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Uber in Italia: trovato l’accordo con ItTaxi

Intesa tra la compagnia di noleggio con conducente e il consorzio

Non è difficile ricordare come è stato accolto l’arrivo di Uber in Italia nel 2013. Non dagli utenti, tutto sommato felici di vedere moltiplicata la possibilità di fruire di mezzi di trasporto per raggiungere i luoghi desiderati. Ma dai tassisti, che si erano visti scivolare via dalle mani ciò che fino ad allora era in effetti stato una sorta di monopolio. Anche se, in ordine di tempo, il primo contraccolpo alla categoria era stato dato dalle liberalizzazioni contenute nel decreto Bersani-Visco del 2007.

Ormai ci siamo abituati a BlaBlaCar (anzi, sempre più proliferano le chat su WhatsApp e Telegram per bypassare anche le percentuali di commissione) e a Flixbus, e i tassisti oggi sono solo una delle tante categorie di persone che possono trasportarci da un posto a un altro.

Ma all’arrivo di Uber in Italia, la compagnia è stata accolta da una serie di critiche. Non solo da parte dei tassisti ma anche di diverse amministrazioni comunali, che hanno accusato l’azienda di concorrenza sleale. Non sono mancate nemmeno le lamentele da parte degli stessi dipendenti, contro le condizioni lavorative considerate come troppo gravose.

uber

Uber in Italia: un accordo inatteso

Insomma: gli unici ad aver percepito come positivo lo sbarco in Italia della compagnia con sede a San Francisco sono stati gli utenti. Mentre il rapporto con i guidatori di taxi è sempre stato assai teso.

Ancor più stupisce, dunque, l’accordo siglato tra la compagnia di noleggio con conducente e ItTaxi, il principale consorzio del settore nel nostro Paese. Che può contare su 12.000 vetture presenti in 90 città. Ma in cosa consisterà, e quando partirà, la partnership?

L’accordo Uber-ItTaxi

L’intesa tra l’azienda statunitense e il consorzio prevede che nell’app di ItTaxi appaiano anche le chiamate di chi prenota tramite Uber. I tassisti potranno così godere di un bacino d’utenza ben più ampio. Si consideri infatti che in Italia, nel 2021, l’applicazione di Uber è stata consultata quasi 7 milioni di volte.

Inoltre, specularmente, sull’app della società di San Francisco arriveranno anche chiamate per i tassisti. Che però verranno girate al consorzio. D’altro canto, la stessa Uber tratterrà il 6% sulle corse dei tassisti che possono fruire della partnership.

Da un punto di vista tecnico, l’integrazione dei due sistemi è stata gestita da Splyt, partner tecnologico di entrambe le società per questo specifico accordo commerciale.

Quando si parte

In concreto, l’esperimento di un’app ibrida, tramite cui poter prenotare veicoli con conducente o tradizionali taxi, debutterà a giugno a Roma.

L’idea è che, una volta monitorato il buon andamento della partnership nella capitale, la si possa estendere in altre città dove Uber Black (autisti professionisti alla guida di berline di lusso) è già presente. Come Milano, Torino, Firenze e Bologna, Catania e Palermo.

La parola alle aziende

L’accordo che in Italia lega Uber a ItTaxi sembra proprio soddisfare entrambe le aziende. Loreno Bittarelli, presidente di ItTaxi, ha detto che “l’accordo siglato con Uber è un traguardo importante che porterà progressivamente più corse ai tassisti del nostro consorzio. Si tratta di un passo avanti per il nostro lavoro e un servizio in più per i clienti che hanno bisogno di muoversi agilmente nelle principali città italiane. Grazie a questa partnership potremmo lavorare di più e meglio, sfruttando le nuove opportunità che questo accordo porterà”.

Concorda con lui Dara Khosrowshahi, Ceo di Uber. Khosrowshahi ha dichiarato che “Uber ha una lunga storia di partnership con il settore per fornire ai conducenti maggiori opportunità di guadagno e ai passeggeri un’ulteriore opzione di trasporto. Siamo molto felici della partnership con ItTaxi che ha l’obiettivo di offrire nuove opportunità a milioni di utenti e migliaia di autisti taxi di diverse città italiane. Siamo determinati a essere un vero partner per il settore dei taxi in tutta Italia e siamo entusiasti di iniziare un nuovo capitolo di fiducia e cooperazione”.

Le reazioni (e il precedente a New York)

Non tutti i tassisti gongolano all’idea di questa alleanza con gli ex nemici. Ma è nuovamente Bittarelli a tranquillizzare. “Mi rendo conto dell’impatto che può avere questa notizia, ma è una partnership strategica per tutto il nostro settore e un importante passo in avanti per lo sviluppo e la crescita nostro lavoro.

La cosa più importante dell’accordo è che con la nostra azione abbiamo trasformato di fatto un antagonista e un potente competitor, quello che per molti è un nemico della categoria, in un partner commerciale che d’ora in poi si impegna ad agire all’interno delle leggi italiane e a lavorare con noi”.

Una partnership simile è stata da poco firmata a New York, dove Uber lavora adesso assieme a due app di taxi locali.

La multa a Uber

Curioso che questo accordo sia stato siglato pochi giorni dopo la multa del Garante della Privacy a Uber. Che ha comminato un’ammenda di 4,24 milioni di euro alla società con sede a San Francisco per violazione della legge sul trattamento dei dati.

Secondo il Garante, l’informativa al trattamento dei dati di Uber è “generica e approssimativa”, con “informazioni poco chiare e incomplete” e “di non facile comprensione.”

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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