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Venezia 78, chi vincerà? Via al Toto-Leone, con l’Italia in pole position

La cerimonia di chiusura di Venezia 78 avrà luogo sabato 11 settembre alle 19.

Venezia 78 si avvia verso la conclusione, che come da tradizione coinciderà con la cerimonia di consegna degli attesissimi premi della Mostra del Cinema, prevista per sabato 11 settembre alle 19. Inevitabile quindi chiedersi chi sarà a conquistare l’ambito Leone d’Oro della Mostra e tutti gli altri riconoscimenti, assegnati dalla giuria presieduta da Bong Joon-ho e formata da Saverio Costanzo, Virginie Efira, Cynthia Erivo, Sarah Gadon, Alexander Nanau e Chloé Zhao. Partiamo dalle certezze: salvo casi eccezionali, descritti nel regolamento di Venezia 78, nessun film può conquistare più di un premio. Inoltre, è opportuno ricordare che l’elenco dei premiati sarà comunque inevitabilmente frutto di compromessi fra i vari membri della giuria, e perciò di difficile previsione. Vediamo dunque di orientarci fra i possibili premiati, con la consapevolezza che mai come per quest’anno l’Italia può nutrire legittime speranze per i premi più prestigiosi.

Il Leone d’Oro di Venezia 78

È stata la mano di Dio

Venezia 78 ha un favorito d’obbligo, che è Paolo Sorrentino. Il suo È stata la mano di Dio, toccante e struggente racconto autobiografico, ha conquistato davvero tutti, sia in Italia che all’estero, al punto che la testata americana Variety, punto di riferimento del settore, ha inserito il film fra i più papabili per la corsa agli Oscar. A completare questa autorevole candidatura al premio più importante la storia dello stesso Sorrentino, già vincitore dell’Oscar al miglior film straniero per La grande bellezza e conosciuto in tutto il mondo, e l’appoggio di Netflix, che distribuirà il film.

Fra i principali avversari per È stata la mano di Dio c’è Qui rido io, dramma biografico su Eduardo Scarpetta diretto da Mario Martone, fedelissimo della Mostra premiato una sola volta, ormai 29 anni fa, con il Leone d’Argento – Gran Premio della giuria per Morte di un matematico napoletano. Ma Qui rido io può ambire anche alla Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile grazie al protagonista Toni Servillo, che potrebbe beneficiare della contemporanea presenza nei film di Martone e Sorrentino. Per il Leone d’Oro, non vanno inoltre sottovalutate le possibilità de Il collezionista di carte, nuovo apprezzato lavoro del leggendario Paul Schrader, mai premiato a Venezia, e Il potere del cane, altro progetto Netflix che segna il ritorno al grande schermo dopo 12 anni di Jane Campion, già Palma d’oro al Festival di Cannes del 1993 per Lezioni di piano.

Tutti i film perdenti di questa ristretta cerchia sono automaticamente fra i favoriti per il Leone d’argento – Gran premio della giuria e per il Leone d’argento per la miglior regia, molto più che semplici premi di consolazione. Con loro, fari puntati anche su Madres paralelas di Pedro Almodóvar e On the Job 2: The Missing 8, dramma corale del filippino Erik Matti.

Le Coppe Volpi di Venezia 78

Anche per i premi riservati alla recitazione, l’Italia ha qualche asso nella manica. Oltre al già citato Toni Servillo, fra i favoriti per la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile c’è sicuramente anche Elio Germano, che può contare sulla sua interpretazione in America Latina dei fratelli D’Innocenzo, costruita interamente su di lui. Un thriller psicologico costruito in verticale e sfruttando diversi piani di una villa, in un soggetto con diversi punti di contatto con Parasite dello stesso Bong Joon-ho. Sarà sufficiente per convincere il Presidente di giuria? In caso affermativo, Elio Germano completerebbe un’invidiabile tripletta, dopo i riconoscimenti già conquistati come migliore attore a Cannes (La nostra vita) e Berlino (Volevo nascondermi).

Per l’Italia, sarebbe la terza Coppa Volpi maschile consecutiva dopo quelle per Luca Marinelli (Martin Eden) e Pierfrancesco Favino (Padrenostro). Fattore che, insieme a un auspicabile Leone d’Oro per un regista nostrano, potrebbe spingere la giuria in altre direzioni. In questo caso, occhi puntati su Vincent Lindon, protagonista del dramma a sfondo lavorativo e sindacale Un autre monde, il Benedict Cumberbatch de Il potere del cane e Antonio Banderas, esilarante protagonista di Competencia Oficial, che però è fra i papabili per il Premio Osella per la migliore sceneggiatura.

La Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile ha una favorita assoluta, cioè la protagonista di Madres paralelas Penélope Cruz, che può contare anche sulla sua performance in Competencia oficial, completamente diversa per toni e atmosfere. Se la star spagnola non dovesse farcela, il premio potrebbe finire alla protagonista di Spencer Kristen Stewart, a quella di The Lost Daughter Olivia Colman (già premiata 3 anni fa per La favorita) o ad Anamaria Vartolomei di L’Événement, lacerante dramma sull’aborto che potrebbe però essere insignito del premio Marcello Mastroianni a un attore o attrice emergente.

Gli altri premi

A contendere a Competencia oficial il premio Osella per la migliore sceneggiatura potrebbero essere due film francesi, cioè il già citato Un autre monde di Stéphane Brizé e Illusioni perdute di Xavier Giannoli, brillante adattamento dell’omonimo romanzo di Honoré de Balzac. Possibile anche un premio per la sceneggiatura di America Latina a Damiano e Fabio D’Innocenzo, che hanno conquistato il medesimo riconoscimento a Berlino per la loro opera seconda Favolacce.

In una Venezia 78 dall’altissimo livello qualitativo, il premio speciale della giuria potrebbe essere utilizzato come consolazione per una delle tante opere meritevoli che inevitabilmente saranno escluse dagli altri riconoscimenti. Potrebbero però rientrare in gioco anche il debordante Freaks Out di Gabriele Mainetti, il dramma polacco Leave No Traces, con più di un’analogia con il caso Cucchi, e lo struggente dramma messicano La caja di Lorenzo Vigas, Leone d’oro a Venezia nel 2015 per Ti guardo.

Infine, un cenno al premio Marcello Mastroianni a un attore o attrice emergente, che ha per favorite la già citata Anamaria Vartolomei di L’Événement e la protagonista di Freaks Out Aurora Giovinazzo, insieme ad Hatzín Navarrete de La caja. Nel caso in cui È stata la mano di Dio non riesca a conquistare premi più importanti, inevitabile prendere almeno in considerazione per questo premio Filippo Scotti, interprete dell’alter ego di Sorrentino Fabietto Schisa.

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Marco Paiano

Tutto quello che ho imparato nella vita l'ho imparato da Star Wars, Monkey Island e Il grande Lebowski. Lo metto in pratica su Tech Princess.

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