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La bufala della settimana: gli uccelli e il 5G

Si tratta di una fake news che ciclicamente ritorna

In questi giorni, purtroppo, le fake news che stanno facendo parlare di sé non sono quelle dei no vax. Bensì quelle, drammatiche, degli organi di stampa russi filogovernativi, che pretendono di combattere una guerra nella guerra. Oltre al doloroso conflitto militare ce n’è infatti uno tra informazione e disinformazione. Tra chi, cioè, cerca di fornire notizie puntuali e precise intorno a ciò che sta succedendo nel Paese assediato, e chi vuole ingenerare confusione nella popolazione. Oltre a dare una sensazione di onnipotenza ai russi, e soprattutto all’esercito invasore.

Un paio di giorni fa, ad esempio, il sindaco di Kiev aveva annunciato l’assedio della città, salvo poi smentirla, scusarsi e dichiarare appunto che si era trattato di una fake news dei russi. Fortunatamente, i maggiori social stanno prendendo una chiara posizione in questo senso.

Ma se provassimo, almeno per qualche minuto, a distrarci dalle dolorose notizie – vere o false – che arrivano dall’Ucraina, beh: il materiale non ci mancherebbe.

Anche in questi giorni, infatti, ci siamo imbattuti in bufale dei no vax che si sono diffuse in Rete.

Sempre, tra l’altro, con l’ormai consolidato metodo di riciclare – a distanza di tempo – un tormentone già lanciato sui social mesi fa. Scopriamo di cosa si tratta stavolta.

Lo stormo di uccelli precipitati in Messico

Come da consuetudine dei no vax, la notizia di partenza è di per sé vera e inappuntabile.

Il 7 febbraio scorso a Cuauhtémoc, nel Messico settentrionale, sono precipitati a terra svariati uccelli. Si è trattato di uno stormo di merli, e un filmato di una telecamera di sicurezza aiuta a capire cosa sia successo. Gli uccelli sono crollati in massa su una strada asfaltata, come storditi. Poco per volta, la maggior parte di loro ha ripreso il volo, salvo qualcuno, per cui evidentemente lo schianto è stato fatale.

Il curioso accadimento ha scatenato le ipotesi, di matrice più o meno scientifica. E figurarsi se l’avvenimento insolito avrebbe potuto passare inosservato nella galassia no vax.

Red Ronnie

Gli uccelli precipitati e il 5G

I no vax si sono subito appropriati della notizia, e l’hanno fatta circolare attraverso i loro consueti canali. “Addobbandola”, per così dire, di una personalissima interpretazione. Secondo cui la causa di questo schianto collettivo di merli sarebbe stata il 5G. In che senso, in che modo? Questo non si sa.

Peculiarità delle bufale dei no vax è infatti quella di lanciare le notizie infondate senza spiegazione (anche perché, essendo appunto infondate le notizie, non avrebbero spiegazione alcuna). In modo che i più impressionabili, davanti a un’immagine (o, come in questo caso, un video) e uno strillo, si lascino impressionare e credano alla fake news.

Il ruolo di Red Ronnie

Come se non bastasse, di tanto in tanto personaggi pubblici filo no vax, magari lontani dalla ribalta, cercano consenso facendosi portavoce di queste notizie quanto meno frettolose.

Stavolta è toccato a Red Ronnie, che ha rilanciato il video sui suoi canali. Aggiungendovi la seguente didascalia. “Oggi propongo un video shock: migliaia di uccelli che improvvisamente cadono a terra fulminati. La didascalia dice che è colpa dell’esperimento di frequenze 5G. Ne avevo già visti in passato di questi fenomeni. Ma non so se la ragione sia quella.”

Da Red Ronnie ai no vax

Il tono di Red Ronnie sembrerebbe solo ingenuamente dubitativo. Ma forse, chi come lui lavora nella comunicazione da decenni, tutto può essere fuorché ingenuo.

E infatti, nonostante la frase di chiusura (“Ma non so se la ragione sia quella”), il suo volto è stato subito associato alla notizia. Che, così potenziata, si è diffusa ancor più rapidamente.

Va ricordato per dovere di cronaca che le posizione di Red Ronnie in ambito scientifico sono note. Al punto che, come ha ricordato bufale.net, il suo canale YouTube era stato chiuso a gennaio per disinformazione in ambito medico.

Il motivo? Era stato intervistato senza contraddittorio Massimo Melelli Roia, secondo Red Ronnie un “medico scomodo”. In realtà, un tizio che ha parlato di pseudo-pandemia e di mascherine dannose per la salute. Oltre che essersi rivelato strenuo oppositore del 5G.

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La bufala ciclica

Anche quella degli uccelli precipitati è una bufala che ciclicamente torna. Era stata in auge nel febbraio del 2020 a Roma (ma in realtà la causa della morte degli uccelli era da addebitare alle raffiche di tramontana). Era riemersa nel gennaio del 2021 (la vera colpa allora era dei botti di capodanno, per cui gli uccelli erano morti di paura, o colpendo fili elettrici, muri e finestre dei palazzi).

Per quanto riguarda lo stormo di uccelli precipitati in Messico, si sta ancora indagando. L’ipotesi più probabile è nuovamente quella di uno scontro con cavi elettrici in sovraccarico. Il che spiegherebbe perché la stragrande maggioranza dei merli, una volta a terra, si è ristabilita dallo choc e si è rimessa in volo.

Altre due teorie parlano di maltempo con una forte corrente discensionale, o dell’improvviso arrivo di un predatore.

Ma le ipotesi scientifiche, si sa, non sono quasi mai le più attraenti.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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