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UNI Esports Day: l’eSport universitario invade Campus Reti

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Gli eSports tornano in presenza. Dopo un anno e mezzo di competizione e iniziative virtuali, gli appassionati tornano ad invadere gli spazi fisici. Un ritorno alla normalità che riguarda ogni aspetto degli sport elettronici, incluso il mondo universitario. A dimostrarlo sono Reti e CUS Milano con il loro UNI Esports Day, una giornata intera aperta agli studenti delle università milanesi e ai giovani appassionati di videogiochi per aiutarli a riscoprire il valore dell’aggregazione e il senso di comunità.

UNI Esports Day: un universo ricco di sfaccettature

Ad aprire le danze dell’UNI Esports Day è stata una tavola rotonda guidata dal giornalista videoludico Massimo Triulzi e animata da Laura Anna Ripamonti, docente, direttrice e co-fondatrice del laboratorio di ricerca PONG – Playlab for innovation in Games, Dario Ambrosini, responsabile del canale di vendita online di AVM, e dall’eSport reporter Francesco “Deugemo” Lombardo.
Un trittico variegato che ha portato sul palco dell’auditorium di Campus Reti tre modi diversi di vedere e approcciare il mondo degli eSport. La chiacchierata, durata poco più di 40 minuti, ha dipinto uno scenario particolarmente variegato e originale, mettendo in evidenza aspetti meno scontati del settore eSport.
Si tratta infatti un universo in continua espansione, che fatica ancora a trovare una forma definita ma che ormai coinvolge ambiti differenti. Laura Anna Ripamonti ha portato l’esempio della nuova Business School dell’Università degli Studi di Milano dove si parla dell’uso business dei videogiochi. Ormai è indispensabile per qualsiasi manager e qualsiasi azienda capire la cultura videoludica e comprenderne i linguaggi.
Non si può ignorare questo tipo di cultura – ha dichiarato la prof.ssa Ripamonti – Stiamo parlando di un mercato che è in continua crescita, con la pandemia che ha ulteriormente accelerato questo fenomeno.”
Da qui la necessità di colmare questo vuoto formativo andando ad integrare le classiche conosce economiche e manageriale con qualche informazione sull’eSport, le sue peculiarità e i suoi meccanismi.

Dario Ambrosini invece si è concentrato sulle infrastrutture. I giochi elettronici competitivi si basano sulla rete Internet, da qui la necessità di munirsi dei giusti strumenti ma anche di produrre modem e accessori che possano andare incontro alle esigenze dei videogiocatori. Ecco perché AVM ha team che si occupano proprio di studiare le necessità dei consumatori per dare vita a prodotti che sposino questa evoluzione del mercato.
Preoccupati per la situazione italiana? Tranquilli, in realtà gli eventi degli ultimi due anni hanno accelerato la digitalizzazione del Paese. Non abbiamo ancora superato il digital divide ma sicuramente stiamo facendo grossi passi avanti.

A concludere è stato Francesco Lombardo, report specializzato nel mondo degli eSport che ha portato la sua particolare visione, quella di un comunicatore che ha dovuto trovare il linguaggio giusto per raccontare questo mondo sia agli appassionati e ai tecnici sia a coloro che si stanno avvicinando solo ora all’universo esportivo. Curiosi di sapere com’è stato risolto il problema? Semplice: usando il lessico sportivo. Sfruttare parole ed espressioni già presenti nella nostra cultura permette infatti ai neofiti di comprendere le meccaniche dei giochi elettronici.

La tavola rotonda di apertura dell’UNI Esports Day ci ha quindi permesso di capire quanto sia sfaccettato questo mercato. Permane però qualche difficoltà legislativa. E’ ancora difficile regolamentare questo settore, anche perché qui le norme del gioco non sono universali ma sottostanno alla volontà del publisher, padrone del titolo e di tutti i suoi derivati.
Il messaggio con cui si è chiusa questa chiacchierata però è positivo: l’eSport è un universo giovane, con il tempo si evolverà e si darà delle regole chiare. Diamogli lo spazio per farlo.

