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Twitter rimuove una norma che combatteva la transfobia

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Twitter ha apportato una “modifica silenziosa” alla sua Hateful Conduct Policy, eliminando le garanzie che aveva offerto ai suoi utenti transgender punendo la transfobia. Infatti, come evidenziato dall’organizzazione non governativa Gay & Lesbian Alliance Against Defamation (GLAAD), nella sezione che vieta di aggredire altri utenti con “insulti ripetuti, stereotipi o altri contenuti che hanno lo scopo di disumanizzare, degradare o rinforzare stereotipi negativi o dannosi su una categoria protetta”, Twitter ha cancellato una frase che menzionava esplicitamente il “misgendering intenzionale o il deadnaming di individui transgender”.

Twitter rimuove una norma anti transfobia

Per fare chiarezza: deadnaming significa chiamare una persona transessuale o non binaria con il nome che le è stato assegnato alla nascita, invece di quello che ha scelto per sé. Misgendering significa attribuire a una persona transessuale o non binaria un genere o un pronome che non corrisponde alla sua identità di genere.

Queste pratiche sono offensive e dannose perché negano il diritto delle persone transessuali o non binarie di esprimere la loro vera identità e le espongono a umiliazioni, isolamento e violenze. La norma faceva esplicito riferimento a “insulti ripetuti”: non puniva chi commetteva un errore, ma chi utilizzava queste pratiche per svilire.

La Wayback Machine mostra che la menzione di misgendering e deadnaming è stata rimossa l’8 aprile. Il giorno successivo a quello in cui Twitter ha comunicato di aver aggiornato la politica per spiegare meglio come identifica le molestie mirate.

Instagram, Facebook e YouTube non offrono nemmeno le stesse protezioni per le persone trans che Twitter aveva un tempo. Infatti, l’anno scorso il GLAAD aveva riconosciuto che Twitter e TikTok erano le sole due piattaforme del gruppo che avevano delle politiche specifiche contro il deadnaming e il misgendering degli utenti trans.

Sfortunatamente, le associazioni americane riportano che questo cambiamento non è una sorpresa con Elon Musk alla guida di Twitter. Musk ha introdotto una politica che ha permesso a diversi utenti transfobici e ad altre personalità controverse di ritornare su Twitter dopo un ban.

Inoltre, c’è una questione personale per il CEO. L‘anno scorso la figlia di Musk, che è una persona transgender, avrebbe interrotto i rapporti con il padre.

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