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La bufala della settimana: il vaccino ai bambini

La fake news è stata smentita dal virologo Fabrizio Pregliasco

In questa rubrica ci occupiamo di intercettare ogni settimana una bufala che ha avuto particolarmente risalto in rete e sui social. Il nostro spazio è ormai da mesi quasi monopolizzato dai no vax, dei quali abbiamo già individuato e ribadito il modus operandi. Certo, le false informazioni che (spesso partendo da una notizia almeno in parte vera) rilanciano sono quasi sempre palesemente poco credibili. E il modo in cui le amplificano è sovente rozzo ed elementare.

Ma se dovessimo fare loro un complimento, potremmo dire che sono senza dubbio aggiornati. Non appena la campagna vaccinale prende una nuova strada, loro sono lì a disseminare la strada di altrettanto nuove bufale.

Stavolta è protagonista la proposta, di cui si parla con sempre maggior convinzione, di estendere la vaccinazione anche ai bambini dai 5 agli 11 anni. Il tempo di mettere sul tavolo l’ipotesi, e c’è già chi ha detto che somministrare i vaccini ai bambini li renderà sterili negli anni a venire.

Scopriamo come è nata quest’ultima fake news, e in quali altri modi la disinformazione sta circolando sui social in questi ultimi tempi, nonostante epocali rebranding.

vaccini bambini

Ipotesi vaccini ai bambini

I vaccini ai bambini creano problemi di fertilità. Così impara, chi pensa di estendere l’obbligo della vaccinazione anche alla fascia 5-11 anni.

E dire che, secondo i dati scientifici, si tratta di 3,6 milioni di italiani. Che, se vaccinati tutti, eviterebbero circa 51mila casi di Coronavirus, 1.450 ricoveri in reparti ospedalieri ordinari e 400 in terapia intensiva. Oltre a 12 decessi.

Eppure, c’è chi ha pensato di demonizzare questa ragionevole eventualità. E lo ha fatto, come sempre, partendo da un grumo di verità per poi ingigantirlo e deformarlo. Vediamo come.

I vaccini ai bambini e la bufala dei problemi di fertilità

La genesi della fake news è spiegata bene dal virologo Fabrizio Pregliasco, docente alla Statale di Milano.

Tutto nasce da quello che lo stesso Pregliasco ha definito “un eccesso di zelo che si è trasformato in un errore di comunicazione”. L’allarme scatenato intorno a un possibile rapporto tra la vaccinazione dei bambini e ipotetici problemi di sterilità in futuro nasce infatti da una nota che appare nel consenso informato, inserita per esibire la massima trasparenza. E subito sventagliata come una certezza.

Tuttavia, aggiunge il virologo, “il meccanismo di azione di questi vaccini lo conosciamo e sappiamo che non possono interagire sulla fertilità. Alcuni studi sono stati fatti addirittura per analizzare la quantità degli spermatozoi nello sperma post-vaccinazione e non hanno attestato nessuna alterazione.”

Pregliasco e i vaccini ai bambini

Fabrizio Pregliasco esprime poi con nettezza la propria posizione riguardo alla possibilità di vaccinare i bambini dai 5 agli 11 anni. “Io credo molto alla vaccinazione dei bambini. Ritengo che sia utile in questa fase epidemiologica, proprio perché la variante Delta li coinvolge, perché per loro non è una passeggiata e in più perché sono il serbatoio della diffusione in comunità. Se agiamo in questa fase potremmo avere una convivenza più civile, passata la nottata dell’inverno, con il virus.”

Pregliasco detta anche un’ipotesi di agenda, e non nasconde i dubbi sulle conseguenze della circolazione di questa fake news. “Prima di Natale potremmo partire, ma ho il timore che ci sia poca voglia di far vaccinare i figli da parte dei genitori che sono rimasti colpiti da quelle fake che si insinuano in modo subdolo: la fertilità, i danni tra 20 anni…”

pregliasco
il virologo Fabrizio Pregliasco

Il Covid in risalita e le fake news

La preoccupazione di Pregliasco nei confronti delle fake news sul Coronavirus è ancora più ragionevole oggi che i contagi da Covid-19 sono in risalita in tutta Europa. E i positivi in Italia stanno sfiorando quota 7.000. Di tutto c’è bisogno, insomma, tranne che di allarmismi, e di inviti più o meno espliciti a guardare con sospetto lo strumento della vaccinazione.

Timori nei confronti del dilagare delle bufale e della disinformazione sono stati recentemente espressi anche dalla Ministra della giustizia Marta Cartabia. Secondo cui le fake news sono “un ostacolo quotidiano del nostro agire, anche nel mondo della giustizia”.

Facebook e le fake news sul cambiamento climatico

Ma sembra non esserci settore in cui l’informazione non sia in qualche modo minata dalle notizie inattendibili.

Un’altra importante accusa viene mossa a Facebook, il social sempre più nel mirino, nonostante (o forse proprio perché) Zuckerberg – con Meta – stia dimostrando di dirigere le sue attenzioni altrove.

Il Guardian riporta una ricerca condotta dal Real Facebook Oversight Board, un gruppo di controllo indipendente, assieme all’organizzazione no profit ambientale Stop Funding Heat. Il report spiega come la piattaforma più famosa del mondo ospiti più di 818.000 post che negano o misconoscono la crisi climatica in atto. Post che hanno ricevuto in totale 1,36 milioni di visualizzazioni quotidiane. E intanto a Glasgow è in corso Cop26, la conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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