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Unione Europea, in discussione norme più severe sulla privacy

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Dopo l’approvazione del Digital Services Act-Digital Markets Act, l’Unione Europea sta discutendo la possibilità di introdurre nuove norme più severe per la tutela della privacy. L’obiettivo è rafforzare la legge principale dell’UE in materia di protezione dei dati, il Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR) del maggio 2018 ma ha ricevuto critiche per la sua lenta e indulgente attuazione.

Unione Europea, norme più severe sulla privacy

Fino ad oggi, il potere decisionale sulle questioni relative alla privacy dipende soprattutto dalle decisioni di Irlanda e Lussemburgo, che hanno guidato le indagini su Facebook, Google, Apple, Twitter e Amazon. Questo perché queste società hanno la loro sede principale sul continente proprio in queste città.

La Commissione europea ha pronta una nuova proposta che presenterà il 4 luglio, con l’obiettivo di rafforzare la fiducia dei cittadini facilitando una risoluzione più rapida delle indagini e riducendo il numero di controversie tra le autorità di controllo.

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Secondo l’ultima bozza del regolamento, riportata da ANSA, Bruxelles sta armonizzando le norme per i “casi transfrontalieri”, consentendo ai garanti nazionali di lavorare insieme. I garanti, riuniti nel Comitato europeo per la protezione dei dati (EDPB), lo scorso anno avevano inviato una “lista dei desideri” ai servizi del commissario europeo per la Giustizia, Didier Reynders, per migliorare l’applicazione del regolamento.

Il commissario europeo per il Mercato interno, Thierry Breton, ha spiegato che l’Unione Europea vuole “ribaltare la situazione” a favore degli utenti. Altrimenti, le grandi aziende tech rischiano di subire lo smantellamento delle proprie attività sul continente, anche tramite il rafforzamento del GDPR.

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