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La nostra recensione di Call of Duty: Vanguard – La strada è lunga

Abbiamo aspettato qualche tempo prima di parlarvi di Call of Duty: Vanguard. Durante la nostra anteprima non ne eravamo rimasti ammaliati e, purtroppo, anche nella nostra recensione non abbiamo cambiato totalmente pensiero. Purtroppo, infatti, non abbiamo visto scoccare quella scintilla. Questo non significa che il gioco sia da buttare, anzi, ci sono comunque diversi aspetti interessanti che vale la pena sottolineare. Il titolo, quest’anno, si propone con uno stile più contenuto rispetto al passato, che non lascia troppo spazio a scelte di coraggio. La campagna si conferma interessante, ma manca qualcosa. Andiamo nel dettaglio della nostra recensione di Call of Duty Vanguard.

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Call of Duty Vanguard: recensione – Non mancano I contenuti

Call of Duty Vanguard ha sicuramente un grosso pregio, quello della varietà. Il titolo, infatti, non si limita nella proposta contenutistica, fornendo agli utenti diverse modalità, in singolo o online, per soddisfare un po’ tutti i palati. Partendo dal lato del multigiocatore, vediamo un connubio multiplayer-modalità zombie, non propriamente nuova nella serie. La parte più classica contiene molte modalità già viste, come uccisione confermata, deathmatch e cattura la bandiera. Le diverse modalità si susseguono su circa venti mappe, tutte diverse, ma come sempre abbastanza contenute in dimensioni. Questo è decisamente tipico della serie: spazi ristretti, molti giocatori, tante uccisioni.

A caratterizzare questo gameplay, troviamo sempre la frenesia che nasce con Call of Duty. Durante la stesura della nostra recensione, infatti, abbiamo cercato di mettere insieme le nostre esperienze di gameplay e, quasi tutte hanno dato lo stesso esito. Partite molto veloci, sia in termini di tempo che in termini di movimenti. Tutto è veloce, frenetico, poco spazio alla strategia, molto all’azione. Forse, rispetto al precedente capitolo, troviamo qualche leggera differenza sul comparto del gunfight. Il ripristino della salute sembra aver rallentato, mentre il time to kill si alza un po’. Con questo, dunque, dobbiamo stare molto attenti, va bene la frenesia, ma è necessario anche agire con la testa. Troppe azioni avventate, ci porteranno alla morte.

Per quel che concerne il comparto armi, invece, siamo abbastanza soddisfatti dal punto di vista del contenuto, mentre abbiamo qualche perplessità su quello del bilanciamento. Questo perché, alcune armi, risultano un po’ troppo op, rispetto ad altre.  Crediamo che, comunque, questo sia un dettaglio che andrà bilanciato con il tempo. Aggiustare il bilanciamento delle armi è sempre una delle parti più complesse ed è da sempre qualcosa che si sistema con il tempo.

Call of duty vanguard recensione multi

Ammazziamo gli zombi

Tra le altre modalità proposte, trova spazio anche quella legata agli zombie, qualcosa che, nella serie è stata da sempre un must. Si tratta di una modalità online, ma di fatto cooperativa. Lo scopo, infatti, è quella di creare delle squadre pronte ad affrontare tutti i non morti che ci vorranno attaccare. Nonostante questa modalità renda, da sempre, il titolo poco fedele a qualunque realtà, troviamo che sia tra le più divertenti da affrontare in compagnia. La squadra è composta da quattro giocatori e, orda dopo orda, il nostro scopo è quello di compiere una missione: raggiungere un accordo con entità “aliene” opposte ai nazisti.

Sebbene non sia forse il cavallo di battaglia del gioco, durante la nostra recensione, abbiamo creduto lo fosse. Tra le tante proposte, infatti, è quella che ha mostrato i migliori risultati. È divertente, strutturata e non soffre di particolari mancanze.

Call of duty vanguard recensione zombie

Call of Duty: Vanguard recensione – Uno scenario bellico a metà

Arriviamo alla parte che, durante la nostra recensione di Call of Duty Vanguard, ci ha deluso di più: la campagna. Nonostante questa fosse una grande occasione per la serie, purtroppo non abbiamo visto quello che desideravamo. Gli sviluppatori, infatti, hanno tirato fuori una campagna che funziona a metà. Da una parte abbiamo grandi idee e interessanti premesse che sfociano, però, in una realizzazione non all’altezza. Ci sono momenti di spicco, ma altri poco entusiasmanti e una conclusione che lascia l’amaro in bocca.

La storia non segue linearmente una vicenda di guerra realmente accaduta o verosimile, come, invece, avevano fatto i concorrenti nei capitoli storici. Abbiamo un gruppo, l’Avanguardia, che segue un destino a metà tra il realismo e l’immaginazione. Quello che più ci lascia perplessi è la durata, oltre che lo sviluppo: in soli quattro ore siamo in grado di terminare il racconto che, come potrete immaginare, non va molto nel dettaglio della narrazione. Certo, non siamo davanti a un single palyer puro, ma perché fare una campagna per poi lasciarla a metà? Un vero peccato, ci saremmo aspettati decisamente di più.

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Call of Duty: Vanguard recensione – Non il capitolo che avremmo sperato

Giunti al termine della nostra recensione di Call of Duty: Vanguard, non possiamo dire di approvarlo a pieni voti. Non ci sentiamo di bocciarlo totalmente, anche perché i contenuti ci sono e sono vari, ma non abbiamo visto quanto speravamo. La campagna è una delle parti più deludenti trovate, che si costruisce su alti e bassi senza lasciare per nulla il segno. Il comparto multiplayer è sempre molto vario ed è sicuramente un dettaglio apprezzabile, ma anche qui il titolo non eccelle. Passino i bilanciamenti ancora da sistemare, ma anche il lato tecnico e visivo non è dei migliori. Invece che un passo avanti, abbiamo assistito a un mezzo passo indietro. Un capitolo un po’ scialbo, che avrebbe potuto dare di più, ma si è fermato al minimo indispensabile.

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Giulia Garassino

Ingegnere Aerospaziale da sempre amante di videogiochi e tecnologia. Cresciuta con Crash Bandicoot, Spyro e Metal Slug. Competitiva sugli FPS, non si lascia scappare platform, hack & slash e GDR. Il mio titolo preferito? Nier Automata. Il gioco su cui ho speso più ore? Battlefield, che domande! Eppure, una grandissima fetta del mio cuore è occupata da Fable, amore di vecchia data. Dimenticavo, ho provato così tante tastiere che, ad occhi chiusi, potrei dirvi che switch montano!

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