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La falsa notizia della sperimentazione del vaccino Pfizer sui bambini ucraini. La bufala della settimana

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Crossover è termine dai molteplici significati. Ma il cui concetto è riassumibile così: un’opera appartiene al genere crossover quando fonda in sé elementi, personaggi, atmosfere o quant’altro provenienti da ambiti diversi.

È crossover un brano musicale in cui, ad esempio, ci siano echi di diversi generi. Ma è anche crossover la puntata di un telefilm, o un fumetto, in cui agiscono personaggi appartenenti a serie distinte.

Ma non sapevamo ancora, almeno sino a oggi, dell’esistenza delle bufale crossover.

Già: la “notizia” di cui ci occuperemo oggi chiama in causa due categorie gettonatissime nell’ambito delle fake news. Ossia il complottismo dei no vax, e le pseudonotizie riguardanti l’Ucraina.

La sperimentazione del vaccino Pfizer sui bambini ucraini

Chi ha letto i romanzi di Ian Fleming (quelli di 007, per intenderci) troverà argomenti noti.

Sui social circolano alcuni post che sostanzialmente affermano quanto segue. Dopo una segretissima e diabolica intesa tra Volodymyr Zelensky e l’azienda Pfizer, quest’ultima starebbe sperimentando un vaccino contro il Covid il cui dosaggio sarebbe perfetto per i bambini. E per testarne la funzionalità starebbe usando giovanissime cavie ucraine.

I colleghi di Open hanno individuato alcuni post in lingua italiana che hanno ribattuto la pseudonotizia. Il testo di uno di questi recita: “Zelensky avrebbe autorizzato la Pfizer a somministrare vaccini Covid ai bambini ucraini facendoli passare per vaccini anti-influenzali. I bambini stanno morendo e la Pfizer prosegue i test. C’è un nuovo dottor Mengele in Europa. È Volodymyr Zelensky.”

La pericolosità del vaccino

Per dare un’ulteriore tinta thriller alla vicenda, in altri post (circolati anche sotto forma di video, su TikTok e Telegram) si aggiungono particolari inquietanti.

Perché, ci si domanda, la sperimentazione segreto di un vaccino Pfizer sui bambini ucraini? Semplice: perché il siero sarebbe particolarmente pericoloso, e già una quarantina di giovanissimi a cui è stato inoculato sarebbero morti. La testimonianza di Anna Sakhno, che avrebbe lavorato per Pfizer, tira poi in ballo un fantomatico report, prodotto dalla stessa azienda farmaceutica, secondo cui il vaccino avrebbe prodotto un tasso di mortalità del 4% e un tasso di ospedalizzazione del 2%

La bufala

Parleremo in seguito di come la bufala della sperimentazione del vaccino Pfizer sui bambini ucraini sia sbugiardabile con la logica.

Soffermandoci sull’aspetto social, e ringraziando nuovamente il lavoro dei colleghi di Open, si può notare che il video circolante in rete dovrebbe rappresentare il profilo TikTok di Anna Sakhno. Tuttavia, le icone della piattaforma cinese appaiono differenti da quelle originali.

Sul presunto report di Pfizer, poi, c’è un particolare dirimente. Lo studio mostrato sarebbe datato 28 novembre 2023, ma a campeggiare è il vecchio logo di Pfizer. Peccato che l’azienda lo abbia sostituito nel 2021.

Azienda che, inoltre, ha seccamente smentito un altro elemento cardine: Anna Sakhno non ha mai lavorato per, o collaborato con, Pfizer.

I media che hanno diffuso la notizia

Come se non bastasse, i media che nei diversi Paesi hanno diffuso la bufala non brillano certo per rigore scientifico.

Negli Usa si è fatto megafono della bufala il sito Chicago Chronicle, che a oggi risulta sospeso per violazione del provider del dominio. Mentre in Italia ne ha parlato, e l’articolo è ancora leggibile, La cruna dell’ago di tal Cesare Sacchetti, che gestisce anche un canale Telegram. L’attendibilità del sito è tale che nel 2020 era stato indicato tra gli organi preferiti dai complottisti.

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Complottismo al quadrato

A proposito di complottismo. Al di là della dimostrazione che si tratti di una bufala, solo l’idea di una sperimentazione del vaccino Pfizer sui bambini ucraini, condotta in segreto e ad alto tasso di mortalità, fa acqua da tutte le parti.

Perché sentire l’urgenza di una simile e tremenda azione? Oggi, poi, che la fase drammatica della pandemia da Coronavirus è fortunatamente alle nostre spalle? E cosa avrebbe ottenuto, in cambio, Zelensky?

Inoltre, siamo alle solite, se anche un piano così perverso esistesse davvero, come può un’ex dipendente di Pfizer essere libera di andarlo a spifferare sui social?

Il fatto è che, come sempre, in simili casi alla logica non si bada. Per i dispensatori di notizie false era troppo ghiotta l’occasione di riunire, in una sola fake news, il complottismo no vax e quello contro la figura del presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

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