una audio inchiesta realizzata da Pablo Trincia e Alessia Rafanelli che ha avuto un successo straordinario. Questo anche grazie alla storia che racconta, davvero sconvolgente. Da quel podcast sono nati tanti progetti extra che hanno portato la vicenda su altri media. Fra questi, anche una miniserie documentario chiamata appunto Veleno che espande il racconto e che trovate su Prime Video. Ed ecco perché dovreste davvero guardarla.

Veleno, su Prime Video la storia dei diavoli della Bassa modenese

A primo impatto, quella che racconta questa miniserie sembra ‘solo’ un caso di true crime, sebbene particolarmente crudo. Nei paesi di Mirandola e Massa Finalese, appunto nella zona della Bassa modenese, si sarebbe costituita un’intricata rete criminale, che ha fatto numerose vittime tra i bambini.

Un’operazione elaborata e decisamente oscura, fatta di violenze, rapimenti, sfruttamento e addirittura infanticidi, riti satanici e sacrifici umani. Insomma, tutto il peggio che si possa immaginare e la cui scoperta sconvolge completamente la vita di quei luoghi. Ma c’è più di qualcosa che non torna.

Veleno, prima in podcast e poi nella serie di Prime Video, ci guida nel percorso completo di quella vicenda. Da quel primo bambino (soprannominato il “bambino zero“) allontanato dalla propria famiglia dai servizi sociali all’emergere del caso e lo scalpore che generò. Il vero racconto però riguarda le indagini successive, che fecero emergere le numerose incongruenze nella ricostruzione.

Quello che Veleno fa su Prime Video è mostrare quanto quella ricerca fosse orientata a un obiettivo. L’idea di provare che ci fosse qualcosa di estremamente marcio in quelle zone guidò apparentemente le indagini, utilizzando metodi controversi oggi ancora più che allora. E così piano piano emerge una storia da un certo punto di vista ancora più sconvolgente di quella originale.

Un’intera comunità distrutta da quella indagine, da quel caso, che sembra avere basi decisamente poco solide. Nel corso del documentario scopriamo di interrogatori e ricerche condotte in maniera poco chiara, a volte piegando la realtà alle necessità e ignorando analisi e indizi che andavano in tutt’altra direzione. Un racconto oscuro che vi catturerà fin dai primi minuti.

La difficoltà di non ripetere lo stesso errore

Uno degli aspetti più difficili da affrontare per la serie (e i prodotti che l’hanno preceduta) era quello di non replicare ciò che contestavano al caso di partenza. L’idea cioè di muoversi con un chiaro obiettivo, raccogliendo materiale che puntasse alla direzione da raggiungere a ogni costo. Insomma, schivare il cosiddetto bias di conferma, che spesso ritorna nelle discussioni moderne.

La serie Prime Video Veleno riesce a sufficienza in questo intento. Pur restando focalizzata, forse ancora più che il podcast da cui è nata, sull’interesse di dimostrare la propria tesi non svia il racconto. Il tentativo è comunque quello di presentare un quadro completo e lasciare allo spettatore la libertà di scegliere. E sebbene emerga chiara la posizione di chi ha realizzato lo show, non si sentono forzature.

Forse rispetto a un altro documentario su una controversa storia italiana di cui abbiamo parlato di recente, fatica maggiormente a restare obiettiva. Ma c’è anche da considerare che il tema stesso è più difficile da affrontare in maniera distaccata. Un po’ perché quando si parla di bambini e ingiustizie siamo immediatamente coinvolti a livello emotivo. Un po’ perché in una vicenda del genere, lo stesso avanzare dubbi crea immediatamente fazioni.

In più c’è un altro elemento, che rende lo show interessante anche a chi ha già ascoltato il podcast: i nuovi elementi. Nei quattro anni tra l’uscita originale e la serie il caso si è evoluto, ricollegandosi anche a fatti di cronaca ampiamente discussi. E proprio il successo dell’inchiesta audio ha permesso di coinvolgere qui anche personaggi che in origine non era stato possibile raggiungere. E che hanno quindi l’opportunità di far sentire la propria voce.

Veleno, da recuperare subito su Prime Video

Una serie documentario funziona quando una volta finita hai due reazioni. La prima è quella di volerne sapere di più, approfondire, parlare con chi c’era all’epoca e può raccontarti come fu vissuta la vicenda. La seconda è quella di chiamare gli amici, i parenti, i colleghi e dirgli: “Guarda, prenditi una sera e dalle una chance, perché devi sapere“.

Ecco la serie Veleno, che trovate su Prime Video, è tutto questo e anche di più. Uno show che non potete assolutamente lasciare indietro, che vi permetterà di scoprire una storia incredibile e che vi darà elementi maggiori per comprendere la nostra società.

Offerta
Veleno. Una storia vera
  • Editore: Einaudi
  • Autore: Pablo Trincia
  • Collana: Einaudi. Stile libero extra

Da non perdere questa settimana su Techprincess

🌍 Giornata della Terra: ciascuno può dare il suo piccolo contributo per salvaguardarla
 
🍿Fallout: tutte le domande irrisolte alle quali la Stagione 2 dovrà rispondere
 
🛞Come scegliere gli pneumatici estivi per l’estate? I fattori da considerare
🤯Google licenzia 28 dipendenti per proteste contro il progetto Nimbus in Israele
 
✒️ La nostra imperdibile newsletter Caffellattech! Iscriviti qui 
 
🎧 Ma lo sai che anche Fjona ha la sua newsletter?! Iscriviti a SuggeriPODCAST!
 
📺 Trovi Fjona anche su RAI Play con Touch - Impronta digitale!
 
💌 Risolviamo i tuoi problemi di cuore con B1NARY
 
🎧 Ascolta il nostro imperdibile podcast Le vie del Tech
 
💸E trovi un po' di offerte interessanti su Telegram!

Mattia Chiappani

Ama il cinema in ogni sua forma e cova in segreto il sogno di vincere un Premio Oscar per la Miglior Sceneggiatura. Nel frattempo assaggia ogni pietanza disponibile sulla grande tavolata dell'intrattenimento dalle serie TV ai fumetti, passando per musica e libri. Un riflesso condizionato lo porta a scattare un selfie ogni volta che ha una fotocamera per le mani. Gli scienziati stanno ancora cercando una spiegazione a questo fenomeno.

Ti potrebbero interessare anche:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button