La tentazione di aprire l’articolo con la frase Gli Ufo arrivano al Congresso Usa, lo ammettiamo, è stata forte.
E in un certo senso (quello metaforico) sarebbe stata un’affermazione vera. Perché al Congresso Usa si è tornato a parlare di Ufo con una certa insistenza, e soprattutto con una serie di dichiarazioni clamorose di alcuni ex piloti, prontamente smentite dal Pentagono.
Prima di addentrarci nella notizia: ma non dovevamo chiamarli Uap? È stata una scelta per così dire eufemizzante dello scorso anno, voluta proprio dal Congresso Usa. Perché, come spiegavamo in un articolo del maggio 2022, l’acronimo Ufo sta per Unidentified Flying Object o Unknown Flying Object (oggetto volante non identificato). Mentre l’acronimo Uap si riferisce al più morbido e neutro Unidentified aerial phenomenon (fenomeno aereo non identificato, quindi non necessariamente un oggetto di provenienza aliena).
Ma a sentire le testimonianze di tre ex piloti, in effetti, sarebbe forse più corretto ripristinare la parola Ufo. Ricostruiamo la vicenda.
Al Congresso si parla di Ufo: le tre audizioni
A riportare con forza al Congresso americano l’argomento Ufo sono stati tre personaggi di spicco.
Il primo è David Grusch, ex funzionario dell’intelligence e veterano dell’aviazione Usa, ribattezzato in modo eloquente “la talpa degli Ufo.”
Assieme a lui sono stati ascoltati anche David Fravor e Ryan Graves, ex piloti della Marina. I tre hanno parlato di Ufo al Congresso nell’udienza pubblica tenutasi mercoledì 26 luglio.
Le dichiarazioni
I tre, in sintesi, hanno affermato di aver riscontrato più volte – nella loro carriera militare – fenomeni aerei decisamente insoliti. E hanno accusato il governo americano di un’eccessiva riservatezza al riguardo.
Ma c’è decisamente di più. David Grusch è arrivato a sostenere che il governo Usa sarebbe in possesso di astronavi aliene, e addirittura di “resti biologici non umani”.
Ha poi aggiunto una specificazione non secondaria: non sarebbe mai stato testimone diretto di nulla, si tratta solo di cose che gli sono state riferite.
Però ha fatto anche sapere che nel 2019 il capo della task force governativa sugli Uap gli ha chiesto di identificare tutti i programmi top secret sull’argomento.
È stato allora che l’ex pilota ha scoperto come gli Usa siano a conoscenza di attività “non umane” addirittura dagli anni Trenta del Novecento.
“Una tecnologia di gran lunga superiore alla nostra”
Ryan Graves, da parte sua, ha spiegato che avvistamenti sospetti non sono affatto rari: “I piloti militari e di areai commerciali sono spesso testimoni di questi fenomeni”. Anzi, sarebbero così frequenti che se ne discute anche nei briefing preparatori ai voli.
Ma è stato forse David Fravor ha rilasciare la dichiarazione più audace, riferendosi a un episodio del 2004. Quando si sarebbe trovato al cospetto di una tecnologia “di gran lunga superiore a qualsiasi cosa avessimo noi.” Fravor ha spiegato come questi oggetti “si comportano in modo incomprensibile per nostre attuali conoscenze della fisica. Non possiamo contrastarli o abbatterli, a giudicare dalla loro performance”.
Oltre 650 casi monitorati
L’udienza pubblica è stata voluta dal sottocomitato per la sorveglianza sulla sicurezza nazionale, i confini e gli affari esteri della Camera, che ha chiesto “più trasparenza” in merito a questi fenomeni.
E il deputato repubblicano Tim Burchett ha commentato: “Scopriremo quello che è stato insabbiato. Questo è una questione di trasparenza del governo.”
Davvero, dopo le tre testimonianze, il governo americano si mostrerà meno reticente sul tema rispetto al passato? Intanto, secondo dati riportati dai media Usa, il governo starebbe monitorando più di 650 potenziali casi tra fenomeni aerei anomali e oggetti volanti non identificati (Uap e Ufo, insomma).
Il Pentagono smentisce
Il Pentagono ha smentito le affermazioni dei tre ex piloti. Come si legge sul New York Times, “i funzionari del Pentagono hanno affermato che la maggior parte degli incidenti segnalati ha coinvolto oggetti come spazzatura aerea, palloni meteorologici e droni.”
Inoltre è stata messa in discussione la veridicità di quanto detto da David Grusch, secondo cui il governo statunitense avrebbe avviato “programmi segreti di recupero e di studio su tecnologie Uap, che operano senza la supervisione del Congresso.”
Su questo argomento si è espressa Sue Gough, portavoce del dipartimento della Difesa. In un comunicato, Gough ha fatto sapere che non c’è “alcuna informazione verificabile” che confermi l’esistenza di programmi segreti che implichino “il possesso o lo studio dell’ingegneria di materiali extraterrestri.”
Ultimo aggiornamento 2024-10-06 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API