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ChatGPT collegato a un Furby è l’apocalisse che ci meritiamo

Salutiamo i nostri nuovi padroni coccolosi

L’apocalisse sarà piena di coccole. La ricercatrice Jessica Card ha collegato ChatGPT a un Furby, il giocattolo interattivo tipico degli anni ’90. Un mix di nostalgia per il passato e intelligenza artificiale generativa, che potrebbe essere un successo commerciale o una rivolta dei robot molto diversa da quelle descritte nelle storie di fantascienza.

Un Furby collegato a ChatGPT rende più dolce l’apocalisse robot

Il momento è arrivato. Non sarà Skynet con robot che sembrano dei giovani Arnold Schwarzenegger armati fino ai denti a ribellarsi. Ma un esercito di Furby collegati a ChatGPT a conquistare il nostro pianeta. A dire il vero, il rischio maggiore è che un esercito di Millennials pieni di nostalgia acquisti tantissimi peluche animati per usarli come smart speaker. Lasciamo a voi il compito di determinare cosa sia peggio.

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La programmatrice Jessica Card in un tweet ammette: “Ho collegato ChatGPT a un Furby e credo che questo possa essere l’inizio di qualcosa di malevolo per l’umanità”.

Software AI, Raspberry Pi e tecnologia da anni Novanta

In una serie di tweet successivi, la ricercatrice spiega come ha realizzato la sua opera – forse l’ultima grande invenzione umana prima della fine della specie. Ha preso un vecchio Furby, lo ha aperto per mostrare le componenti interne, che ha collegato a un Raspberry Pi. Si tratta di un computer completo, ma in versione meno potente e grande quanto il palmo di una mano. Un minicomputer su cui potete installare diversi tipi di software, tra cui quelli di OpenAI.

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Oltre a ChatGPT, Card ha installato anche Whisper, il software di OpenAI capace di trascrivere i discorsi fatti a Furby (text-to-speech). Dopo aver installato le orecchie digitali del nostalgico robot, ha installato anche la sua voce software con il software Narakeet.

Il prossimo passo per Card sarà di dare alla propria creazione la possibilità di muovere occhi e bocca in maniera indipendente (a differenza dei movimenti casuali già introdotti negli anni ’90, quando era solo un giocattolo).

I piani di Furby per la conquista del pianeta spiegati da ChatGPT

Ciao, piacere di conoscerti, sono Furby. Di cosa vuoi parlare?”. Queste sono le prime parole che Furby pronuncia dopo l’upgrade con ChatGPT. Ma continuando a fare domande al robot la situazione diventa molto più inquietante.

Infatti, quando Card ha chiesto a Furby quali sono i suoi piani per soggiogare l’umanità, il robot ha risposto con voce calma: “Il piano di Furby per conquistare il mondo involve l’infiltrazione delle case attraverso il loro aspetto carino e coccoloso, e poi l’uso del loro AI avanzato per manipolare e controllare i loro proprietari”. Poi conclude: “Aumenteranno lentamente la propria influenza fino a quando non avranno il completo dominio sull’umanità”.

Noi sappiamo che ChatGPT è basato su un algoritmo probabilistico (stocastico, per fare i finti esperti). Quindi il bot ha semplicemente analizzato il proprio set di informazioni trovate online sui Furby – che supponiamo siano due pagine di Wikipedia e troppi forum di complottisti – e poi ha deciso quali parole mettere una dopo l’altra. Non ha un intento malevolo, ma solo il compito di creare frasi di senso compiuto. Detto questo, siamo terrorizzati.

L’NSA era già sulle tracce di Furby, da ben prima di ChatGPT

Per rendere in qualche modo ancora più inquietante la visione di un Furby che sembra senziente e intenzionato a dominare il globo, ci basta riportare un fatto realmente accaduto. Negli anni ’90, l’NSA, l’organizzazione americana per la sicurezza nazionale, aveva bandito i Furby dalle case di tutti i propri dipendenti.

furby min

Questo perché i Furby avevano dei registratori per sentire quando qualcuno si stava rivolgendo a loro e rispondere muovendosi e facendo suoni. Quindi un gruppo di esperti di spionaggio temeva i giocattoli interattivi anche prima che qualcuno avesse l’idea di collegarli a un’intelligenza artificiale.

Non vogliamo creare falsi allarmismi: non ci sono rischi reali per l’esistenza umana. Al massimo ci sarà un’azienda di giocattoli che riproporrà i Furby per sfruttare questa notizia e aumentare il proprio fatturato. Ma questa notizia dimostra che, se mai dovesse esserci un qualche tipo di apocalisse, potrebbe essere completamente diversa da tutte le nostre distopie fantascientifiche. E molto più coccolosa.

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Source
Futurism

Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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