Circa 20 popolari servizi VPN sono già stati bloccati in Russia e il Servizio federale per la supervisione delle comunicazioni, della tecnologia dell’informazione e dei mass media (Roskomnadzor) intende continuare questo trend. Questo è quanto ha affermato il presidente del Comitato per la politica dell’informazione della Duma di Stato Alexander Khinshtein.
VPN bloccati in Russia: che succede?
“Ad oggi, circa 20 VPN popolari in Russia sono già state bloccate. Continueranno a essere bloccate”, ha detto Khinshtein su Duma TV martedì. “Roskomnadzor funziona, le VPN vengono bloccate ogni giorno, non è un compito così semplice, ma si sta adempiendo“. Queste affermazioni sono state riportate nell’ambito di una discussione sulle restrizioni imposte in Russia ai social media di proprietà di Meta.
“Chiunque continui a utilizzare questa rete, [Instagram] in un modo o nell’altro utilizza una VPN, un sistema di bypass del routing su Internet”, ha poi continuato Khinshtein, che in questo modo spera di continuare a perpetrare la politica di censura che ha caratterizzato la comunicazione russa in queste ultime settimane.
L’11 marzo, dopo che Facebook e Instagram hanno consentito temporaneamente agli utenti di alcuni paesi di invocare la violenza contro i soldati russi, l’ufficio del procuratore generale russo ha intentato una causa presso un tribunale per designare Meta come organizzazione estremista e vietarne le attività in Russia.
Proprio in seguito a questo avvenimento le politiche della nazione verso le VPN e i social di proprietà di Meta si sono sensibilmente inasprite.
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