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In Europa patente digitale e guida a 17 anni: ecco cosa sappiamo

Cosa dice la direttiva della Commissione europea

Mentre nel nostro Paese si infittiscono le discussioni sul futuro dell’identità digitale, per cui si dovrà presto trovare una coabitazione tra Spid e Carta d’identità elettronica, la Commissione europea ha detto la sua su un altro importante aspetto, che riguarda proprio la digitalizzazione dei documenti personali.

Si tratta di un pacchetto di proposte sulla patente digitale presentate dalla Commissione Ue nella giornata di mercoledì 1 marzo. Obiettivo complessivo è quello di digitalizzare, modernizzare, diminuire l’impatto ambientale e aumentare la sicurezza.

In quest’ultimo caso, l’ambizioso traguardo al quale si punta è Vision Zero, ovvero l’azzeramento dei morti causati da incidenti stradali entro il 2050 su tutto il territorio europeo. Il primo obiettivo, come ha dichiarato la commissaria Ue per i Trasporti Adina Valean, è quello di “dimezzare i morti e i feriti gravi entro il 2030” in Europa.

Ma cosa contiene la direttiva della Commissione europea?

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La patente digitale

Uno dei punti toccati dalla direttiva è quello della patente digitale. Nessun documento, cartaceo o elettronico, dovrà più essere portato con sé ed esibito durante i controlli.

La patente digitale si mostrerà tramite smartphone, e sarà valida su tutto il territorio dell’Unione europea. Quindi, dovremmo irrimediabilmente dire addio alla patente cartacea?

Cosa cambierà con la patente digitale

La patente digitale, scaricabile su qualunque device, sarà riconosciuta in tutta l’Ue.

I benefici in termini di risparmio dei tempi e dei materiali sono intuitivi: tutte le pratiche per il rilascio e il rinnovo potranno essere gestite online. Inoltre, un portale informatico centralizzato informerà i cittadini sulle norme vigenti in ogni Paese, e permetterà di pagare in digitale eventuali sanzioni.

Per lo stesso principio dell’interoperabilità, con la patente sospesa non sarà possibile guidare in nessuno Stato dell’Ue. Ed è un aspetto importante: nel 2019 ben il 40% dei reati transfrontalieri è rimasto impunito, o perché non è stato identificato l’autore del reato o perché la sanzione non è stata pagata.

Inoltre non si esclude la possibilità, a chi ne faccia richiesta, di consegnare anche una copia cartacea della futura patente digitale. Opzione che potrebbe aiutare i meno giovani e i meno alfabetizzati alla tecnologia.

La guida a 17 anni

Un’altra importante proposta avanzata dalla Commissione europea riguarda l’età della guida.

Già a 17 anni si potrà guidare auto e camion, purché accompagnati da chi ha la patente da almeno 5 anni. Superato l’esame, spiega la Commissione, si potrà “guidare da solo a partire dal diciottesimo compleanno, e lavorare come autista professionista non appena un lavoro specifico lo consentirà”.

Le altre misure

La proposta contiene altre due importanti misure.

La prima prevede un periodo di prova di almeno due anni per i conducenti inesperti (quelli, cioè, che hanno appena superato l’esame di guida). Durante il periodo di prova ci sarà tolleranza zero sulla guida in stato di ebbrezza.

La Commissione europea ha spiegato l’importanza del provvedimento, “perché anche se i giovani conducenti rappresentano solo l’8% di tutti gli automobilisti, 2 incidenti mortali su 5 coinvolgono un conducente di età inferiore ai 30 anni.”

La seconda misura riguarda gli esami, o meglio i test. Che cambieranno: ci si concentrerà di più sugli utenti deboli. Obiettivo è quello di sviluppare maggiormente la cosiddetta mobilità sostenibile, tutelando pedoni, ciclisti, guidatori di scooter, biciclette e monopattini elettrici.

La Commissione ha segnalato che nel 2022 nell’Ue hanno perso la vita oltre 20.000 persone, molti dei quali erano pedoni, ciclisti e guidatori di scooter o moto.

Nei test crescerà anche l’attenzione ai veicoli a emissioni zero: “Ad esempio, valuteranno le conoscenze e le competenze legate ai sistemi avanzati di assistenza alla guida e ad altre tecnologie automatizzate. I neopatentati impareranno anche in che modo il loro stile di guida ha un impatto sulle loro emissioni, ad esempio la tempistica dei cambi di marcia.”

I tempi di realizzazione

Le nuove norme aggiornate, proposte dalla Commissione europea, dovranno essere approvate dal Parlamento e dal Consiglio Ue.

Ci sono poi, oltre agli aspetti burocratici, quelli tecnici. Si dovrà anzitutto trovare un accordo sull’interoperabilità: la patente digitale, insomma, dovrà essere collaudata ed essere compatibile con i diversi sistemi informatici nazionali.

La Commissione ha proposto che, una volta messa a punto l’interoperabilità sei sistemi nazionali, le patenti digitali vengano rilasciate a partire da quattro anni dalla data di adozione della direttiva.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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