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I pericoli nascosti del Wi-Fi pubblico: perché dovreste usare una VPN

State aspettando in aeroporto, dovete rispondere a qualche mail in un hotel, vi sedete al bar o al ristorante e scansionate il codice QR per accedere a internet: quante volte vi siete connessi a un Wi-Fi pubblico senza pensarci due volte? Eppure, questa operazione tanto semplice è anche una delle più pericolose. Per fortuna, proteggersi può essere altrettanto facile: basta usare una VPN (come quella di Surfshark) quando ci si connette al Wi-Fi Pubblico per limitare il rischio per i propri dispositivi e, soprattutto, per i propri dati. E se è vero che una VPN (come vedremo) non serve solo per proteggersi quando si è in movimento, pensiamo che sia la ragione per cui usarne una sia ormai una specie di “obbligo” di sicurezza informatica

Perché collegarsi al Wi-Fi pubblico senza VPN è un rischio

Usare un hotspot Wi-Fi gratuito, soprattutto per chi deve lavorare anche lontano dall’ufficio o  da casa, sta diventando una pratica sempre più comune. La praticità è innegabile: nel mondo ci sono milioni di hotspot: oltre 3 milioni solo in Europa e circa 1,4 milioni negli Stati Uniti. Soprattutto nelle grandi città (ci viene in mente Seoul), collegarsi a una rete stabile e veloce è talmente semplice che sono milioni le persone che lo fanno. 

Tuttavia, è proprio questa comodità che nasconde il pericolo. Gli esercizi commerciali che offrono Wi-Fi gratuito raramente hanno le competenze o l’interesse per implementare protezioni adeguate. Il bar sotto casa potrebbe offrirvi una rete completamente priva di sicurezza, semplicemente perché non sa come configurarla correttamente. Anche perché, quando le protezioni sono maggiori, la “frizione” per gli utenti aumenta. Quando in aeroporto chiedono email e numero del biglietto per accedere alla rete, molti utenti semplicemente rinunciano alla connessione. Tanto che il punto diventa: è possibile trovare un compromesso fra sicurezza e comodità?

Come gli hacker sfruttano le reti pubbliche

I cybercriminali utilizzano diverse tecniche sofisticate per rubare i tuoi dati quando ti connetti a una rete pubblica. L’attacco “man-in-the-middle” è uno dei più comuni: gli hacker si inseriscono tra il vostro dispositivo e il server al quale state cercando di accedere. Da questa posizione privilegiata, possono intercettare e talvolta modificare le informazioni che trasmettete. Per esempio, la password dei vostri account social o addirittura il numero della vostra carta di credito.

Ancora più pericolo è quando utilizzano falsi hotspot, reti Wi-Fi che sembrano legittime ma sono in realtà trappole. Una volta abbiamo condotto insieme a un professionista di cybersecurity all’aeroporto di Malpensa un test simulando una rete fittizia. Abbiamo verificato che una cinquantina di persone erano pronte a connettersi alla nostra falsa rete senza rendersi conto dei rischi. Noi, ovviamente, non abbiamo fatto nulla di male — ma pensate ai possibili rischi.

Una volta stabilita la connessione, gli strumenti degli hacker permettono di leggere i dati che il vostro dispositivo invia sulla rete, rendendo possibile il furto di password, email e altre informazioni sensibili. Nei casi più gravi, si arriva persino al session hijacking, una tecnica che consente loro di prendere il controllo della vostra sessione online: possono facilmente “rubarvi l’identità”, facendo acquisti al posto vostro o ledendo alla vostra reputazione. 

Meglio “nascondersi” dietro l’anonimato di una VPN quando ci si connette al Wi-Fi pubblico

Per proteggersi da questo tipo di attacchi dei cybercriminali, ci sono diversi metodi più o meno sofisticati. Ma il più semplice da implementare e il più efficace quando ci si connette al Wi-Fi pubblico è l’uso di una VPN (Virtual Private Network).

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Forse ne avete già sentito parlare in altri contesti, per esempio per navigare in incognito o per guardare Netflix italiano mentre siete all’estero. Ma magari non le conoscete bene e avete qualche pregiudizio. Del tipo: “Io non ho nulla da nascondere, cosa potrebbero mai rubare a me?”. Questa logica è pericolosamente fallace. Gli attacchi informatici sulle reti pubbliche funzionano come una “pesca a strascico”: i malintenzionati non prendono di mira persone specifiche, ma raccolgono dati da chiunque sia vulnerabile. E senza una VPN, potreste esserlo.

