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Il Dolby Atmos avrà successo in campo musicale?

Abbiamo affrontato l’argomento Dolby Atmos con Alberto Rossetto e Mario Struglia. Con questo articolo vogliamo condividere con voi le nostre impressioni e soprattutto le conoscenze di un gruppo di professionisti che si chiama Milk Audio Store capitanato appunto da Alberto e Mario. Come facciamo di solito, i termini utilizzati saranno semplici, l’obiettivo e quello di far capire a tutti cosa è e come funziona il Dolby Atmos.

Nei nostri discorsi ci siamo posti un interrogativo: “Riuscirà il Dolby Atmos ad offrire ai fruitori di contenuti audio un nuovo modo di ascoltare?”. Se siete curiosi continuate a leggere.

La musica immersiva e la voglia di arricchire l’esperienza di ascolto

Probabilmente la più grande innovazione nell’audio è stata la stereofonia eh si perché inizialmente la musica era mono. Tra l’altro, alcune incisioni erano davvero ben fatte, ma questo è un altro discorso. Diciamo che fin dalla notte dei tempi si è cercato in tutti i modi di incrementare le emozioni e di mettere l’ascoltatore al centro dell’evento.

Nel corso degli anni si è tentato in tutti i modi di proporre qualcosa di nuovo e appagante per l’ascoltatore, i più grandicelli ricorderanno gli esperimenti degli anni Settanta con la quadrifonia di cui i Pink Floyd furono un esempio.

Nel corso degli anni ci furono molti esperimenti alcuni anche molto validi per portare i formati multicanale nelle case delle persone. I supporti fisici come il SACD o i DVD-Audio ne sono un esempio. Tuttavia questo tipo di supporti non hanno mai avuto grande riscontro e l’interesse nei loro confronti si è pian piano affievolito, pur essendo qualitativamente validi.

Se nel cinema i sistemi multicanale sono ormai uno standard da diversi anni in campo audio questo tipo di contenuti non ha decollato.

Perchè questi formati non hanno decollato?

I motivi sono sostanzialmente due: in primis la scarsità di titoli e poi le difficoltà sia logistiche che economiche nell’allestire un sistema che sia 5.1-7.1. e via dicendo. Lo so, vi piacerebbe una sala home theater Hi-End ma il vostro coniuge e lì pronto con la mannaia e la valigia per imballare tutte le vostre cosine, dalle mutande ai diffusori. Terzo motivo è il fatto che la stereofonia offre un livello di qualità davvero elevato, senza considerare che ormai la maggior parte degli ascolti vengono effettuati in cuffia.

La grande novità del Dolby Atmos risiede nel fatto di essere un formato scalabile. A Merano ora si staranno chiedendo: “Che vordì scalabile?” . Tranquilli vi spigheremo tutto.

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Il Renderer Dolby Atmos che permette di posizionare gli oggetti in un ambiente come quello in foto (Credit Milk)

Il Dolby Atmos come funziona?

Il Dolby Atmos non è una novità di oggi, bensì risale all’ormai lontano 2012. La differenza rispetto al passato è che non si ragiona più per numero di canali bensì si ragiona su tre dimensioni e per oggetti. Per la prima volta viene introdotta la terza dimensione ossia l’altezza. Questo significa che il fonico di turno, andrà a posizionare un determinato oggetto in un determinato punto dello spazio e con le corrette dimensioni.

Prendiamo come esempio il famoso cane di Roger Waters di “Amused To Death” che potrà essere posizionato in basso, a pochi millimetri dalle vostre caviglie, pronto a mordervi senza pietà e che non sarà grande come un tirannosauro di Jurassic Park o microscopico come “Z La Formica” bensì avrà le dimensioni reali di un cane, mi auguro per le vostre caviglie che sia un Chiwawa.

Il concetto di scalabilità del Dolby Atmos

Con il termine scalabilità si intende la capacità di far godere l’ascoltatore delle potenzialità del Dolby Atmos a prescindere dal numero di diffusori presenti. Il render Atmos del nostro dispositivo( ad esempio una soundbar) deciderà a quale diffusore inviare l’oggetto audio in maniera tale da rappresentarlo al meglio nelle tre dimensioni. Il minimo numero di diffusori per riprodurre un contenuto Dolby Atmos è di 5.1.2 canali. Dove 5 è il numero di canali a terra, 1 è il numero dei subwoofer e 2 è il numero dei diffusori a soffitto.

Diffusori a soffitto e chi glielo dice a mia moglie?!

Tranquilli, i diffusori non devono per forza essere installati a soffitto e non dovrete avere per forza subwoofer e fili sparsi per casa. Ad esempio esistono dei canali Atmos da posizionare a terra che propagano il suono dal basso verso l’alto facendo arrivare all’ascoltatore il suono riflesso dal soffitto. Esistono poi soluzioni compatte come la B&W Panorama 3 di cui abbiamo parlato pochi giorni fa che concentra in meno di un metro tutto il necessario alla riproduzione.

Dulcis in fundo il Dolby Atmos è scalabile anche in cuffia. Con gli algoritmi Atmos aumenterà la spazialità del suono delle cuffie e i suoni non si limiteranno a provenire dall’asse che intercorre tra i due padiglioni, di certo non si avrà la stessa sensazione di un sistema 9.2.2 ma le cose miglioreranno non poco.

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Il Dolby Atmos è una scelta vincente eccovi spiegato il perchè

La condicio sine qua non da cui partire è la disponibilità di titoli in Dolby Atmos e su questo aspetto siamo già a buon punto: Apple, Tidal e Amazon offrono sempre più contenuti disponibili. Pensate al famoso elicottero di The Wall in Dolby Atmos che passa sopra la vostra testa.

Altro aspetto fondamentale è la qualità dei master, col Dolby Atmos avrete 24 bit per quanto riguarda la profondità di codifica ed un sample rate minimo di 48 Khz.

Terzo aspetto fondamentale, tutti i principali brand del campo audio video si stanno muovendo per supportare il Dolby Atmos. Abbiamo parlato di B&W ma potremmo citare Sonus faber e tanti altri produttori. Attenzione, non è necessario un investimento importante, già con qualche centinaia di Euro potrete provare il brivido, sarà poi da verificare la qualità di ciascun prodotto.

Le premesse ci sono tutte sia dal punto di vista della qualità che della fattibilità ed è per questo che siamo più che fiduciosi sullo sviluppo di questo tipo di tecnologia.

Se volete approfondire l’argomento questa sezione del blog Milk saprà saziare la vostra brama di curiosità.

Come sempre, buona musica (stavolta in Dolby Atmos) a tutti!.

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Francesco Taddei

Appassionato di musica fin da bambino, con una grande passione per l'alta fedeltà. Adoro la tecnologia e tutto ciò che la circonda. Da sempre fautore della "casalinga di Voghera" cerco di dialogare con le persone parlando in maniera semplice. Su Instagram trovi le mie peripezie giornaliere tra elettroniche e qualche tentativo (molto maldestro) di DIY audio.

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