I vaccini a mRna contro il cancro potrebbero diventare una nuova frontiera della medicina, che sfrutta il potenziale del nostro sistema immunitario per sconfiggere malattie che ogni anno mietono vittime. Secondo Moderna, nei prossimi cinque anni potrebbero arrivare vaccini per moltissime patologie.
Vaccini contro il cancro, la forza dell’mRNA
Il nuovo vaccino anti-cancro potrebbe rivoluzionare l’approccio terapeutico a moltissime malattie. Una spinta in avanti della ricerca, che sta accelerando i tempi dopo che a febbraio l’FDA americano ha approvato l’uso di un vaccino personalizzato combinato all’immunoterapia, per combattere il melanoma.
Si tratta di un vaccino terapeutico, cioè che agisce su un tumore già esistente, e non preventivo. Il principio è lo stesso dei vaccini anti-Covid. Si inietta nel corpo un frammento di Rna messaggero che contiene le informazioni per produrre una proteina specifica del tumore. Il sistema immunitario la riconosce come estranea e attacca le cellule malate.
In sostanza, si prelevano delle cellule tumorali con delle biopsie e si usa un algoritmo per trovare le mutazioni che le differenziano da quelle normali. E che sono responsabili della crescita del tumore e della stimolazione del sistema immunitario. Con queste informazioni si produce, in laboratorio, l’Rna messaggero (mRna) che contiene le istruzioni per scatenare la difesa immunitaria.
Il vantaggio di questo approccio sta nella possibilità di personalizzare il vaccino in base al profilo genetico del tumore di ogni paziente, identificando le mutazioni che lo caratterizzano e che lo rendono diverso dalle cellule sane. Questo aumenta le probabilità di successo e riduce gli effetti collaterali.
Moderna, dopo aver sviluppato uno dei vaccini anti-Covid a mRna, ha annunciato di essere fiduciosa di poter applicare la stessa tecnologia a diversi tipi di cancro e altre malattie entro il 2030. Si tratta di una prospettiva entusiasmante, che potrebbe cambiare il destino di milioni di persone affette da patologie gravi e incurabili.
- Schmitz-Buchholz MD, Daniel T. (Autore)