Come funziona una VPN nella pratica

Immaginate di essere connessi al Wi-Fi di un hotel mentre siete in viaggio di lavoro e volete accedere ai server aziendali (o di essere in vacanza e di voler accedere all’home banking per ricaricare la carta prepagata). State inviando dati preziosi, che potrebbero essere intercettati.

Una VPN crea un tunnel cifrato tra il vostro dispositivo e il server, trasformando i dati in un codice indecifrabile. La protezione non si limita alla sola cifratura, se usate un servizio completo come Surfshark: funzionalità come il kill switch disconnettono automaticamente il dispositivo se la connessione cade, garantendo che i vostri dati non vengano mai esposti.

Il valore aggiunto di Surfshark

Le VPN moderne offrono prestazioni piuttosto competitive quando siete connessi: non noterete differenze di velocità rispetto alla navigazione non protetta. Ma Surfshark offre anche qualcosa in più. 

Per esempio, con Alternative ID potete creare un’identità online alternativa e indirizzi e-mail temporanei per rimanere anonimi. Questo si rivela particolarmente utile quando non si desidera utilizzare le proprie credenziali reali per registrarsi a servizi online, proteggendo la propria identità dallo spam e dalla vendita di dati personali a terze parti.

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Il pacchetto Surfshark One, inoltre, permette di avere anche funzioni di antivirus integrate, estendendo la protezione a diversi dispositivi, dal PC agli smartphone, fino alle smart TV.

A nostro modesto parere, però, il vantaggio vero di Surfshark è che è molto semplice installare la sua VPN su praticamente qualsiasi dispositivo che vada su internet. Potete farlo su computer Windows e Mac, ma anche Linux; potete installarla direttamente sul vostro router; su praticamente ogni browser; sulla vostra TV Android, sulla Fire TV Stick di Amazon, l’Nvidia Shield e l’Apple TV. E questi ultimi dispositivi giovano di una VPN non solo per la sicurezza, ma anche per gli altri vantaggi che comporta. 

Connessi ovunque

Oltre a navigare protetti sul Wi-Fi Pubblico, una VPN come quella di Surfshark porta molti altri vantaggi: 

  • Navigare proteggendo la propria identità online: potete nascondere il vostro indirizzo IP, mascherare le attività ai vostri provider (chi connette la vostra casa a internet). Con Surshark Alert, potete persino ricevere una notifica nel caso in cui le vostre informazioni personali corrano il rischio di finire online (per esempio, perché hanno hackerato i server di un servizio che usate). E con Incogni, potete far rimuovere le vostre informazioni raccolte dalle aziende, per essere sicuri di restare protetti. 
  • Evitare annunci mirati: chi come noi scrive notizie e articoli accessibili a chiunque gratuitamente online, sa che la pubblicità è fondamentale per mantenere “in piedi” il web. Ma se volete che nessuno possa tracciare le vostre attività online per mandarvi annunci personalizzati, avete il diritto di nascondere i vostri dati dietro una VPN. 
  • Guardare programmi e film in viaggio. La maggior parte dei servizi di streaming sono geolocalizzati: potete vederli solo in determinate aeree geografiche. Questo significa che potrebbe esserci una serie di Netflix che potete vedere tranquillamente a casa, ma che risulta inaccessibile se siete in viaggio negli Stati Uniti, per esempio. Con una VPN, potete impostare un server in Italia e continuare a vederla (ma non usatela per attività illegali!). 
  • Risparmiare nell’acquisto di certi prodotti. Quando comprate biglietti aerei o alloggi, alcuni siti potrebbero cambiare i prezzi in base a dove vi trovate. Con una VPN, potete aggirare il problema. E se usate Surfshark Search, diventa decisamente semplice.

La sicurezza, ma non solo

Questi sono solo alcuni degli usi “extra” per cui usare una VPN: risparmio, comodità, privacy. Sono tutti importanti — ma la sicurezza resta per noi la questione fondamentale. Quando vi connettete a un Wi-Fi pubblico, dovete proteggervi: farlo con una VPN è semplice e richiede giusto un clic. 

E se invece di usare il Wi-Fi pubblico quando viaggiate, preferite usare un eSIM, Surfshark collabora anche con Saily, che ormai usiamo ogni volta che prendiamo un volo internazionale. Ma è tutta un’altra questione: se vi interessa un articolo a riguardo, chiedetecelo nei commenti. 

Autore

  • Stefano Regazzi

    Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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