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Violata la privacy di Kanye West su Amazon: diversi dipendenti spiavano il suo account

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Secondo quanto riportato da Wired e Reveal, il personale amazon dei ranghi più avrebbe violato la privacy di numerose star come Kanye West.

Amazon: violata la privacy di Kanye West e degli attori di The Avengers

Secondo un nuovo rapporto di Wired, la sicurezza dei dati interni Amazon sarebbe estremamente vulnerabile. Il personale, anche di rango più basso, sarebbe in grado di curiosare nella cronologia acquisti degli utenti. Ovviamente la questione diventa estremamente morbosa quando riguarda le celebrità.

Una vera e propria violazione della privacy, che ricorda molto, sebben con metodi diversi, quanto subì Bob Dylan, con un suo fan disposto addirittura a rovistare nella sua spazzatura. L’artista in questione questa volta è Kanye West. Il rapporto Wired ripora infatti la testimonianza di un ex dipendente Amazon. Questo avrebbe affermato di aver visto con i propri occhi dei colleghi scrollare la cronologia acquisti di Kanye West e di alcune star del cast del film The Avengers. Lo stesso testimone afferma che la ricerca ha riguardato anche acquisti di natura personale da parte di diverse celebrità, come sex toys.

Altra fonte interna ad Amazon ha riportato che la pratica di violare la privacy sarebbe molto diffusa, e che ci sarebbero dipendenti che monitorerebbero costantemente gli acquisti di ex partner. Una situazione grave, che rischia di ledere il nome e la professionalità del colosso dello shopping online. Amazon ha però smentito il tutto, e lo ha fatto tramite una dichiarazione ufficiale:

“L’azienda ha investito, e continua a investire, in strumenti tecnologici e sistemi atti a garantire la privacy degli utenti. La nostra stessa politica è estremamente rigida in merito ai dati personali dei nostri clienti e a tutti nostri dipendenti viene richiesto di osservare e rispettare tale visione. Indagheremo su quanto emerso, ma per ora respingiamo l’idea che queste manovre siano di uso comune in Amazon.”

Un problema diffuso: il caso Uber

Il rapporto di Wired, che si basa su interviste ad ex dipendenti e documenti interni, dipinge un quadro preoccupante. La quantità di dati sensibili sarebbe così vasta che sfuggirebbe al controllo di Amazon stessa: l’azienda sarebbe praticamente impossibilitata nel garantire la privacy dei propri utenti. Gary Gagnon, vicepresidente del team di sicurezza delle informazioni di Amazon nel 2017, ha dichiarato a Wired che i sistemi di sicurezza Amazon, al momento del suo arrivo, erano “al limite del ridicolo”. 

Amazon non sarebbe l’unica azienda tecnologica in cui il personale ha utilizzato il proprio accesso ai dati per spiare gli utenti. Businessinsider riporta che, nel 2020, alcuni ex dipendenti di Uber avrebbero avuto accesso ad account di celebrità, incluso uno appartenente a Beyoncé.

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