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Dune – Parte due: un viaggio epico nell’universo di Frank Herbert

Dune, il capolavoro letterario di Frank Herbert del 1965, ha segnato un’epoca nella storia della fantascienza. La saga, che ruota attorno alla figura complessa di Paul Atreides, è diventata un punto di riferimento nel genere, intrecciando temi di ambientalismo, epica, e critica sociale e politica. L’influenza di Dune si è estesa anche al cinema, ispirando indirettamente Star Wars, alimentando il progetto non realizzato di Alejandro Jodorowsky, e dando vita al film di David Lynch, nonostante il suo insuccesso commerciale. Dopo un periodo di attesa, Denis Villeneuve ha rilanciato il franchise con Dune e il suo sequel Dune – Parte due.

Denis Villeneuve, dopo aver affrontato un altro gigante della fantascienza con Blade Runner 2049, ha ottenuto un successo inaspettato con il primo film di Dune. Il film ha incassato oltre 430 milioni di dollari durante la pandemia e ha ricevuto l’approvazione quasi unanime della critica, guadagnando anche 6 premi Oscar. Questo successo è dovuto non solo alla presenza di star come Timothée Chalamet e Zendaya, ma anche alla regia di Villeneuve, che è riuscito a trasporre in immagini le complesse spiegazioni dell’universo di Dune.

Il film riprende la storia di Paul Atreides (Timothée Chalamet) e sua madre Lady Jessica (Rebecca Ferguson), fuggiti nel deserto di Arrakis con i Fremen, tra cui Chani (Zendaya), la ragazza che Paul aveva sognato più volte. Dune – Parte due segue le avventure del giovane eroe, diviso tra le visioni che lo vedono come il salvatore del popolo (il Kwisatz Haderach) e il desiderio di vendetta contro il barone Vladimir Harkonnen (Stellan Skarsgård) e l’imperatore Shaddam IV (Christopher Walken), responsabili della congiura contro la casa Atreides. Lungo il suo percorso, Paul deve anche confrontarsi con la Principessa Irulan Corrino (Florence Pugh), figlia dell’imperatore, e con Feyd-Rautha Harkonnen (Austin Butler), il crudele nipote del barone.

Dune – Parte due: la recensione del film di Denis Villeneuve

Dune - Parte due

Villeneuve ha creato un mondo immaginario di grande impatto per un blockbuster moderno, rimanendo fedele al romanzo di Herbert e dando risalto ai personaggi femminili. Il risultato è un film maestoso che ci porta in un mondo oscuro e crepuscolare, dove casate rivali si scontrano, un misticismo sinistro si diffonde, tradizione e rivoluzione si oppongono e poche e preziose risorse sono contese. Timothée Chalamet interpreta magistralmente Paul Atreides, un eroe tormentato e ambiguo. Villeneuve mette in luce le sue qualità, mostrandoci il suo entusiasmo giovanile, il suo fascino e il suo lato più emotivo, culminando nell’atto finale con la sua esplosione di violenza, che sfiora la ferocia. Il regista segue la trama del romanzo e riesce a preservare tutte le difficoltà del protagonista, dimostrando così personalità e una libertà più unica che rara per il cinema popolare americano, fatto di troppi compromessi.

Villeneuve prosegue la sua opera iniziata con il primo film, mostrando le diverse connessioni tra la storia e la nostra complessa realtà. Tra gli elementi più evidenti ci sono la “spezia” desiderata dalle maggiori famiglie, che come il petrolio serve per i viaggi e si trova in abbondanza nei deserti, e la politica espansionista delle famiglie stesse, pronte a tutto per ampliare il loro dominio e depredare le risorse delle nazioni più deboli militarmente. Villeneuve gestisce con maestria questi temi, giocando sui contrasti e sulle sfumature e rispettando anche l’aspetto più fantastico del romanzo di Herbert, con scene di forte impatto come la controversa e attesa comparsa del personaggio di Anya Taylor-Joy.

Il merito è di un’attenta cura delle immagini, che riescono a trasmettere in modo narrativo e significativo concetti che ad altri registi avrebbero richiesto lunghe, pedanti e noiose spiegazioni. L’opera è una riconciliazione con il grande cinema di Hollywood, che offre agli spettatori uno spettacolo maturo e privo di eccessivi manicheismi. Un’opera che, come il riluttante Paul Atreides, leader suo malgrado, potrebbe innalzare il livello dei blockbuster americani spingendo gli studios a produrre film con budget elevatissimi ma che sappiano soddisfare anche gli spettatori più esigenti dal punto di vista artistico e cinematografico.

Dune
  • Herbert, Frank P. (Autore)

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Lucia Tedesco

Giornalista, femminista, critica cinematografica e soprattutto direttrice di TechPrincess, con passione ed entusiasmo. È la storia, non chi la racconta.

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