Etsy ha comprato Depop, l’applicazione britannica di rivendita di vestiti usati, per 1,6 miliardi di dollari (circa 1,3 miliardi di euro) per sfruttare la tendenza in rapida crescita della compravendita di abiti di seconda mano e raggiungere la Generazione Z. Infatti il 90% degli utenti che utilizzano Depop ha meno di 26 anni, mentre Etsy attualmente ha un pubblico con un’età media di circa 40 anni.
Etsy acquisisce Depop, l’applicazione dedicata alla compravendita di vestiti usati
Etsy ha acquisito Depop per 1,6 miliardi di dollari. Un accordo che frutterà moltissimo all’e-commerce che vende oggetti vintage e fatti a mano, poiché “la Generazione Z è un’enorme fascia demografica ed è quella che fa tendenza”, come ha affermato Josh Silverman, AD di Etsy. Oltre il 90% dei 30 milioni di utenti di Depop ha meno di 26 anni, il che li colloca nella tanto ricercata Generazione Z, gli smartphone addicted. Etsy ha affermato che Depop è il decimo sito di shopping più visitato tra i consumatori della Gen Z negli Stati Uniti.
La vendita si tradurrà in un guadagno di circa 45 milioni di sterline per l’imprenditore italo-inglese Simon Beckerman che ha fondato Depop nel 2011 e che ora possiede circa il 4% delle azioni. Beckerman, che possiede il suo negozio su Depop, ha affermato che l’idea per l’app era nata per colmare la mancanza di una piattaforma progettata per la compravendita di vestiti, specialmente usati. “Quando abbiamo avviato Depop le applicazioni erano nelle loro fasi iniziali. A parte le tre o quattro app principali che tutti utilizzavano pesantemente, come Instagram, Facebook o Twitter, non era molto chiaro se le applicazioni sarebbero state un successo. Non ci rendevamo ancora conto di quanto sarebbero state parte integrante delle nostre vite.”
Un settore in grande crescita
Come afferma The Guardian, Etsy consentirà a Depop di continuare a operare come attività autonoma, gestita dal team dirigenziale esistente nella sua sede di Londra. Il Boston Consulting Group stima che il mercato globale dell’abbigliamento di seconda mano valga fino a 40 miliardi di dollari l’anno, circa il 2% del mercato totale dell’abbigliamento. Si prevede che il segmento dell’usato crescerà del 15-20% all’anno per i prossimi cinque anni.
Depop non è il solo ad attingere alla tendenza in rapida crescita. Vinted, un sito creato da due donne lituane nel 2008, è stato valutato 3,5 miliardi di euro in una raccolta fondi il mese scorso. Poshmark, un sito di rivendita statunitense, è stato quotato sul mercato azionario statunitense a gennaio ed è valutato 3,5 miliardi di dollari.
C’è chi ha fatto la fortuna grazie a Depop
Depop, fondata “per divertimento”, ora vanta utenti registrati in quasi 150 paesi e i suoi 2 milioni di venditori attivi hanno venduto 650 milioni di dollari in vestiti di seconda mano e altri articoli di moda lo scorso anno. Di queste vendite, Depop stessa ha guadagnato 70 milioni di dollari.
Per molti venditori presenti sull’applicazione, il denaro generato è un’entrata secondaria, una specie di hobby. Ma ci sono alcuni utenti Depop che hanno reso la vendita di vestiti di seconda mano un vero e proprio lavoro. Bella McFadden, 24 anni, ha affermato di aver raggiunto la scorsa estate il traguardo di un milione di sterline di guadagni. Residente a Los Angeles, ha affermato a Fast Company di aver lasciato il college nel 2016 per dedicarsi a tempo pieno al suo negozio Depop. Attualmente ha quattro persone che lavorano a tempo pieno con lei e ha venduto più di 60.000 articoli. La maggior parte di questi provengono da negozi dell’usato, ma alcuni sono abiti disegnati da lei.
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