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Il Vaticano lavora ad una galleria NFT esplorabile con visori VR

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Continua il processo di digitalizzazione del Vaticano, che starebbe ora lavorando ad una raccolta di opere d’arte digitali sotto forma di NFT (Non Fungible Token). Il progetto nasce in collaborazione con Humanity 2.0, fondazione non profit della Santa Sede, e ha lo scopo di realizzare una vera e propria versione digitale dei Musei Vaticani. Questi, che contengono un patrimonio artistico-culturale inestimabile, diverranno quindi visitabili anche attraverso visori VR e da browser in 2D.

Gli NFT del Vaticano avranno finalità “sociale e non commerciale”

La fondazione Humanity 2.0 consiste in una ONG che si occupa di favorire le relazioni tra il settore religioso e quello privato. L’organizzazione è guidata da Padre Philip Larrey, decano di filosofia della Pontificia Università Lateranense, e lavorerà ad una sorta di metaverso. Questo comprenderà, almeno inizialmente, una versione digitale delle opere già presenti in forma fisica nei Musei Vaticani. Per realizzare fisicamente la collezione, Humanity 2.0 si affiderà a Sensorium, società californiana che ha già contribuito alla creazione del metaverso Samsorium Galaxy.

Nonostante la natura economica della blockchain e dell’attuale mercato NFT, la Santa Sede ha tenuto a precisare che le finalità del progetto sono altre. Di seguito la dichiarazione ufficiale del Vaticano, pervenuta attraverso un comunicato stampa della Santa Sede.

La natura di questo progetto di Humanity 2.0 è esclusivamente sociale e non commerciale. Inoltre, gli NFT non devono necessariamente rappresentarsi in opere d’arte, ma possono includere anche biglietti e altri oggetti”.

Per approfondire leggi anche: Come entrare nel metaverso: la guida che stavi cercando

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