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Cosa sappiamo di Alessia Piperno, la giovane italiana arrestata in Iran

Chi ha conosciuto e incontrato Alessia in Iran l’ha descritta come una ragazza rispettosa delle regole del paese che la ospita. La ricorda come una ragazza che indossava il velo e per niente politicizzata.

Alessia è una travel blogger di 30 anni. Da 7 anni viaggia alla scoperta di nuove culture e nuovi paesi. Il suo intento è quello di raccontare tutto ciò che vede e che vive. Sì, perché Alessia non è una viaggiatrice semplice, i suoi viaggi durano mesi e le permettono di vivere a 360 gradi i paesi che visita. Come nel caso dell’Iran d’altronde, dove Alessia Piperno si trova da oltre 2 mesi e mezzo.

L’Iran che racconta Alessia nelle sue storie sui suoi canali social è un Iran colorato, pieno di storia e coltura da raccontare. Un racconto che ad Alessia riesce molto bene.

Ricordando i suoi sette anni di viaggi, sei giorni fa Alessia pubblicava il suo ultimo post su Instagram. Raccontava di voler ritornare in Pakistan ad aiutare gli amici dopo le alluvioni che hanno colpito il paese e che era in attesa del visto.

Una delle ultime foto di Alessia Piperno in Iran è quella che la ritrai mentre festeggia i suoi 30 anni il 28 settembre in compagnia di amici.

Alessia Piperno festeggia i suoi 30 anni in Iran
Alessia Piperno festeggia i suoi 30 anni in Iran

In un suo post pubblicato il 26 settembre invece, Alessia Piperno fa riferimento per la prima volta a ciò che sta accadendo in Iran. Tra le righe da lei scritte si può percepire il suo desiderio di rimanere in Iran e non abbandonare il popolo iraniano in un momento difficile come quello che sta attraversando.

“Non riesco ad andarmene da qui, ora più che mai.
E non lo faccio per sfidare la sorte, ma perché anche io ora, sono parte di tutto questo.
Questa terra mi ha accolta a braccia aperte, è vero, non è stato sempre facile, ma dopo due mesi e mezzo, mi è entrata dritta, dentro e profonda nel cuore”
, scrive Alessia.

Non solo, tra le righe del post comparso sul suo profilo Instagram si può leggere anche il riferimento che lei fa a “Bella Ciao”, la canzone adottata dalle piazze iraniane.

“Qui invece, la gente è stufa di essere un burattino, ecco perché migliaia di persone stanno scendendo nelle piazze a protestare.
Stanno manifestando per la loro libertà.
Donne, uomini, adolescenti e anziani.
E ognuno di loro, ogni singola persona, rischia la propria vita quando va per le strade.
‘Ma non hai paura?’, ho chiesto ad Hamid pochi giorni fa, prima che uscisse a protestare.
‘Certo che ho paura, ma se continuiamo a vivere nella paura e nel silenzio, non vedremo mai la libertà.’
In tanti hanno già perso la vita, in tanti non vedranno mai quella libertà per cui hanno rischiato e lottato, ma se un giorno questo sarà un paese libero, è merito di queste persone, di queste ragazze che scendono in piazza e danno fuoco ai loro hijab, e a quei uomini che stanno combattendo per le loro donne.
Ed è per questo che quando scende la notte e l’eco degli spari si emana nella città, Mesan accende la musica ad alto volume, e fa partire quella canzone.
“Questo è il fiore, del partigiano, morto per la libertà”.

In Iran di Alessia Piperno si erano perse le tracce da giorni. Domenica mattina, come riporta Il Messaggero, la giovane romana avrebbe finalmente rotto il silenzio telefonando alla famiglia.

“Mi hanno arrestata a Teheran. Sto bene, ma in carcere ci sono persone in stato di fermo senza motivo da mesi, temo di non uscire. Aiutatemi”, avrebbe detto la giovane al padre Alberto.
Quest’ultimo ha da subito denunciato quanto accaduto alla figlia in un post pubblico, successivamente rimosso.

post del padre di Alessia Piperno arrestata in Iran
post del padre di Alessia Piperno arrestata in Iran


A muoversi è stata fin da subito l’ambasciata d’Italia a Teheran e la Farnesina, che hanno confermato l’arresto di Alessia, anche se ancora non è chiaro il motivo dello stato di fermo della ragazza.

L’arresto pare essere avvenuto il 28 settembre, proprio il giorno del suo compleanno. L’arresto di 9 cittadini stranieri in Iran, tra i quali anche Alessia Piperno, è stato denunciato fin da subito da Amnesty International. Successivamente sono state le autorità iraniane a confermare l’arresto, senza però specificare l’identità dei 9 cittadini stranieri.

L’arresto di Alessia Pieperno in Iran avviene in un momento di forte tensione. Da settimane ormai il paese è interessato da accesi scontri tra manifestanti e forze dell’ordine.
Le manifestazioni, che abbiamo raccontato QUI, sono scoppiate dopo la morte della giovane Mahsa Amini. La giovane 22 enne è stata prima fermata dalla “polizia morale” con l’accusa di non indossare il velo nel modo adeguato e successivamente è morta per le percosse subite dagli agenti.

Migliaia di persone, tra cui tantissime donne, sono scese in piazza chiedendo giustizia per Mahsa e più diritti. La polizia continua anche in questi giorni a tentare di disperdere le folle anche con l’ausilio delle armi. In più e più video i manifestanti hanno denunciato la violenza esercitata dalle forze dell’ordine immortalate a sparare ad altezza d’uomo.

Si pensa che tra le cause dell’arresto di Alessia Piperno in Iran possa esserci proprio il sostegno mostrato sui social dalla giovane italiana nei confronti dei manifestanti.
In un post apparso su Instagram, Alessia scriveva: “Mahsa Amini sarei potuta essere io, o la mia amica Hanieh, o una di quelle donne che ho incontrato durante questo viaggio. Hijab in Iran non è sinonimo di religione, bensì è sinonimo di governo.”

Da ricordare anche la campagna di censura messa in atto dalle autorità iraniane, le quali hanno tentato inutilmente di “chiudere” internet, per vano tentativo di evitare una reazione a catena in altre città.

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