Prima della pausa, che ha preceduto la fase di gara, sono intervenuti anche i presidenti dei club universitari: Laura Bellani di Bicocca Gaming (Università degli studi di Milano-Bicocca), Francesco Pasini di MUG – Milan University Gamers (Università degli studi di Milano), Chiara Da Ros di IULM Sport (IULM), Pietro Giussani di SGU – Studenti Gamers Unicatt (Università Cattolica del Sacro Cuore) e Nicolò Sonnino di AESport (Politecnico di Milano).
I cinque presidenti hanno avuto modo di raccontare le esperienze dei propri club, illustrando come il gaming sia qualcosa di trasversale a tutte le facoltà e dimostrando il potere unificatore dei videogiochi.

I tornei

Ad animare il pomeriggio sono stati invece due tornei, uno dedicato a League of Legends e uno a Rocket League.

A vincere il match di LoL, commentato da Elena Nonfarmale, Pasquale Occhinegro, Francesco Donadoni e Marco Russo, è stato il team “ice” composto da:

  • Stefan Popa (Alistard)
  • Alessio Soncin (Kanji  Dama)
  • Mattia Maciariello (killertrollguru)
  • Stefano Romito (iampoweri)
  • Chiara Da Ros (Ukki15)

Spazio anche a Rocket League, l’alternativo titolo che unisce calcio e motori. La competizione, commentata da Edoardo Della Rossa e Andrea Garofalo, ha visto trionfare il team “fire” di:

  • Antonio Pansini (TheAtlas760)
  • Alessio Romagnoli (KIREN)
  • Darion Mance (Beasty)

L’evento di martedì organizzato dal CUS Milano eSport in collaborazione con Reti Spa rappresenta un ottimo segnale di ripartenza. – ha commentato Elena Nonfarmale Riuscire a trovarsi in presenza e avere una conversazione aperta sul mondo dei videogiochi (e lo stigma che li circonda), in particolare nella realtà universitarie è stato una boccata d’aria fresca. Dopodiché le finali del torneo hanno dato una prospettiva “for fun” a videogiochi quali League of Legends e Rocket League, dimostrando che i giochi comptetitivi di squadra sono per tutti. Nel complesso, una giornata all’insegna della celebrazione del videogioco come arte e sport che riesce a portare insieme le persone.
Avere l’opportunità di far parte dello staff (nel mio caso come caster) di un evento live con giocatori di ottimo livello ha dato a molti ragazzi un nuovo e prezioso sguardo sul mondo professionale del videogioco e in molti non vediamo l’ora di metterci di nuovo in gioco.”

L’evento si è concluso con la premiazione, in collaborazione con Nintendo, di tutti i partecipanti.

Perché Reti?

Cosa c’entra Reti con il mondo degli eSport? Insomma, perché offrire un intero campus per un evento come l’UNI Esports Day. A chiarirlo è Lorenzo Beliusse. Il direttore marketing di Reti Spa ha spiegato quanto sia importante per l’azienda creare un ambiente che risponda alle proposte dei dipendenti e dei giovani. Da qui l’idea di offrire ai lavoratori gli spazi per raccontare le proprie passioni, dal ping pong alla cucina passando proprio per i videogiochi.

Sono nate così le prime NETgaming Night, ossia tornei che avevano i dipendenti di Reti come protagonisti. L’iniziativa ha avuto un enorme successo ma in realtà è diventata il primo step di un percorso più complesso che include la creazione di un format divulgativo, Esports Italy, la sponsorship di una squadra – HG Esports – e percorsi formativi dedicati. E in futuro? Beh, quello è ancora tutto da scrivere.

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Autore

  • Erika Gherardi

    Amante del cinema, drogata di serie TV, geek fino al midollo e videogiocatrice nell'anima. Inspiegabilmente laureata in Scienze e tecniche psicologiche e studentessa alla magistrale di Psicologia Clinica, dello Sviluppo e Neuropsicologia.

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Un commento

  1. Manca tutta la parte dopo le interviste, soprattutto quella dei tornei, quelli gestiti da gli studenti di CUS Milano Esport. Sembra più una sponsorizzazione che un giusto riassunto.

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