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I tweet di Elon Musk protagonisti al processo per frode finanziaria

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I tweet di Elon Musk hanno preso il centro della scena al processo per frode finanziaria in cui diversi investitori di Tesla chiedono risarcimenti, tramite una class action. Secondo l’accusa, le “sue bugie hanno causato la perdita di milioni e milioni di dollari a persone normali”. Mentre per la difesa, i suoi tweet dimostrano solo “un’errata scelta di parole” che in fondo “non ha avuto importanza”.

Elon Musk e i suoi tweet sotto processo per frode finanziaria

Forse la penna non sarà più tagliente di una spada, ma la tasteria di uno smartphone potrebbe aver causato la perdita di diversi milioni di dollari. Questo almeno è quanto sostiene l’avvocato Nicholas Porritt, che rappresenta diversi investitori Tesla che hanno portato in tribunale il CEO dell’azienda, Elon Musk.

Tutto comincia nel 2018, quando Musk sembrava intenzionato a privatizzare Tesla, acquistando tutte le quote di mercato. Il CEO aveva twittato Considerando di privatizzare Tesla a $420. Trovati i fondi“. Queste ultime parole sarebbero costate milioni di dollari a diversi investitori, secondo l’accusa.

“Le sue menzogne hanno causato a persone normali, come Glen Littleton, di perdere milioni e milioni di dollari” spiega Porritt. E per questo risulta “critico che lui – e la sua compagnia – sia considerato responsabile”.

Secondo Porritt, il tweet risulta particolarmente colpevole perché in realtà le ricerche della SEC (Securities and Exchange Commission) avrebbero dimostrato che non c’erano veri piani per privatizzare la società. E Musk non avrebbe nemmeno notificato il consiglio di amministrazione di Tesla prima di Twittare.

Che valore ha un tweet?

Se l’accusa vuole utilizzare un tweet come prova, la difesa, guidata dall’avvocato Alex Spiro, sostiene l’esatto contrario. Innanzitutto, spiega che la dichiarazione di Musk era onesta: c’era un progetto di privatizzazione in atto. E il suo “funding secured” non significava l’aver raccolto i fondi, ma solo che la copertura economica “non sarebbe stata un problema”. Musk avrebbe semplicemente scelto male le parole.

E più in generale, Spiro non pensa che i tweet di Elon Musk possano avere valore legale in un processo per frode finanziaria. “Questi tweet sono pensieri informali, sporadici”. Quindi, sebbene Musk abbia utilizzato dei termini che facevano intendere a un processo di acquisizione in atto, in realtà erano poco più di una “battuta” e che “non hanno importanza”.

Secondo l’avvocato di Musk, gli haiku di Twitter non spostano il mercato. I CEO che sanno raggiungere quello che decidono di perseguire, soddisfando le proprie considerazioni: questo muove il mercato”.

Gli investitori di Tesla

Dopo i discorsi di apertura degli avvocati, il resto del primo giorno di processo ha visto la testimonianza di Glenn Littleton, un investitore 71enne di Kansas City che ha venduto le proprie quote Tesla dopo aver letto il tweet di Musk.

“Quello è il tweet che ha iniziato tutto” spiega Littleton. Secondo cui quel “trovati i fondi” scritto da Musk ha “reso la privatizzazione più definitiva, completamente definitiva nella mia mente”. Littleton, che possiede diverse Tesla e continua a credere nella compagnia, avrebbe venduto le quote della società e ora spera di recuperare le perdite che sono incorse per quel tweet”.

Tesla e Musk rischiano di perdere miliardi di dollari in rimborsi se dovessero perdere la causa. Il giudice dovrà valutare se Musk ha ingannato o meno gli investitori con quel tweet: vi terremo informati sull’esito di questa causa.

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